Enzo Sturiano: "Sulla pista ciclabile urbana c'è poco margine d'intervento"
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Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala, andate in pausa per poco questa estate.
Penso che per come si stanno mettendo le cose, ci fermeremo appena 10 giorni ad agosto. Abbiamo l’urgenza del bilancio di previsione assieme al rendiconto del 2022 e capisco che il pieno dell’approfondimento sarà nella tornata di agosto.
Sturiano, cerchiamo di mettere ordine sulla pista ciclabile urbana di Marsala. Una questione spinosa, che ha aperto un dibattito pubblico infinito. L’ex sindaco Renzo Carini dice che la pista va fatta perché ci avviciniamo alle città Europee ma non va fatta così, perché vuol dire stravolgere interamente la città. Lei cosa ne pensa?
Penso come Renzo Carini, sono favorevole alle piste ciclabili, da sportivo che sono sempre stato, da politico e cittadino attento a quelle che sono le dinamiche odierne. Tutto parte secondo me da fatto che oggi non appena esce un bando si cerca di fare la caccia al bando. Oggi si fa politica per dire: ho avuto finanziato questo parcheggio, questa pista ciclabile ecc. Mi chiedo, perché non l’abbiamo fatta passare sull’area del comune e non ci sarebbe stato bisogno degli espropri. Non si è potuta far passare all’interno dell’area del parco della Salinella perché occorreva il parere della Soprintendenza e oggi il parere non lo rende prima di sei mesi. Siccome la scadenza del bando è una scadenza limitata, al massimo 60 o 90 giorni per essere presentato, non si fa in tempo a richiedere pareri e dunque si presente il progetto più utile per essere finanziato, che non vuol dire che sia il progetto migliore che era possibile fare, e, purtroppo, quello della pista ciclabile ne è un esempio.
Si può modificare qualcosa, a Palermo ci sono stati vari incontri.
A Palermo ci sono stati vari incontri e in uno ho partecipato io e il consigliere Flavio Coppola e Piergiorgio Giacalone in rappresentanza del consiglio comunale. La nostra amministrazione e i nostri tecnici erano stati a Palermo e si sono sentiti dire che, se ci sono fatti nuovi rispetto a quando è stato presentato il progetto, le modifiche sono concesse, tenendo conto che entro il 31 dicembre 2023 il comune deve completare le opere e nello stesso tempo deve rendicontare. Questo significa che i margini di azione sono abbastanza limitati, anche perché c’è un protocollo con Agenda Urbana, con il quale l’amministrazione si impegnava a rispettare determinati parametri, e tra questi quello che si impegnava a rispettare era quello dei 22 km di pista ciclabile. Se togliamo da una parte questi chilometri dobbiamo compensarli in altri posti, pena la revoca di tutti i finanziamenti che il Comune ha avuto con Agenda Urbana.
Questa pista ciclabile che attraversa il centro, passerà per via Scipione l’Africano, non era più comprensibile far restare quella strada pedonale anziché farla attraversare da auto e da bici?
Era una delle volontà dell’amministrazione Grillo. Nel rifacimento di via Scipione l’Africano renderla pedonale e tutto sommato non era un’idea sbagliata, così come non lo è quella di rendere pedonale la via Roma. Ma per chiudere una strada importante come la via Roma, non si può chiudere senza che si dia ai cittadini la possibilità di parcheggiare e la stessa cosa vale per la via Scipione l’Africano e altre vie.
Enzo Sturiano, la pista ciclabile allora rimarrà così com’è?
