Marsala, il Sindaco Grillo e l'ippodromo da realizzare con i soldi del Pnrr. Il reportage
Che ne sanno le galline del PNRR? Beccano felici tra i cumuli di rifiuti. E' il miglior esempio possibile di economia circolare. Le galline sono spensierate, i rifiuti sono tanti.
La collinetta sta proprio all'ingresso di quello che dovrebbe essere l'ippodromo del Comune di Marsala, quello che il Sindaco, Massimo Grillo, con una scelta molto originale, ha deciso di rifare, totalmente, utilizzando i soldi del PNRR, cioè del maxi finanziamento che l'Europa ha concesso all'Italia per colmare i ritardi sul fronte della digitalizzazione, dell'istruzione, della sostenibilità.
E a quanto pare a Marsala, per il primo cittadino, niente è più necessario di questo ippodromo.
Sulla decisione del Sindaco, su questo impianto, i soldi necessari e altro, abbiamo scritto tanto su Tp24. Qui i nostri lettori possono trovare tutti gli articoli. Si tratta di un'opera pubblica che va seguita con attenzione, come un'altra, d'altronde, il famigerato padiglione annunciato dal Sindaco due anni e mezzo fa e ancora in fase di costruzione (qui tutti gli articoli).
Siamo andati anche a vederlo, questo benedetto ippodromo. Sorge nel nulla. Scacciaiazzo è il nulla. Non è vero quello che dice il Sindaco Grillo, ovvero che la necessità di creare l'ippodromo, con annesso campo di padel, serve per dare dei servizi ad una contrada "dimenticata" di Marsala. Non ci sono servizi, qui, perchè non c'è nulla. Solo un "chiano", quattro case, un paio di villette. E un paesaggio siciliano da Far West, di pietra bianca e cave, cespugli ispidi e insetti, tanti. Se fosse bonificata dai tantissimi rifiuti e ripulita sarebbe anche una zona bella, anzi, bellissima. Le "ciare" della Sicilia più arida e vera, altro che mare e gastronomia.
Ci siamo arrivati a naso, per trovare l'impianto. Non c'è segnato in nessuna carta, chi vive nella zona non lo conosce. Basta allora prendere una traversa dalla strada principale, da lì ancora un'altra traversa, poi una strada diroccata, infine ecco: i rifiuti, e il nulla. E' l'ippodromo del Comune.
Anche la storia di questo impianto è incerta. Anzi, non c'è nulla di sicuro, in questa storia. Quello che risulta, dalle carte, è che il Comune di Marsala è proprietario di questo impianto fatiscente, costruito negli anni '60. Costruito, si fa per dire. In pratica è una stalla, con qualche locale ancora non diroccato. E poi, di fronte, oltre i rifiuti, eccola: la pista. Si capisce che è una pista perchè è un grosso ovale, visto dall'alto, dove non cresce l'erba. Ricorda, a vederla bene, una di quelle cose che fa tanto film di fantascienza, tipo i misteriosi cerchi del grano. Ecco, qui è un misterioso ovale nel nulla. I numeri delle distanze sono tracciati con dei fogli. In mezzo, c'è una cava. Avete capito bene: un buco, In parte coperto da sfabbricidi e rifiuti.
La pista non è mai entrata in funzione, l'impianto non è stato mai terminato. Viene utilizzato per allenare cavalli da corsa (le gare più vicine si giocano a Palermo o Catania), e per qualche corsa clandestina.
Tutto sarebbe di proprietà del Comune, ma in realtà non si può entrare. C'è un tale, Stefano, che arriva appena le sentinelle lo avvisano di presenze estranee e dice di essere lui il proprietario di tutto. Tiene i suoi cavalli lì, è "malato" ci dice, per le corse. Ci sono anche un paio di uomini, rumeni, che vivono proprio lì, fanno la guardiania, in un casotto che chiamare "casa" è pia illusione. Ma c'è l'antenna per il wi fi, tra le pietre cadenti. Ma questo luogo non è pubblico? "Questa roba è da vedere" dice il signor Stefano. In effetti, se l'impianto è del Comune, cosa ci fanno quei cavalli lì dentro? A che titolo stanno? Pagano un canone? C'è una convenzione? Domande che non trovano risposta. Oltre i cavalli ci sono le galline, i cani e un clima che ogni tanto sembra un po' la vecchia fattoria (più che vecchia, davvero cadente).
Cristo si è fermato ad Eboli, è il titolo del famoso romanzo di Carlo Levi. Noi, parafrasando, possiamo dire che l'Europa si ferma a Scacciaiazzo. Nel nulla, in una zona non servita da strade, collegamenti, da altro, realizzare con i soldi pubblici un ippodromo e un campo di padel significa quasi dare uno schiaffo a tutti i giovani in nome dei quali nasce il Pnrr. Che si chiama appunto "Next generation EU", cioè "prossima generazione". Loro, i giovani. A Marsala potranno solo darsi all'ippica.
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