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27/06/2023 06:00:00

  Allagamenti a Trapani. La telenovela ristori: 6 milioni di euro. Ma sono troppo pochi

Rischia di diventare il tormentone dell'estate. Si tratta della questione relativa ai ristori per i cittadini e i commercianti trapanesi colpiti dalle alluvioni dello scorso autunno.

In poche settimane tra settembre e ottobre Trapani e Misiliscemi vennero colpite da delle vere e proprie bombe d’acqua che hanno messo in mostra tutte le fragilità del territorio.

Trapani fu sommersa, con l’acqua che aveva invaso case e negozi in molte zone, soprattutto in centro e nei pressi di via Fardella. Le polemiche sono state tante in questi mesi, per quello che l’amministrazione comunale non avrebbe fatto per evitare la devastazione e per lo stato in cui versa il sistema di deflusso.
In tutto ciò i cittadini chiedono i ristori, il risarcimento degli ingenti danni subiti. A Trapani, come a Misiliscemi, la cui frazione di Salinagrande venne invasa da acqua e fango provenienti dal torrente verderame. Finito l’antefatto.

 

 

Ieri c’è stato un vertice a Palazzo d'Alì alla presenza del sindaco Giacomo Tranchida, dei deputati regionali Cristina Ciminnisi e Dario Safina, nonché del capo di gabinetto dell’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione Sicilia Luca Sammartino, architetto Cucchiara.
Ad oggi, dopo mesi di proclami e individuazione di fondi nazionali ed europei poi risultati inutilizzabili, l’unica certezza appare l’apertura del governo regionale nello stanziare 6 milioni di euro dei fondi in uso, da destinare esclusivamente ai cittadini colpiti dalle alluvioni. Ma non c’è certezza sui tempi, e soprattutto ci si aspettava di più. 6 milioni di euro non bastano.

 

“Aspettiamo che l’aula discuta l’emendamento che ho già presentato per i ristori ai cittadini che hanno subito danni nelle alluvioni dello scorso autunno – ha sottolineato l’onorevole Ciminnisi – emendamento, tra l’altro, concordato precedentemente col Governo regionale. Confido che seppur in abbondante ritardo, possa permettere di rifocillare, almeno in parte, i privati che hanno subito danni. Sui ristori ai danneggiati dalle alluvioni di settembre e ottobre stiamo incalzando il Governo regionale per individuare sul bilancio regionale i 6 milioni promessi a dicembre, in modo che siano erogabili in tempi brevi”.

 

 

 

“Certo è ben poca cosa rispetto a quanto necessario per soddisfare le richieste di tutti i residenti che hanno subito danni – ha spiegato Dario Safina – ma è un primo passo. E’ chiaro che sarà un lungo percorso e che dovremo tornare sull’argomento più e più volte nel corso dei mesi a venire ma non retrocederemo di un passo fino a quando tutti i siciliani non saranno risarciti”.

“L’apertura della Regione a stanziare i primi 6 milioni per i ristori in tutte le province siciliane colpite dal maltempo è solo un primo passo ed è chiaro che non basteranno. L’impegno a proseguire a tutela degli interessi dei cittadini non si fermerà anche sollecitando il governo nazionale, attraverso la nostra deputata Giovanna Iacono, che dovrà fare la sua parte” ha detto il deputato regionale del Pd Dario Safina.

 

 

 

Presente all’incontro ieri mattina anche la deputata nazionale Dem Giovanna Iacono che nel marzo scorso ha presentato un’interrogazione in Parlamento ancora senza risposta come la stessa ha sottolineato.

 


"I ritardi nelle erogazioni dei contributi per i danni provocati dalle alluvioni dell’autunno 2022 sono intollerabili. Sul tema avevo già presentato una interrogazione come prima firmataria, insieme ai colleghi Provenzano, Barbagallo e Marino, che evidenziava come il sistema delle dichiarazioni di stato di calamità e la successiva fase dei sostegni economici alle imprese fosse profondamente da rivedere. Stamattina ho partecipato a Trapani ad un incontro voluto dall’Amministrazione comunale per fare chiarezza sulle risorse che questo territorio attende per i danni dello scorso anno.
Mi farò promotrice alla Camera, insieme al gruppo del PD, di ogni attività necessaria per dare le risposte che i cittadini e le aziende, della provincia di Trapani, ma anche di Agrigento e Caltanissetta, legittimamente attendono".