Da ieri a Marsala ha preso il via la 3° edizione del Marsala KiteFest 2023, evento che mette al centro il kitesurf e che coinvolge la città con spettacoli, musica, incontri enogastronomici e concorsi di bellezza.
La manifestazione sportiva, lo ricordiamo, è patrocinata dal Comune di Marsala, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport, Spettacolo e ruota attorno a due competizioni di kitesurf: la tappa finale del Campionato Italiano Freestyle con l’assegnazione del titolo nazionale e il Trofeo Europeo “Kitesurf Eurocup 2023” che riunirà i più forti atleti europei della disciplina. Qui potete leggere tutti i particolari dell’evento.
Il dibattito sul Kite e l'antropizzazione dello Stagnone - Ma il KiteFest con l’incredibile afflusso di persone che porterà nella zona dello Stagnone di Marsala è anche occasione di polemiche. Il dibattito ormai è acceso da anni su “kite Sì Kite No”, ma più che il Kite in sé, è l’antropizzazione della Riserva che si è creata attorno a questo sport che è dannosa per la Laguna dello Stagnone, dove non ci sono più diverse specie di volativi, non si vedono più, o sono davvero rari, i fenicotteri rosa; prima, invece, erano una vera caratteristica dello Stagnone, e poi parcheggi e parcheggiatori abusivi dislocati in terreni che dall’oggi al domani si trasformano da vigneti in chioschi, dove si fanno aperitivi al tramonto o addirittura serate danzanti, insomma, un vero e proprio luogo della movida selvaggia. Ne abbiamo parlato in questo nostro articolo.
Nuova denuncia di Legambiente - Proprio in concomitanza con l’inaugurazione del KiteFest 2023, il circolo Legambiente Marsala Petrosino è intervenuto con una sua nota, a firma del presidente Giuseppe Marino, per ribadire per l’ennesima volta le proprie preoccupazioni sullo stato di salute della Riserva dello Stagnone, sottolineando il fatto, che il Comune di Marsala e la Regione contribuiscono, anche economicamente, a realizzare un’attività "illegale" che non è prevista nel regolamento della stessa Riserva. Da tempo Legambiente chiede un tavolo di confronto sul futuro dello Stagnone, il sindaco Massimo Grillo che è tanto pro-tavoli, preferisce glissare su questo, e si continua a far finta di nulla e a lasciare senza regole quei luoghi naturali che, necessariamente, hanno bisogno di tutela per poter continuare a sopravvivere e che così si rischia di non lasciare intatti alle nuove generazioni.
Qui la nota di Legambiente che, tra l’altro, nei mesi scorsi, nel corso di un convegno sullo Stagnone, proprio sull’attività del Kite, era stata protagonista di una polemica, ed erano volate parole grosse, proprio con coloro che gestiscono le scuole di Kitesurf: "Anche quest’anno, purtroppo, il Comune di Marsala e la Regione Siciliana hanno finanziato il festival del Kitesurf che si svolgerà, manco a dirlo, nella laguna della riserva dello Stagnone. E’ gravissimo che soprattutto la Regione Siciliana finanzi attività vietate dalla proprie stesse leggi, senza nemmeno preoccuparsi di motivare le ragioni che le consentono di derogare alle sue norme, addirittura finanziando con denaro pubblico ciò che nei fatti è ILLEGALE. Lo abbiamo ripetuto e lo ripetiamo ancora una volta: il regolamento della Riserva vieta tutte le attività, comprese quelle sportive, che arrecano danno alle specie animali e vegetali, per la cui protezione la riserva è stata istituita. Riteniamo profondamente sbagliate le opinioni di quanti , compresa l’associazione Mare Vivo che patrocina l’evento, sostengono che, poiché lo sport in questione si esercita con la sola forza del vento, non è inquinante e dunque non arreca danno all’ecosistema della laguna. Non è così. La pressione antropica sulla riserva esercita dai Kiters e non solo, ha sfrattato gli uccelli che sono gli unici, in base alle nostre leggi vigenti, ad avere il diritto di volare e stazionare nella laguna. Per rendersene conto basta mettere a confronto, anche solo visivo, la quantità infinita di fenicotteri rosa e di altre specie che si possono osservare nella riserva delle Saline di Trapani e i pochissimi esemplari che si vedono invece nella riserva dello Stagnone. Per non parlare dei rumori molesti a tutte le ore, degli sbancamenti di vegetazione protetta lungo la costa, del parcheggio selvaggio e della proliferazione indiscriminata di chioschi e chioschetti anch’essi vietati dal regolamento della riserva e dal piano paesaggistico. Allora diciamo forte e chiaro: davvero non potete rinunciare al Kitesurf? Fatelo in ben 280 km di costa trapanese battuta dal vento tutto l’anno".
La scrittrice Auci e i rifiuti abbandonati - E dei rifiuti, tantissimi, abbandonati allo Stagnone si è accorta e l’ha voluto documentare anche sui social, la scrittrice Stefani Auci, l’autrice del fortunato libro sui Florio, ha trovato di tutto: bicchieri di plastica, infradito, bottiglie di vetro e sacchi sporchi, ne abbiamo parlato qui.
Su ciò che accade da tempo allo Stagnone, e su ciò che non va e gli abusi che si perpetrano, ci siamo occupati più volti su tp24, (potete leggere qui). E qui sotto, invece, l'aspetto che più preoccupa, come detto, quella che è la fase ormai avanzata di antropizzazione della Riserva.
Riserva antropizzata – Nel corso di un nostro giro all’interno della Laguna, la prima cosa che salta all’occhio è proprio quel processo di antropizzazione oramai completato con l’aver portato l’acqua e la luce in una Riserva. Il Regolamento del 24 maggio del 2000, che l’unico oggi a regolare quello che è consentito e vietato in Laguna, dice chiaramene che è vietata ogni attività che possa compromettere la protezione del paesaggio, degli elementi naturali, della vegetazione e della fauna. Ma vediamo come queste sono state compromesse. Nella zona della preriserva, caratteristica del luogo è la Calendula marittima, il fiore giallo tipico della zona che va da Marsala fino a Monte Cofano, purtroppo una vasta distesa come anche quella di “Limonium” è stata completamente distrutte. Con la realizzazione di questi chioschi sono state realizzate delle nuove strade, alzando anche di un metro il piano altimetrico dei luoghi, coprendo la zona umida dove compare il sale dal sottosuolo, utilizzando, e questo è l’assurdo, per un luogo a protezione speciale, del materiale di risulta, cemento e addirittura pezzi di asfalto. Tutto ciò sta devastando e mettendo in serio pericolo l'equilibrio naturale della Riserva Naturale dello Stagnone.
Qui invece il video "Se questa è una Riserva"