Che vergogna, ennesima presa in giro, i pontili della Laguna dello Stagnone di Marsala dovevano essere sistemati entro l’inizio dell’estate e, invece, non è stato fatto assolutamente nulla. Ecco tra i tanti abusi che subisce lo Stagnone, c’è anche quello di chi dovrebbe averne cura, far rispettare le regole e, soprattutto, quanto preso un impegno, mantenerlo.
Ecco tutto questo non è stato fatto dallo stesso Libero Consorzio Comunale, che lo scorso 29 marzo aveva annunciato (lo ha fatto il commissario Cerami assieme al titolare della ditta che avrebbe dovuto realizzare i lavori, Leonardo Anastasi) che, finalmente, dopo tanto tempo, si sarebbe passati dalle parole ai fatti e che i pontili sarebbero stati ripristinati. Potete leggere qui l’articolo e vedere qui sotto il video.
La situazione ad oggi, 3 agosto 2023, è che i pontili: uno, quattro e cinque, i tre sequestrati dalla capitaneria di Porto di Marsala perché inagibili, rimangono tali e a distanza di oltre quattro mesi non solo non sono stati completati i lavori, ma non sono mai iniziati. E come potete vedere dalle foto, le condizioni sono sempre peggio, uno dei pontili e instabile al camminamento, ma nonostante ciò non c’è nessun nastro che vieti l’accesso e la fruizione.
L’altro, come potete vedere sia nel video qui sotto che nelle foto, è addirittura spezzato in due tronconi, uno dei quali poggiato lì in prossimità della parte iniziale ed sicuramente un pericolo per l’incolumità pubblica, e anche in questo caso di cartelli e avvisi di pericolo non se ne vedono. Non sappiamo per quale motivo non sono stati fatti questi lavori, abbiamo provato a chiamare il responsabile della Riserva Fiorentino, ma non siamo riusciti a metterci in contatto.
Intanto la stagione estiva prosegue e tra un aperitivo ed uno scatto al tramonto in un uno dei tanti chioschi - sono almeno 10 quelli nuovi autorizzati negli ultimi mesi, cosa che ha fatto fare, nei mesi scorsi, una richiesta di accesso agli atti a Legambiente -, continuano le polemiche e il dibattito tra chi è preoccupato per la gestione della Riserva e delle troppe concessioni che vengono fatte, dal Kite alle scuole per insegnarlo, con tanti camper che sostano per l’intera stagione nel cuore dello Stagnone, dove non dovrebbero stare. Qui il blitz di protesta di Legambiente contro il Kite nella riserva dello Stagnone di Marsala.
In tutto questo c’è poi chi vede lo Stagnone come un luogo dove tutto va bene, e a dichiararlo è lo stesso commissario del Libero Consorzio Raimondo Cerami che ha risposto ad una nota di Antonella Ingianni, di Europa Verdi, che aveva chiesto anche le dimissioni del direttore della Riserva, Fiorentino.
Antonella Ingianni ha replicato al commissario Cerami suggerendo, invece, la lettura integrale sia della Legge Regionale 98/81 (Norme per l’istituzione nella Regione Siciliana di parchi e riserve naturali) che del regolamento della Riserva “Isole dello Stagnone di Marsala” (D. 198 del 24 maggio 2020).
Nei giorni scorsi alle preoccupazioni di Europa Verdi, Legambiente e in generale agli ambientalisti italiani si è affiancato, con un suo intervenuto sul dibattito intorno allo Stagnone, anche per il professor Mario Lo Valvo, docente di Tutela e gestione della fauna all’università di Palermo, secondo il quale “Il kite surf minaccia l'avifauna dello Stagnone. Lo sport disturba la quiete degli uccelli per nidificare. Alcune specie sono già regredite”. Il professore ha utilizzato un esempio efficace per spiegare quanto accade allo Stagnone: "E' come giocare a calcetto dentro il tempio di Segesta".
E sulla tutela dello Stagnone e sulla situazione di degrado e di quanto accade in una delle sue spiagge più belle, quella di San Teodoro, dove il vecchio Lido Tre Torri, dichiarato abusivo doveva essere smantellato già da tempo, (ne abbiamo parlato qui) interviene con una lettera di denuncia inviata anche alla Procura, l’Associazione Strutture Turistiche di Marsala guidata da Gaspare Giacalone.
Il lido, gestito fino a qualche anno fa dalla coppia De Vita Nizza, invece, rimane lì a deturpare una delle spiagge più belle della provincia.
Qui la lettera dell'associazione Strutture Turistiche - "In questi giorni, come ogni anno, torna in scena lo Stagnone di Marsala. Non perché negli altri mesi non ci sono problemi - scrive il presidente dell'AST Gaspare Giacalone - ma perché con il grande caldo e la moltitudine di turisti fanno esplodere tutte le contraddizioni, che insistono in quella zona. In questa breve nota ci vogliamo riferire a quello specchio d’acqua che viene utilizzato per i turisti per passeggiare “a pelo d’acqua”, cercando di raggiungere Isola Lunga. Un problema lungo almeno 4 anni e nessuna Amministrazione ha tentato di risolvere.
Si parla del Lido Le Tre Torri tanto pubblicizzato sui social con la capanna di palme in mezzo al mare. Il Lido è risultato abusivo, la concessione revocata, ma da quel momento abbiamo ereditato tutto quello che stava sul demanio pubblico, ammonticchiato alla meno peggio, dove i cittadini poco rispettosi del bene comune non disdegnano liberarsi in maniera spicciola dei rifiuti prodotti. In questi giorni ha fatto scalpore l’articolo di Repubblica di Stefania Auci, dove pubblicizzava l’indecoroso spettacolo offerto ai turisti e visitatori, venuti a Marsala, magari, per visitare solamente quel posto. Gli albergatori associati AST non capiscono come mai queste masserizie e l’immondizia attorno sono ancora depositati in quello specchio di arenile. Come mai questi Assessori, Sindaci, Dirigenti non hanno né la forza o l’interesse a restituire ai cittadini questo Bene Comune. E poi vengono buttati al vento tanti soldi per porre rimedio alla pubblicità negativa. Questa nota viene inviata, anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, per valutare eventuali responsabilità nella vigilanza di un bene pubblico. Certo è molto triste tirare in ballo la Magistratura quando sono problemi che dovrebbero risolvere gli amministratori".