L'ex Provincia continua a dire che va tutto bene, ma adesso anche l'Università di Palermo irrompe nel dibattito sull'abbandono della Riserva dello Stagnone di Marsala, gestita in maniera pessima dal Libero Consorzio di Trapani. L'ultimo terreno di scontro è il kite surf, che ha un luogo di elezione nella laguna, e che ha portato con se decine di attività, movida, un turismo invasivo della laguna, e manifestazioni patrocinate dal Comune.
Per Europa Verdi e Legambiente bisognerebbe trovare delle regole, per l'ex Provincia, invece, tutto va bene. Ma adesso interviene anche l'Università di Palermo. Repubblica, infatti, intervista Mario Lo Valvo, docente di Tutela e gestione della fauna: “Il kite surf minaccia l'avifauna dello Stagnone. Lo sport disturba la quiete degli uccelli per nidificare. Alcune specie sono già regredite”. Il professore utilizza un esempio efficace: "E' come giocare a calcetto dentro il tempio di Segesta".
Una tavola in acqua o la presenza umana nell’aria ha un impatto disturbante. Quello che c’è da fare è un monitoraggio serio per stabilire l’entità del disturbo dell’avifauna ed eventualmente modificare il regolamento, sperimentando restrizioni o contingentamenti e licenze per brevi periodi” continua l'esperto.
“Dal punto di vista scientifico - spiega il prof - lo Stagnone, assieme alle Saline di Trapani, si trova in una delle principali rotte di migrazione degli uccelli acquatici; da lì svernano anatre minacciate, aironi, cicogne, che partono dall’Africa alla volta dell’Europa per nidificare". "Si rischia di perdere un patrimonio inestimabile" continua.