La 'schizofrenia' di Marcello De Angelis, l'ex sovversivo e parlamentare fuori dalla regione Lazio era un emerito sconosciuto, eppure adesso il responsabile della comunicazione Istituzionale del territorio citato, dopo le polemiche scatenate dalle sue parole sulla strage di Bologna, in cui affermava "per certo" che gli ex Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini "non c’entrano nulla" con l’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione centrale, ha un volto.
Si è palesato dichiarando: "Partiamo dal fatto che le sentenze si rispettano e vista la mia professione di avvocato, non posso che ribadire questo. La stagione delle stragi in Italia, di cui Bologna è stato l’episodio più straziante, è ancora una ferita aperta per il nostro Paese. La bomba del 2 agosto mirava a sovvertire l’ordine democratico e i valori costituzionali a noi tanto cari. Una pagina di storia dolorosa e segnata da presenze e ombre inquietanti. Il rispetto per le sentenze non esime dalla capacità e volontà di ricerca continua della verità, specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti, apparati deviati e mafia si sono incontrati. Sono convinto che chi rappresenta le Istituzioni abbia il dovere di denunciare, in prima battuta, l’orrore per il gesto e rispettare il dolore per le vittime, esprimendo solidarietà ai familiari e condannando la violenza. So per certo che con la strage di Bologna non c'entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un'opinione: io lo so con assoluta certezza". Il capo dello Stato Mattarella aveva ricordato "la matrice neofascista" nel messaggio alla città, che fosse stata accertata nei processi e che sono venute alla luce "coperture e ignobili depistaggi".
L'intervento del Carneade rientra nelle teorie revisioniste di eventi storici che si ripropongono in occasione delle commemorazioni, in questa circostanza siamo alla 'schizofrenia', intesa come alterazione cognitiva e percettiva della realtà perché non riporta nessun documento a testimonianza del suo pensiero, se non che è il cognato del terrorista Ciavardini, si aggiunge. La patologia politica ha coinvolto anche il partito di maggioranza relativa FdI che nella fattispecie non si è 'dissociato' da De Angelis.
Vittorio Alfieri