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05/08/2023 02:00:00

Marsala e la rivoluzione culturale della Borghesia 

 Borghesia. È l’insieme degli appartenenti al cosiddetto ceto medio, che vivono del loro reddito o esercitano il commercio, l’industria o una professione libera. Il termine burgenses appare la prima volta in Fiandra nel XI° secolo e designa gli abitanti del ‘borgo’ nelle rinascenti città. Quando, con l’affermarsi del comune, la civitas si fonde con il borgo, la contrapposizione è tra cittadini -borghesi-e contadini. Nello Stivale sorge due secoli dopo una classe di persone che attende al commercio, alle operazioni finanziarie e anche di giuristi, notai, letterati, che dominano la vita intellettuale della città e sono indispensabili al governo. Due sono le caratteristiche della classe nascente "il possesso della ricchezza mobiliare e la lotta contro i privilegi di clero e feudalità". Nel tempo rilevante, secondo il sociologo Weber nella formazione di una mentalità borghese-capitalistica, è l’etica protestante e in particolare il calvinismo, creando un capitalismo etico, i cui utili al netto di quelli necessari per il sostentamento vengono reinvestiti nell'attività creando un circolo virtuoso con la forza-lavoro,gratificata materialmente della crescita aziendale. Per la dottrina marxista, la borghesia capitalistica, detentrice di privilegi nuovi derivanti dal monopolio dei mezzi di produzione, va combattuta sino all’ascesa al potere del proletariato e alla creazione di una società 'senza classi'. Marsala conobbe la nascita di questo ceto con l'arrivo di Woodhouse, che intuì ci fossero nell’entroterra tutte le condizioni territoriali, culturali e climatiche per fare un buonissimo vino in grado di competere con i vari Madeira, Sherry e Porto che spopolavano sul mercato inglese. Per rendere sostenibile questa impresa costruì un suo stabilimento a Marsala e si adoperò per intrecciare rapporti più stretti e duraturi con i proprietari dei vigneti della zona, anticipando loro il denaro che avrebbero guadagnato dalla vendita dei mosti. Successivamente Joseph Whitaker, Ingham di madre, si era trasferito a Palermo per collaborare con lo zio Benjamin Ingham nelle attività della Casa di Commercio Ingham & C. e della fabbrica di vini a Marsala, venne associato all'attività poi Vincenzo Florio. Da questo business e dal suo indotto la nuova classe sociale andò ad affiancare l'aristocrazia e il ceto contadino. È indiscutibile che l'uva sia stata la 'pepita d'oro' per la città e lo confermano le cantine esistenti. Poi ci s'imbatte nei social e nei post che denunciano il declino dell'urbe e l'impossibilità di rinascita. Ciò che si nota è che gli autori fanno parte tutti, confermo tutti della borghesia, che ha indubbiamente contribuito al crepuscolo del comune, godendo delle risorse pubbliche per viticoltura e non progettando il futuro. La rivoluzione culturale che necessita ed invocata anche dal primo cittadino deve partire dalla borghesia.

Vittorio Alfieri