L’ennesima tragedia annunciata quella che si è consumata ai danni del patrimonio boschivo della nostra isola, nell’indifferenza del Governo regionale. L’opera criminale dei piromani, alimentata dal forte vento di Scirocco, ha mandato in fumo centinaia di ettari di vegetazione in provincia di Trapani e in tutta la Sicilia. L’aeroporto di Birgi è rimasto chiuso per l’intero pomeriggio mentre a Scopello è stato necessario evacuare abitazioni e trasferire via mare un centinaio di turisti accerchiati dalle fiamme.
“Il fatto che non si siano registrati danni a persone – dichiara il deputato trapanese del Pd Dario Safina - è stato solo frutto dell’opera incessante e preziosa dei nostri Vigili del fuoco e degli operatori della Protezione civile e della Forestale a cui va tutta la nostra gratitudine, che ieri hanno lavorato senza sosta fino alle prime luci dell’alba di oggi per evitare il peggio. Ma il governo Schifani che fa? Dove sono gli interventi risolutivi, tante volte annunciati e mai realizzati per prevenire il rischio incendi in Sicilia? Siamo a fine agosto e non abbiamo ancora visto nulla!”.
“Non servono più annunci ma fatti – incalza l’onorevole Safina -. I droni ‘giocattolo’ acquistati in pompa magna dalla Regione ed evidentemente inutili visto che non possono volare con vento forte e temperature sopra i 40 gradi, li regalino ai loro nipoti. Servono piuttosto mezzi veri, come ad esempio i droni militari che in convenzione con le forze armate, durante i loro costanti e continui pattugliamenti, potrebbero essere utilizzati anche per il controllo del territorio e la prevenzione degli incendi”.
“Nella scorsa legislatura – ricorda ancora Safina - era stata approvata una ‘legge voto’ per l’inasprimento delle pene ai danni dei piromani e l’utilizzo di mezzi di sorveglianza militari per l’identificazione dei colpevoli ed il monitoraggio dei siti, da sottoporre al parlamento nazionale. Era il 2021, ad oggi non abbiamo ancora alcuna notizia di tale provvedimento. Il governo Schifani, invece di vivere di soli annunci e litigare per la spartizione delle nomine, solleciti i suoi amici di Roma ad assumere azioni concrete che possano tutelare la Sicilia”.
E conclude Safina: “Come se non bastasse, aspettiamo ancora e da mesi il piano di rimboschimento della Sicilia, quanto ancora dovremo attendere che il presidente Schifani e i suoi decidano di mettersi seriamente al lavoro per il bene della nostra terra?”.