Prima riunione a Marsala per l'Alzheimer Cafè 

Si è tenuta a Marsala la prima riunione peri l’iniziativa “Alzheimer Café”, promossa dai consiglieri Flavio Coppola, Rosanna Genna e Walter Alagna e condivisa dall’assise di Palazzo VII aprile e dai Sindaci di Marsala e Petrosino.

Si è discusso dell’iter finalizzato alla realizzazione di questi punti di incontro. “E’ una iniziativa cui teniamo molto – precisa il consigliere Flavio Coppola – primo firmatario dell’OdG approvato dall’aula di Palazzo VII Aprile sull’istituzione dell’Alzheimer Cafè. Ringraziamo i Sindaci Grillo e Anastasi, il dottor Gambina e il Direttore Tripi che ci stanno dando una grossa mano d’aiuto per aprire questi centri che avranno una duplice finalità: l’assistenza agli ammalati e quella psicologica a quanti si occupano di loro, spesso sfiancati nel corpo e nello spirito”.

Alla riunione oltre ai Sindaci Massimo Grillo e Giacomo Anastasi, alla vice sindaco lilybetana Valentina Piraino ai consiglieri Flavio Coppola, Nicola Fici e Walter Alagna hanno partecipato anche l’on. Stefano Pellegrino, il Presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano, il consigliere comunale di Petrosino Antonio Salmeri nonché i dottori Giuseppe Gambina, neurologo di Verona specialista in demenza senile e Alzheimer, e Gabriele Tripi neuro-psichiatra responsabile dell’Uosd Centro Disturbi cognitivi e demenze del Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Trapani. Presenti anche Ilenia Bonanno (garante per la persona disabile) e Claudia Marchetti (giornalista).
Peraltro è stato il dottor Gambina a proporre uno specifico progetto per la piena operatività e funzionalità degli Alzheimer Cafè. Prezioso, inoltre l’apporto del Segretario generale Andrea Giacalone che ha predisposto la necessaria documentazione su cui lavorare.

Gli Alzheimer Café, nati nel 1997 da un’idea del medico olandese Bère Miesen, sono luoghi sicuri dove le persone con demenza, i loro famiilari e i carer professionali si possono incontrare in modo informale e trascorrere alcune ore in un’atmosfera accogliente e centrata sull’ascolto. Possono così mantenere vive le relazioni sociali, combattere l’isolamento e lo stigma che li circonda, spezzare la faticosa routine dell’assistenza, parlare dei propri problemi e delle strategie trovate per risolverli, conoscere meglio la malattia.