Perché vuoi parlare con l’avvocato? Non basta indicare, nella richiesta di colloquio telefonico, locuzioni come “motivo di giustizia” o simili, occorre comunicare i motivi specifici.
E’ quanto accade al carcere Pagliarelli di Palermo, nella denuncia dell’avvocato marsalese Vito Cimiotta, giudicando gravissimo ciò che è accaduto ad un suo assistito, Ludovico Collo, che ha rappresentato la circostanza al garante dei detenuti della Sicilia e al tribunale di sorveglianza di Palermo.
In pratica, se il detenuto vuole parlare al telefono con l’avvocato, deve anche dire di che cosa parleranno.
L’avvocato ha inviato una segnalazione anche alla ONG “Nessuno tocchi Caino”, parlando di “grave violazione del diritto di difesa e del diritto di privacy che si sta palesando al carcere Paglierelli di Palermo”.
Durante l’emergenza Covid, in cui non era consentito ricevere visite, la struttura carceraria aveva concesso la possibilità di una telefonata al giorno per parlare con familiari e avvocati.
Finita l’emergenza, dal dicembre scorso era stato comunicato il ritorno alla normalità, ovvero la ripresa delle visite in presenza ed un colloquio telefonico a settimana.