Giorgio Randazzo può tornare a fare il consigliere comunale a Mazara del Vallo. La Prefettura di Trapani ha revocato la sua sospensione da Consigliere comunale dopo la revoca degli arresti domiciliari avvenuta nei giorni scorsi. Randazzo, infatti, era stato arrestato ai domiciliari nell'inchiesta sui file su Matteo Messina Denaro che sarebbero stati rubati dal carabiniere Luigi Pirollo e che Randazzo, secondo quanto emerge dall'inchiesta, avrebbe tentato di vendere a Fabrizio Corona (qui la vicenda).
Adesso arriva la revoca della sospensione "con ben 16 giorni di ingiustificato ritardo" commenta Randazzo, che ne ha per tutti, come già fatto in occasione del suo ritorno in libertà.
"Non male per un "delinquente" ritornare in Consiglio comunale e togliere la scure della DDA in 19 giorni.
Le mia più sentita "vicinanza" a coloro i quali hanno fatto il brindisi "sotto le stelle" per il mio arresto e per l'elezione di altro soggetto al mio posto, altrettanto vale per chi ha messo le tende giorno e notte all'Assessorato Regionale agli Enti Locali per ottenere la mia decadenza" aggiunge il consigliere di Fratelli d'Italia. "A tutti quanti arriverderci, ci vediamo in occasione di #Mazara2024 e della chiusura favorevole di questa fantomatica vicenda. Anzi ci vediamo al prossimo consiglio comunale anche perché molti di voi non sapranno che pochi giorni prima il mio arresto "qualcuno" con 4 lettere anonime indirizzate al Comune sollevò la mia incompatibilità e la relativa decadenza per fatti amministrativi che io stesso avevo segnalato all'Ente ... nessuna traccia di chi ha lasciato queste buste al protocollo anzi..." conclude.