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22/08/2023 06:00:00

Da Campobello a Palermo, gli orrori degli stupri di gruppo

C’è un filo desolante di subcultura e di violenza gratuita che lega lo stupro di gruppo che nel 2021 ha scioccato non solo la città di Campobello e l’intera provincia di Trapani, a quello avvenuto a Luglio a Palermo. In entrambi i casi a subire la violenza del branco, ragazze giovanissime.

Aveva da pochissimo compiuto i diciotto anni la giovane di Campobello, appena diciannovenne la vittima palermitana. Tutto drammaticamente simile, sia nel primo che nel secondo caso, infatti, le vittime sono state attirate e ingannate dalla finta amicizia di qualcuno dei componenti il branco.

Lo stupro di Campobello
La violenza sessuale di gruppo è avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 Febbraio . La vittima con la scusa di una festa (nonostante il coprifuoco imposto dalle norme anti Covid) è stata attirata in una casa di Tre Fontane.
Dopo la sua denuncia, come per il caso di Palermo anche a Campobello sono state le intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché gli esami dei telefonini sequestrati ai ragazzi, a confermare le sue accuse.

Gli arrestati a Campobello
I cugini Francesco ed Eros Biondo, di 24 e 23 anni, di Marsala. Giuseppe Titone, di 20 anni, di Campobello di Mazara, il 21enne Dario Caltagirone, anche lui di Campobello.

La vittima, la violenza, la denuncia
La vittima con la scusa di una festa è stata invitata a casa di un conoscente. Sono andati a prenderla in auto alle 18. Arrivati a Tre Fontane, nella casa della festa non c'era in realtà nessuno. Hanno cominciato tutti a bere vodka e birra, fino a ubriacarsi. La situazione era sotto controllo fino alle 21 e 30, quando la vittima è stata informata che in realtà le altre ragazze non sarebbero venute. La ragazza ha chiesto allora di essere riaccompagnata a casa. Uscendo, ha incontrato davanti la porta uno dei ragazzi, che l'ha portata in camera da letto per un rapporto sessuale. Ma, mentre erano nudi, lui ha chiamato gli altri, e gli ha detto di salire. L'hanno tenuta per le braccia e l'hanno violentata. Per tutto il tempo della violenza, la povera ragazza ha urlato, ha implorato ai due di smetterla, ha cercato di resistere, tanto da sbattere la testa contro il muro. Il tutto davanti agli altri tre ragazzi, che, consapevoli di quello che sta accadendo, ridevano e insultavano la ragazza. "Non riuscivo a divincolarmi dalla presa - racconta lei ai carabinieri ed iniziavo a gridare a squarciagola disperatamente perdendo anche la voce". La ragazza, sotto shock, viene poi riaccompagnata a casa. Grazie ad un'amica e al fratello trova il coraggio di denunciare.

La condanna
Lo scorso anno il gup del Tribunale di Marsala Annalisa Amato ha condannato tre dei quattro giovani arrestati a fine aprile 2021 dai carabinieri di Campobello di Mazara per la violenza sessuale di gruppo ai danni della diciottenne.
Sei anni di reclusione ciascuno sono stati inflitti ai cugini Francesco ed Eros Biondo, di 24 e 23 anni, di Marsala, entrambi in carcere. Cinque anni e mezzo, invece, Giuseppe Titone, di 20 anni, di Campobello di Mazara. E’ stato, invece, assolto il 21enne Dario Caltagirone, anche lui dello stesso centro belicino. Un minorenne, infine, è stato indagato a piede libero e per lui procede il Tribunale dei Minorenni di Palermo.

Chi sono gli arrestati Palermo
Sono sette i ragazzi arrestati venerdì a Palermo con l’accusa di avere stuprato una ragazza di 19 anni. Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni, Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni. Questi ultimi tre erano stati arrestati sedici giorni fa per ordine del Gip Clelia Maltese A questi si aggiunge quello del minore indagato (iniziali R.P.), in carcere come gli altri ma il cui nome non è stato al momento divulgato. In realtà quest'ultimo ha compiuto la maggiore età poco meno di un mese fa. Nomi che rimarranno ben impressi nella mente degli abitanti di Palermo (e non solo) che nelle scorse ore sono venuti a conoscenza di una storia orribile che però merita di essere ascoltata e che si spera abbia la possibilità di risvegliare le coscienze su una violenza sempre più diffusa anche tra i giovanissimi.

