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27/07/2023 06:00:00

Le imprese trapanesi e la mafia. Così Sicindustria vuole rialzare la testa

Quella di una provincia complice, di un sistema imprenditoriale colluso, di una società connivente, rappresentata spesso dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, è un’immagine che non va più giù agli imprenditori del Trapanese.

“Non abbiamo più alibi. Vogliamo combattere la mafia con l’intelligenza e il lavoro, legale”. Lo ha detto il presidente di Sicindustria Trapani, Vito Pellegrino, presentando un progetto che gli industriali vogliono portare avanti per recuperare quella cattiva reputazione, quel danno di immagine che tutto il territorio ha subito dalla presenza di Messina Denaro e del fenomeno mafioso. “E lo vogliamo fare coinvolgendo i giovani e raccontando che le imprese trapanesi sono fatte di lavoro, sacrificio e voglia di legalità”.

È da qui che Sicindustria parte per mettere a punto una iniziativa che, passo dopo passo, punta a modificare la narrazione: non più una Trapani conosciuta ai più per aver dato i natali a Matteo Messina Denaro e averne, in qualche modo, garantito la latitanza, ma una Trapani liberata, pronta ad accendere i riflettori sulle sue imprese sane e dinamiche, leader sui mercati internazionali. Aziende che hanno saputo affermarsi in ogni settore: dall’agroalimentare all’enologia, dalla pesca al marmo, dall’edilizia ai servizi.

“Troppo spesso – aggiunge Vito Pellegrino – siamo stati spettatori inermi e passivi del grande limite rappresentato da una reputazione negativa della nostra provincia. Ora basta. Vogliamo finalmente voltare pagina e liberarla da questa cappa lavorando proprio sulla reputazione, asset strategico per la crescita economica, il benessere sociale e il turismo. E lo faremo con un grande progetto inclusivo, aperto alla partecipazione dei sindaci, degli imprenditori, dei parlamentari, dei cittadini. Coinvolgeremo gli stakeholder, le scuole, l’università, i politici affinché tutti quanti si possa remare nella stessa direzione e affinché ciascuno, in rapporto alle proprie possibilità, possa dare un contributo al risultato finale, che deve essere quello di creare le condizioni affinché i nostri giovani abbiano la possibilità di scegliere se restare o tornare”.

 

Quattro le fasi in cui si articolerà l’iniziativa. La prima, un concorso di idee per dare il nome al progetto. Al vincitore andrà un premio in denaro. La seconda, riguarderà la narrazione e prevedrà la realizzazione di un video capace di far emergere le tante realtà imprenditoriali di successo e il forte collegamento tra sviluppo e legalità. Quindi sarà la volta di un confronto su temi economici e fenomeni sociali e di un tour nelle scuole per far incontrare gli studenti con gli imprenditori e con i rappresentanti delle forze dell’ordine con cui discutere di legalità non in senso astratto ma come qualcosa che deve accompagnare ciascuno nelle azioni di ogni giorno. Un momento importante anche per provare a trasformare la provincia di Trapani dalla quinta provincia italiana in termini di percettori di reddito di cittadinanza alla prima per nuove idee imprenditoriali e nuove start up. L’ultima fase del progetto, non per importanza, sarà quella dell’incoming nelle aziende trapanesi per far conoscere le dinamiche, le esperienze e il coraggio che ci sono dentro una realtà produttiva.

“Alla fine di tutte le tappe – ha concluso Pellegrino – organizzeremo un grande evento che dovrà coinvolgere e raggiungere il massimo numero di cittadini per trasferire e disseminare in maniera capillare le nostre azioni e i nostri messaggi. Trapani deve mostrarsi al mondo quale realmente è, un territorio splendido e ricco di opportunità”.

Sicindustria Trapani, con il compianto Gregory Bongiorno, ha iniziato negli anni passati un percorso di legalità, sottoscrivendo protocolli d’intesa con le istituzioni, impegnandosi nel rispetto di una caratteristica basilare di ogni imprenditore: quello di avere una responsabilità sociale nel territorio. Un percorso che oggi vuole riprendere, non solo aprendo una fase di riscatto dopo Messina Denaro, ma cercando di impegnarsi nel contrastare tutti quei fenomeni di illegalità legati al mondo dell’impresa, dal lavoro nero, all’evasione fiscale, alle frodi sui fondi europei. “Siamo determinati, ma non ci addossiamo colpe che non abbiamo. Noi, come la maggior parte dei cittadini, siamo vittime. Ora vogliamo rialzarci”.
 



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