C'era anche l'amico di sempre, Marcello Dell'Utri, ai funerali di Silvio Berlusconi. L’ex senatore è l’emblema di Forza Italia e del "berlusconismo", con una condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, di cui quattro scontati in carcere.
"Con la morte del presidente Forza Italia ha un futuro?" E Dell'Utri: "Se lui ci assiste dall’alto, come ha detto il vescovo, si può fare di tutto". E ancora: "La gente ancora un po’ voterà per Berlusconi. Poi nella vita tutto finisce. Sarà il tempo a darci le risposte".
10,1% è il peso di Forza Italia in parlamento. Sia alla camera (dove i deputati azzurri sono 44) che al senato (17) i voti di Forza Italia sono fondamentali per la tenuta della maggioranza. Senza, infatti il governo Meloni non avrebbe i numeri per andare avanti.
La morte di Silvio Berlusconi, intanto, potrebbe dare impulso all’indagine senza fine della procura di Firenze sui presunti mandanti esterni alle stragi del 1993 che uccisero dieci innocenti, tra questi due bambine. Non fu solo mafia, questa è l’unica certezza, ma i padrini politici di quella campagna stragista restano un mistero, gli indagati sono sempre loro, Marcello Dell’Utri e il Cavaliere. Ora però il primo dovrà difendersi da solo, perché la scomparsa di Berlusconi porta con sé anche la fine dell’indagine sul fondatore di Mediaset. "Marcello Dell’Utri è stato per anni foraggiato con vitalizi e regalie da Berlusconi: un ringraziamento per la pluridecennale amicizia e anche per il prolungato silenzio in merito agli affari sulla rotta Palermo-Milano" scrive il quotidiano Domani.