Lutto nazionale oggi nella giornata in cui si celebrano i funerali di Silvio Berlusconi. Il quattro volte Presidente del Consiglio è morto lunedì alla clinica San Raffaele all’età di 86 anni.
L’Italia si ferma, e Milano è blindata per i funerali di Stato che si celebrano alle 15 al Duomo. Si ferma il Parlamento, per sette giorni. Si ferma l’Assemblea regionale siciliana. Bandiere a mezz’asta nei comuni. Sono giorni storici per l’Italia, che segnano la fine di un’era. E che aprono anche grossi interrogativi sul futuro della politica, sull’eredità di Berlusconi in seno a Forza Italia. Sono giorni che spingono tutti, anche, a riflettere su cosa è stata l’Italia in questi 40 anni di berlusconismo. Giorni in cui l’Italia, ancora una volta, si è divisa. Da un lato il Berlusconi che ha regalato un sogno a molta gente, l’uomo che si è fatto da solo, editore e innovatore con le sue tv, presidente del Consiglio e leader di un partito che ha aperto una fase nuova dopo tangentopoli. E poi il Berlusconi spregiudicato, quello dei rapporti con la mafia, della P2, delle leggi ad personam, del “bunga bunga”, del controllo dell’informazione pubblica, dell’epurazione dei giornalisti, dei tanti processi. L’Italia, anche domani, continuerà a dividersi.
Dal Parlamento all’Ars, tutto fermo
I funerali di Stato sono riservati ai presidenti degli organismi costituzionali, agli ex presidenti della Repubblica e agli ex premier, ai ministri deceduti durante la loro permanenza in carica nonchè alle persone che hanno reso onore alla nazione, alle vittime del terrorismo.
I funerali di Stato sono regolati dalla legge. A decidere è comunque un ufficio della presidenza del Consiglio che gestisce il cerimoniale di Stato.
Anche il lutto nazionale è deciso dal cerimoniale di Stato in base alle leggi vigenti che riconoscono anche per gli ex presidenti del Consiglio e gli ex presidenti della Repubblica la possibilità di proclamarlo. In ogni caso, con Silvio Berlusconi è la prima volta che viene deciso il lutto nazionale per un ex premier.
Il giorno di lutto nazionale prevede le bandiere a mezz'asta sulle facciate di tutti gli edfici pubblici e due strisce di velo nero per le bandiere interne. Durante il giorno di lutto gli esponenti del governo sono obbligati a cancellare gli impegni pubblici mentre c'è la possibilità per i negozi di decidere di tenere abbassate le serrande per tutta la giornata.
Ferme le istituzioni. Alla Camera dei Deputati la ripresa in Aula è prevista per giovedì, mentre a Palazzo Madama fino a lunedì prossimo, a una settimana dalla morte del leader di FI, che era anche senatore, non si tornerà nell'emiciclo. Se si vanno a spulciare gli archivi, è evidente che nulla di simile a quanto accade oggi si è mai consumato nella prassi parlamentare: troviamo sedute sospese per alcuni minuti, commemorazioni e omaggi, ma mai lavori annullati per tutti questi giorni. E si fermano anche le istituzioni locali. In Sicilia, regione governata da Renato Schifani, forzista della prima ora e amico dell’ex Premier, la giunta regionale si ferma fino a domani. L’Assemblea regionale siciliana, su invito di Schifani, riprende i lavori addirittura martedì.
Le polemiche per il lutto nazionale
Quella di aggiungere ai funerali di Stato anche il lutto nazionale è stata "una scelta inopportuna".
A dare fuoco alle polveri che covavano sotto la cenere è stata Rosy Bindi, più volte ministro, vicepresidente della Camera e presidente del Pd, che ha dato voce a una minoranza tutto sommato silenziosa che sta assistendo perplessa - ma commenta molto sui social - alle celebrazioni in ricordo di Silvio Berlusconi."I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna", ha spiegato in una intervista. Durissime le repliche del centrodestra.
L’ultima foto
Ecco l’ultima foto di Berlusconi. E’ stata scattata venerdì. Berlusconi ha voluto fare un giro a Milano 2, a Segrate, il quartiere che lui stesso ha creato. Si è fermato in un bar a prendere un gelato con la compagna Marta Fascina, e il titolare del locale e alcuni giovani clienti si son avvicinati e hanno chiesto una foto. Berlusconi appare visibilmente provato e molto cambiato rispetto a come siamo stati abituati a vederlo. Venerdì stesso Berlusconi è stato ricoverato al San Raffaele, dove è morto lunedì.
Cosa sarà di Forza Italia?
Le parole di Gianfranco Miccichè, ex coordinatore di Forza Italia in Sicilia e amico storico di Berlusconi, sanno di epitaffio: “Forza Italia muore con Berlusconi”. E’ una delle domande che si fanno in questi giorni, cosa succederà a Forza Italia? Un partito creato da Berlusconi, a sua immagine e somiglianza, che nonostante i malanni e l’avanzata età del suo leader, non ha mai saputo trovare una gestione diversa da quella personalistica e incentrata sul capo. Ora il rischio è la faida interna e la disgregazione del partito. Tutti i delfini o pseudo tali che si sono fatti avanti in questi anni si sono rivelati dei flop. Si apre anche la questione del simbolo, dove campeggia il nome di Berlusconi. Guardano con molta attenzione le sorti di FI i centristi, da Azione di Calenda a Italia Viva di Matteo Renzi. Questione aperta anche in Sicilia, feudo elettorale di Berlusconi. In una lunga intervista al Gds il presidente della Regione, Schifani, ha definito Berlusconi “il nostro padre nobile. Ha fatto un partito anarchico e monarchico”. La Sicilia ha dato a Berlusconi tante soddisfazioni elettorali e ogni volta che sbarcava erano bagni di folla. Ora quel bacino di voti è in bilico.