Canzone di amore e dolore, di passione e rabbia. Un tema questo che non ha mai abbandonato la specie umana. Nonostante il progresso sociale e delle scienze psicoanalitiche,assistiamo a questa frantumazione affettiva, a questo imbarbarimento sentimentale, che ci rende impotenti e inconsapevoli davanti a tragedie umane, che ci illudevamo fossero proprie dei miti, descritti nei libri.
«…non si può giudicare in modo obiettivo quando ci si sofferma all’apparenza: bisogna conoscere l’animo di una persona a fondo e non odiarla a prima vista, senza che ci abbia inflitto alcun torto». Queste sono le parole di Medea,la donna più "controversa" dell'arte poetica,nata dalla penna di Euripide.
Era un poeta scomodo, Euripide ,critico, provocatore; Aristofane ne fece il suo bersaglio preferito delle sue commedie e non solo lui. Euripide non era un intellettuale di regime, non ricoprì mai cariche politiche, piuttosto subì un processo per empietà.
È un intellettuale fuori dal Palazzo, libero di ricercare e di narrare, traendo dal mito le emozioni e i sentimenti scomodi, che molti per ossequio tacciono. Questa forse è la ragione per cui le sue tragedie hanno affondato le unghie nei sentimenti, nella carne e nel sangue, essendo così attuali ancora oggi. E oggi, abbiamo la fortuna di avere tra noi, il nostro Euripide, con la sua " nuova"Medea: Giacomo Bonagiuso è riuscito con la sua opera prima , a farci rivivere,ieri sera, in uno scenario avvolgente, le passioni, la rabbia,lo stupore, l' incredulità che ti penetrano nelle carni! La straniera, l'abbandonata,la maga, l' infanticidio si muovono in una teatralità originale: la storia risorgimentale quella nostra, dei siciliani stranieri a loro stessi, conquistati e disprezzati, acquista una nuova luce sulle melodie siciliane cantate da Medea! Dal suo canto, meraviglioso, struggente, rabbioso, noi diventiamo Medea,entriamo nella sua mente, capiamo la sua condizione di donna barbara e sfruttata e abbandonata,e capiamo così anche le motivazioni del suo atto abnorme,della vendetta distruttiva.
Prova attoriale egregia: un coro armonioso e dalla voce celestiale, musiche originali che ti inchiodano con il loro essere garza che asciuga la piaga sempre prodiga di sangue..Ieri, eravamo in tanti ad applaudire la Medea di Bonagiuso: da Faber,a Rosa Balistreri a Olivia Sellerio...e poi c'eravamo noi, spettatori,piccoli esseri anonimi che abbiamo un viscerale bisogno di abbeverarci alla bellezza della poesia e della storia.
Un plauso alla bellezza donataci
Giusy Serena Chiofalo