La cosa pubblica, appunto perché è pubblica, dev’essere mantenuta in uno stato di costante efficienza affinché il cittadino contribuente se ne possa servire secondo le personali esigenze.
Ciò premesso, tento di spiegare che cosa si intende per cosa pubblica: «La res publica è cosa del popolo; e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse» (Marco Tullio Cicerone); pertanto spetta allo Stato che agli organi amministrativi territoriali e locali (regioni e comuni) l'incombenza di garantire, sempre e comunque, il benessere della collettività.
Alla luce di detto principio si ritiene che questo equilibrio, nella nostra città, si sia lacerato sotto gli occhi indifferenti, proprio, della pubblica amministrazione unico garante, per l'appunto, della res publica.
Nello specifico questa nota di protesta fa riferimento, fra le tante inefficienze che costellano gran parte del territorio Lilybetano, a un fatiscente quanto pericoloso deterioramento dell'area pubblica adibita a sosta-parcheggio di autoveicoli e velocipedi contigua all'ingresso del Giardino d'Infanzia Guido Bacceli di via Cap. Vito Falco; per meglio dimostrarne i fatti si allegano una serie di scatti fotografici che riprendono in modo inequivocabile l'area in questione ritraendo in modo eloquente uno scorcio deprimente della città, tra i tanti che qui non si avrebbe spazio per poterli elencarli, dal quale è palese considerare il deterioramento della cosa pubblica sottratta al diritto di condivisione proprio come assunto da Marco Tullio Cicerone nel nel suo trattato politico de re publica (I, 25, 39).
Il perdurare di tale inconcepibile questione che, oso e dire, è strafottente in quanto da anni la pubblica amministrazione, pur avendo ben chiaro tale degrado, non ha messo mano ad alcuna manutenzione dell'area creandosi un continuo e inarrestabile deterioramento del suolo che alle prime piogge genererà un inasprimento dell'attuale insostenibile condizione col rischio di generare gravi disagi e danni a cose e persone. La stessa considerazione vale anche per l'attiguo Vicolo delle Saline che non gode di migliore sorte.
Che dire, poi, del “verde” ai bordi di questo spiazzo e di quello tanto ostentato in tutta la città a furia di parole su parole, nonché degli impianti di irrigazione automatica, è semplicemente uno schiaffo morale dato al cittadino al quale si fa credere che vi è perfino un assessorato al verde pubblico “capace di garantire” una città verdeggiante le cui aiuole, prati, giardini, ecc, esplodono di questo bel colore, ma che stento ancora a trovarne una traccia; solo erba secca, sfalciata solo quando qualche cittadino ne fotografa la palese presenza (e non è mai poca) per poi essere lasciata sul posto senza che venga adeguatamente raccolta, mentre gli impianti di irrigazione automatica, non solo non funzionano e mai hanno funzionato ma, cosa assai più grave, sono ridotti a brandelli come, per l'appunto, uno di questi è quello che viene ritratto in una foto allegata.
Concludo dovendo necessariamente affermare che continuando in questa direzione la nostra Città non avrà alcuno sbocco al fine di annoverarsi del titolo tanto propagandato di “Marsala Bellapulita” e dell'altro proclama, altrettanto propagandato, di “Città Turistica”, perché le attuali condizioni, dai recenti raffronti con le consorelle vicine, la pongono in coda con un punteggio che stenta superare il primo terzo della scala del dieci. L'illusione fa credere di poter toccare il cielo con un dito, ma è solo un'illusione.
Francesco Puglia