“Due angeli custodi”. Così il ragazzo brutalmente aggredito nei giorni scorsi a Marsala definisce le due ragazze che si sono fermate vedendolo barcollante dopo la tempesta di calci e pugni subiti.
Sono state le prime a dare soccorso, ad aiutarlo. Lo hanno calmato e gli hanno dato dell’acqua in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Il giovane era stato appena malmenato davanti ad un distributore di sigarette sulla Statale 115, in Contrada Cuore di Gesù, era circa la mezzanotte e mezza. Non c’era nessuno per strada, e quella zona è abbastanza isolata. Queste due ragazze hanno fatto qualcosa che pochi altri avrebbero fatto, viste le circostanze. Si sono fermate, nonostante non sapessero cosa fosse successo, e hanno prestato aiuto. Un gesto di altruismo che rappresenta un felice contrasto alla barbara aggressione subita dal giovane. Chi sono le due ragazze, i due “angeli” che hanno aiutato il giovane? Cosa le ha spinte a fermarsi nonostante la situazione incerta? E’ l’appello che lanciamo per dare, attraverso loro, un messaggio importante, dopo l’aggressione, in una comunità, quella marsalese, scossa per quanto accaduto: la violenza si combatte con la gentilezza.
Intanto il giovane aggredito piano piano cerca di guardare avanti, di riprendere in mano la propria vita, dopo la violenza feroce subita. Ma non è facile. Lui, 32 anni, disabile al 70% dalla nascita per idrocefalo, ha raccontato a Tp24 cosa è successo la notte tra il 14 e 15 giugno. Si era fermato a comprare le sigarette. Due ragazzini, in scooter, si fermano, dicono qualcosa e poi lo picchiano, a calci e pugni. I due aggressori sono stati individuati, e uno dei due, maggiorenne, è stato arrestato, l’altro è minorenne, si procede a parte. Uno dei due, il maggiorenne, era già noto alle forze dell’ordine e sarebbe stato coinvolto in una sparatoria avvenuta nei mesi scorsi a Petrosino.
Tutto viene ripreso dalle telecamere della videosorveglianza. Il video, pubblicato da Tp24, fa il giro d’Italia. Alla base ci sarebbe stato uno scambio di persona. Gli avvocati degli aggressori dicono che i due giovani avrebbero avuto un appuntamento con un uomo che avrebbe importunato la madre di uno dei due, proprio lì al tabacchino, e che l’uomo aveva proprio una Punto Bianca, come la vittima. Ma non si trattava di lui. Il ragazzo aggredito racconta che uno dei due giovani ha aperto l’auto e ha preso la chiave.
“Gli ho detto che ‘stai facendo?’ Lui mi ha detto che disturbavo la sorella. Ma io non conoscevo nè loro, nè la sorella. Allora hanno iniziato a picchiarmi”. Il giovane racconta quei due interminabili minuti. “Non ho pensato a nulla, ho pensato solo a ripararmi dai colpi. Sono disabile, idrocefalo, ho una valvola nel cervelletto. Ho pensato a proteggermi altrimenti sarebbe finita peggio”. Dopo l’aggressione Giovanni ha chiamato la fidanzata, nel frattempo si sono fermate due ragazze, “due angeli” li chiama lui, che gli hanno dato soccorso. Poi è stato trasportato all’ospedale di Mazara del Vallo, dove gli è stato riscontrato un politrauma facciale, gli sono stati dati dei punti di sutura al sopracciglio, tumefazioni al viso, e dolori al polso e all’avambraccio. Fortunatamente le tac e gli esami neurologici non hanno riscontrato gravi conseguenze.
L’uomo è ancora scosso. “Sto moralmente a pezzi. Ho paura ad uscire da solo. Mi faccio accompagnare sempre da qualcuno. Quando passo dal luogo dell’aggressione ho i brividi”. Lo stesso luogo da cui sono passate anche le due ragazze, i due “angeli”, che lo hanno aiutato a riprendersi. Il tutto mentre gli aggressori erano già fuggiti. “Non voglio scuse, non li perdono”. Intanto, domenica, in via Dante Alighieri, sempre a Marsala, un'altra rissa. Due ragazzi si sono picchiati, poi uno dei due è salito in auto e ha investito l'altro. Un altro episodio di violenza che fa alzare il livello di preoccupazione in città.