Potrebbe essere un’estate molto tesa per i sindaci sul fronte movida.
E questo dopo la sentenza della Corte di Cassazione, di qualche giorno fa, che sancisce la responsabilità dei Comuni in caso di movida selvaggia.
In particolare, se i rumori dovuti alla movida sono troppo forti ed invadenti, quindi nocivi per la salute di chi abita nelle vicinanze, e non viene garantito il rispetto alle norme di quiete pubblica, il Comune ha il dovere di pagare i danni. La sentenza – che potrebbe avere conseguenze enormi per i bilanci dei comuni – è stata emessa dalla Cassazione a cui si è rivolta una coppia che vive nel centro storico di Brescia. Ed è una sentenza destinata ad aprire un solco molto rischioso per i Comuni che hanno così forti responsabilità. Non c’è quindi soltanto la responsabilità, ad esempio in caso di musica ad alto volume, per i bar e i locali, ma anche quella dei Comuni che verrebbero accusati di non aver fatto abbastanza per tutelare il sonno dei residenti. Il danno economico per i Comuni, insomma, potrebbe essere importante. I sindaci siciliani potrebbero non avere vita facile quest’estate. Le città siciliane sono già prese d’assalto dai turisti, e i fine settimana sono sempre più animati nei centri storici. Tra musica live e schiamazzi.
Si riapre, ovviamente, il dibattito sulle diverse esigenze. Quelle degli esercenti, che puntano ad una reale ripresa dopo gli anni del Covid e senza più nessuna restrizione, anche organizzando dell’intrattenimento musicale. Poi ci sono le esigenze dei cittadini, residenti nei centri storici il cui riposo notturno viene disturbato dai rumori della movida. Sono due esigenze sempre difficili da coniugare.
I sindaci iniziano ad essere preoccupati, e si pensa ad interventi per cercare di controllare la movida. Ad Agrigento e in altre città siciliane ci sono stati i primi vertici con le forze dell'ordine per capire come gestire la movida in centro storico.
A Trapani il sindaco rieletto Giacomo Tranchida ha in programma di incontrare operatori ed esercenti per l'adozione di nuove misure e una sorta di “zonizzazione” della città. Si vuole cercare di trovare un’armonia, un equilibrio tra le esigenze degli avventori che vogliono svagarsi, quelle economiche dei locali e quelle dei cittadini che vogliono riposare la notte. Il tutto nell’alveo della legge nazionale sulle emissioni sonore. Una delle idee che potrebbe essere avanzata è quella di creare delle piazzole, delle aree, in cui i gruppi possono esibirsi. Ma questo non piacerà certamente ai titolari dei locali, che si vedrebbero privati della libertà di offrire un intrattenimento musicale agli avventori.
Nei giorni scorsi, proprio su Trapani, è arrivata alla nostra redazione la segnalazione di schiamazzi notturni da parte di un cittadino.
La lettera ha suscitato il dibattito sui social, tra chi difende il diritto al riposo, e chi giudica eccessive le polemiche sulla movida in città che in questo periodo è già molto frequentata da turisti.
Potrebbe essere un’estate movimentata anche per il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, che sulla movida in centro viene tirato per la giacchetta dal circolo Pd lilibetano.
“Numerosi cittadini che abitano il centro storico, lamentano, spesso dandocene comunicazione, l’impossibilità di beneficiare del meritato riposo notturno. Infatti, tanto in prossimità dei tre principali accessi al centro storico ( Porta Garibaldi, Porta Nuova e Porta Mazara ) vi sono delle vere e proprie discoteche a cielo aperto che, in barba ai limiti delle immissioni sonore, delle eventuali autorizzazioni all’utilizzo di strumenti per la diffusione sonora, e soprattutto in violazione alla fasce orarie, disturbano quando non rendono impossibile il sonno agli abitanti della zona” scrive in una nota il Pd.
Il circolo marsalese del Partito Democratico ricorda al sindaco la sentenza della Cassazione e invita il sindaco “al fine di evitare che le esangui casse comunali vengano ulteriormente svuotate, a prendere ogni più pregnante iniziativa volta a tutelare il diritto al riposo dei nostri concittadini”.
A Marsala sul fronte movida non c’è solo il centro storico ad essere attenzionato, ma anche la zona dello Stagnone, diventata ormai luogo di svago anche notturno grazie alla nascita di tanti locali. Lì la situazione è diversa, comprende anche una questione ambientale e di “massificazione”, come abbiamo scritto, ma c’è anche il fatto che spesso vengono organizzate delle vere e proprie serate da discoteca.