La ragazza che ha subito gli abusi conosceva solo uno dei suoi violentatori (il 22enne Angelo Flores), che secondo le ricostruzioni emerse in questi giorni l’aveva invitata per un’uscita di gruppo la sera nel quartiere della Vucciria, dove lei si era presentata con due amiche. Secondo le ricostruzioni che sono uscite sui giornali, che derivano dalla testimonianza della ragazza, di alcuni testimoni e dalle intercettazioni sui telefoni dei ragazzi, la 19enne aveva bevuto una certa quantità di alcol su invito dei ragazzi – è stata molto ripresa una frase che un ragazzo avrebbe detto a un venditore ambulante di alcolici: «falla ubriacare, poi ci pensiamo noi» – e poi era stata condotta evidentemente ubriaca, e quindi in una condizione psico-fisica di inferiorità, in una zona isolata dove c’era un cantiere. Una telecamera ha ripreso la ragazza tenuta a braccetto da due ragazzi, mentre gli altri cinque li seguivano.

A incontrare la ragazza al mercato della Vucciria sarebbe stato Angelo Flores; quindi sarebbero arrivati gli altri e, a quel punto, sarebbe scattato il piano: fare ubriacare la vittima per poi approfittare di lei. Nel momento in cui sei dei partecipanti la violentavano a turno e contemporaneamente, Flores avrebbe ripreso tutta la scena con un cellulare, probabilmente con l'intenzione di diffondere le immagini successivamente. Dopo di che lo stesso Angelo Flores avrebbe cancellato il file video compromettente per paura che la ragazza potesse denunciarlo.

Le intercettazioni 
Alcuni messaggi, che gli autori dello stupro di gruppo si sono scambiati, sono inequivocabili: "Ieri sera se ci penso un po' mi viene lo schifo. Eravamo 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l'avevo vista solo nei film porno", ha scritto uno di loro nella chat comune. Si tratta di una delle tante frasi oscene. "Quello che la struppiò (le fece molto male, ndr) è stato Cristian (Barone, ndr)", diceva Samuele La Grassa aggiungendo altri particolari gravissimi: "Vedi che... oltre a questo, i pugni...". Elio Arnao completava il concetto: "Minchia c'era che non ansimava più, faceva ahia ahia...". La Grassa: "I pugni ci davano e pure gli schiaffi... Non respira...". I ragazzi si giustificavano in modo ripugnante anche davanti alla madre di La Grassa ("Era molto profonda e aperta") mentre Maronia tentava di giustificarsi: "Era eccitata, non è vero...", per poi profetizzare "ora ci mettono tutti nella stessa cella". Lo stesso Maronia, tra i vari messaggi ritrovati nei telefonini, avrebbe riconosciuto che "lei non voleva, faceva: no, basta!". Un'affermazione che suona tremendamente come un'ammissione di colpevolezza.

La decisone del Tribunale del Riesame, restano in carcere due indagati
Ieri il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, due dei sette ragazzi arrestati con l'accusa di aver violentato, la notte tra il sei e il sette luglio, una giovane di 19 anni di Palermo.
I giudici, che hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio de Lucia, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione. Il tribunale inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati. Flores, Di Trapani e Barone sono i primi tra i presunti autori dello stupro arrestati anche grazie alla denuncia della vittima. In cella è finito anche un minorenne, che ha parzialmente ammesso i fatti, ed è stato scarcerato e affidato a una comunità. Nei giorni scorsi, le indagini, che dal giorno della violenza non si sono mai fermate, hanno portato all'arresto di altri tre ragazzi che avrebbero fatto parte del branco che ha abusato della vittima: Samuele La Grassa, Elio Arnao e Christian Maronia che oggi compariranno davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia.

Il minorenne confessa e viene scarcerato
l minorenne accusato di aver partecipato la notte del 7 luglio allo stupro di gruppo, al Foro Italico, a Palermo, ha confessato davanti al gip del tribunale per i minorenni Alessandra Puglisi. C’è un video trovato dai carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati che lascia pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che ha già compiuto 18 anni, nel cantiere abbandonato sulla costa palermitana dove si è verificata la violenza a cui hanno preso parte sette giovani dai 18 ai 22 anni.
Come riporta Gds, la confessione ha portato alla scarcerazione dell’indagato, che adesso si trova in comunità. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere.

La difesa -  «In questa fase non abbiamo dichiarazioni da fare», dicono i legali degli indagati. La linea difensiva varia, ma di poco. Flores ha ribadito anche durante l’interrogatorio di essersi limitato a riprendere con il cellulare, e di non avere fatto del male alla giovane. Gli altri ribadiscono che la giovane sarebbe stata consenziente. Gabriele Di Trapani ha anche dichiarato che sarebbe stata la vittima a condurre il gruppo in una zona isolata del Foro Italico e che era consapevole di partecipare a un rapporto sessuale di gruppo. La ragazza avrebbe chiesto di deviare il percorso per non essere vista dal fidanzato, che lavora in un locale del centro storico. Insomma nessuna violenza, ma un rapporto consensuale. Una tesi che sembra tuttavia contrastare con le immagini delle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la giovane, peraltro visibilmente ubriaca dopo la serata passata in alcuni locali della movida, sorretta e trascinata a forza verso la zona dove si sarebbe consumato lo stupro.



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