Con gesto da uomo del fare - gli mancava solo la salopette - cercando di far dimenticare ai suoi concittadini il caos di questi ultimi giorni nelle strade cittadine per la mancata organizzazione dei cantieri dei lavori in corso (è ovvio che nessuno ha il tempo di organizzare bene le cose, a Marsala: sono tutti a fare foto ...), sabato scorso, il Sindaco Massimo Grillo, si è fatto riprendere nelle più classiche delle pose da cinegiornale Luce: il primo cittadino che mette una cazzolata di cemento, posando una nuova opera pubblica, in questo caso il cosiddetto "waterfront" di Marsala.
Solo che anche questo piccolo e vecchio espediente di comunicazione, diventa, involontariamente un gesto comico. Un po' per il contesto, che ricorda molto mio figlio quando gioca in riva al mare (solo che lui si mette in costume, non in giacca e cravatta), un po' per questa cosa, che vale più di dieci editoriali di uno che (si fa per dire) lavora, e gli altri che guardano e ridono (e certo: uno che di mestiere fa il politico a vita, con la cazzola in mano è un contrasto che fa ridere già così), un po', perchè, nel caso di specie, non si capisce quale opera pubblica stia "erigendo" il nostro Sindaco. Questo waterfront, importante progetto di riqualificazione, per carità, non è altro che il vecchio progetto della riqualificazione della colmata di Marsala, quel tratto di costa che va dalla Florio fino quasi ai lidi. Ai tempi dell'ex Sindaco Renzo Carini era la colmata. Adesso si dice "waterfront", così alla gente sembra una cosa nuova.
Ma poi, se parliamo di un progetto di riqualificazione ambientale, che si compone di tanti interventi, come abbiamo spiegato ieri su Tp24, esattamente questa cazzolata di cemento del Sindaco Grillo cosa rappresenta? In pratica, il gesto stesso del primo cittadino sembra quasi satirico. Spalmando del cemento ad un passo dal mare, attoriniato dagli assessori belli fashion vestiti da apericena, sta già annunciando un abuso.
Secondo me ci dovrebbe essere una regola per la quale, i Sindaci, ogni volta che si fanno immortalare ad un'inaugurazione , ad una "prima pietra", alla firma di un "protocollo" o all'annuncio di un finanziamento, eccetera, dovrebbero pagare una cauzione, una specie di tassa sulla politica truffa. A Marsala saremmo ricchissimi.
Massimo Grillo ancora deve giustificare con la città l'imbarazzante posa della prima pietra del famigerato padiglione Covid accanto all'ospedale. Nel Dicembre 2020 annunciò la posa della prima pietra per un'opera che doveva essere pronta nel Maggio del 2021. Tp24 scoprì che di quell'opera non c'era neanche il progetto. Il cantiere è ancora in costruzione. L'emergenza Covid nel frattempo è finita. Grande.
E prima ancora c'era stato l'altro annuncio, sul recupero dell'ospedale Sann Biagio di Marsala. Foto di rito, per scoprire che non era vero nulla. E che dire delle foto in grande stile per l'annuncio della gara per l'ennesima ri - ri - ri progettazione del porto di Marsala? Sappiamo tutti com'è finita. L'amministrazione Grillo ha perso un anno di tempo per capire che non era in grado di gestire la gara, rimandando tutto il dossier alla Regione.
Solo i lavori per l'ippodromo di Scacciazzo, caro al Sindaco Grillo, galoppano.
La cazzolata del Sindaco, tra l'altro, rimanda ad un'altra infelice posa di una prima pietra, una cazzolata deluxe, potremmo dire, come si conveniva alla grandeur dei tempi. Erano gli anni '80, e venne l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, a mettere la prima pietra del Monumento ai Mille di Marsala. Un'opera destinata a restare una clamorosa incompiuta, con i lavori sospesi due anni dopo perché il cantiere era completamente abusivo. Ma Craxi almeno aveva il presentimento. Tanto che le sue parole, durante la cerimonia, divennero tristemente famose: "Spero che questa'opera non diventi l'ennesima incompiuta". Detto, fatto.
Craxi almeno aveva il presentimento. Il Sindaco Grillo, invece, è già contento così ...
Giacomo Di Girolamo