Pubblichiamo la lettera aperta di Giuseppe Mazzarella, che ha concluso, non senza qualche polemica, dopo anni, il suo servizio di medico sociale del Trapani Calcio.
Ecco le sue parole:
Il mio ritiro da medico sociale del Trapani calcio ha il significato di una scelta obbligata, poiché nella vita tutto ciò che ha un inizio deve avere, comunque, prima o poi, una fine. Nel mio caso questa fine è stata determinata da diversi fattori, tra cui sicuramente l’età che ha giocato un ruolo fondamentale. Se è vero, come tutti affermano, che io rappresento la memoria storica del Trapani calcio, mi auguro che essa non vada perduta, che rappresenti anzi un valore aggiunto, poiché senza storia non c’è futuro. Quarantasei anni vissuti al servizio della società granata sono tanti, rappresentano un record difficilmente eguagliabile a livello internazionale. Sono orgoglioso anche di questo traguardo raggiunto, ma soprattutto di aver dato come professionista, in tutto questo lungo arco di tempo, il mio contributo a titolo gratuito, in segno del mio profondo amore per il Trapani. Ho esercitato il mio ruolo con grande professionalità e passione, prerogative che mi hanno sempre contraddistinto anche nel corso della mia carriera ospedaliera, nel rispetto del giuramento ippocratico. A pochi giorni dall’inizio del ritiro precampionato a Troina, voglio augurare al neo Presidente, al gruppo squadra e a tutto lo staff tecnico e sanitario un buon inizio di stagione. Sono certo che il nostro Trapani saprà ben presto rinverdire i fasti di un “recente” passato e che il vessillo granata tornerà a garrire al vento. Le premesse ci sono tutte. Nel congedarmi, desidero salutare tutti i dirigenti e i presidenti che si sono succeduti in questi lunghi anni, i direttori generali, gli allenatori con il loro staff tecnico, i direttori sportivi, i team managers, il personale amministrativo, i responsabili della comunicazione e dell’ufficio stampa, i responsabili del rapporto con la tifoseria, i magazzinieri, i miei collaboratori sanitari e parasanitari, i giornalisti. Stringo in un abbraccio affettuoso tutti i giocatori, oltre un migliaio, che ho seguito sia come medico che come uomo vicino ai loro bisogni esistenziali e familiari. Ai tifosi, agli ultras in particolare dico: siate sempre vicini alla squadra e alla società, soprattutto nei momenti di difficoltà. In tutti questi anni lo avete dimostrato, continuate a farlo. Siete stati vicini anche a me, mi avete amato, ed io ho amato voi. In occasione della prima gara casalinga sarò in curva nord, in mezzo a voi, per gridare a squarciagola, come facevo da ragazzino ai tempi del glorioso campo Aula: ” NOI SIAMO IL TRAPANI CALCIO”.
Giuseppe Mazzarella