Qualche modifica si può apportare. C’è un progetto che è stato presentato ma è come per la pista ciclabile dello Stagnone, per farla bisognava fare uno studio attento sulla viabilità che diceva: questa pista ciclabile urbana è compatibile con la viabilità urbana? Il piano urbano del traffico che è stato partorito prima del progetto della pista ciclabile, ha tenuto conto degli studi sulla viabilità? Sono domande che ci si doveva e ci si deve porre anche per il futuro. La nostra è una città in cui alcune cose sono compromesse. Riguardo ai parcheggi a giorni saremo chiamati a discutere dell’opportunità di rideterminare un’area come zona B2 oppure se dobbiamo procedere all’esproprio per fare un parcheggio. Siccome le aree sono poche, ritengo che sono delle valutazioni che bisogna fare con molta attenzione, perché se ci facciamo scappare quelle poche aree che erano individuate come parcheggio in zone strategiche significa che stiamo compromettendo tutto. Così come nella zona del porto, dove si devono prevedere due grossi parcheggi all’interno o come lo scalo ferroviario, dove abbiamo due opzioni: o lo acquistiamo e facciamo un parcheggio che contenga fino a 500 auto, non è detto infatti che si possa fare un parcheggio multipiano, oppure in un’area confiscata nelle vicinanze che dovrebbe essere assegnata al comune e lì creare dei servizi di posteggio e fare bike sharing o mettere un autobus circolare.
Sturiano, parliamo di un’altra questione spinosa. Perché non c’è stato l’aumento della tassa di soggiorno, come mai non è stata approvata in consiglio comunale?
L’aumento non è stato approvato dal consiglio comunale per dimostrare che non ci sono i numeri per potere governare. Se andiamo ad analizzare i dati del 2021, quando assessore al Turismo era Oreste Alagna, c’era la disponibilità da parte del consiglio all’aumento a condizione che fosse spiegato il motivo e in quel momento Alagna non fu i in grado di giustificare l’aumento. In questa tornata, invece, l’assessore Agate è stato disponibile anche nei confronti delle commissioni di merito rispondendo alle richieste con un preciso documento, con il maggior incremento del 2023 e la programmazione per il 2024/2025. Mi sembra che sia legittimo, ma è un atteggiamento tatticistico e provocatorio da parte dei consiglieri comunali, che non votano l’aumento perché sono contrari alla tassa di soggiorno, ma votano contro per dire prima all’amministrazione: approvate il Dup e poi siamo disponibili a votare l’aumento della tassa di soggiorno. Il Dup sappiamo che non è pronto, l’assessore Agate ha detto che è pronto a dimettersi se non viene inserita all’interno del Dup. Questo documento lo fa il consiglio comunale e dunque, invece di firmare quel documento I consiglieri dovevano fare diversamente, tranne che non si giustifica il tutto dicendo: se noi aumentiamo la tassa di soggiorno a Marsala non verrà più nessuno.
Sturiano fa un bilancio dell’attività del consiglio comunale di Marsala?
Se devo tracciare un bilancio del consiglio comunale, eccetto gli ultimi quindici giorni, dove c’è qualcosa da rivedere, il bilancio che abbiamo è sicuramente positivo. Non mi posso lamentare e non c’è nessuno che si può lamentare di quello che è il lavoro svolto dal consiglio comunale. Ne è dimostrazione che non abbiamo punti all’ordine del giorno che sono residui. Gran parte dei lavori sono stati approvati quasi tutti all’unanimità da parte degli stessi consiglieri. Negli ultimi giorni c’è invece qualcosa di tatticismo o di dimostrazione di forza a qualcuno, quando la dimostrazione di forza la dobbiamo dare alla città. E fino a quindici giorni fa abbiamo dimostrato che tutto sommato si è lavorato per la nostra città. Ci saranno state visioni diverse, ma si è arrivati ad un punto di incontro come per il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo. Ora siamo al giro di boa e ci saranno tantissimi atti deliberativi importanti da approvare e mi auguro che fra questi ci sia il Piano Urbano che la città di Marsala attende da trent’anni, che permetterà di pianificare ciò che bisogna fare di questa città. Io mi sono insediato la prima volta nel 2001 e uno dei primi atti che ho fatto è stata la revoca del Piano Regolatore e in questi ventitre anni si è costruito ovunque, non permettendo la realizzazione di una serie di opere strategiche per il nostro territorio, da una nuova circonvallazione, dall’allargamento di alcune assi stradali. La nostra città è ormai in continua espansione, quindi se non andiamo a pianificare e prevedere queste opere strategiche, significa andare a compromettere lo sviluppo della nostra città e delle future generazioni.
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