Il solarium della discordia, a Levanzo, sarebbe stato costruito con la concessione demaniale scaduta. E adesso anche dalla Regione ordinano alla ditta di smontarlo, altrimenti ci penseranno loro.
Sono gli ultimi sviluppi sul caso del solarium che si stava costruendo sugli scogli della più piccola delle isole Egadi e che ha suscitato molte polemiche. Il solarium è stato costruito dalla Macetra, dell’ex politico di Forza Italia Giuseppe Maurici. Nelle scorse settimane la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani ha ordinato di ripristinare i luoghi, cioè di smontare tutto, per la difformità tra “il progetto realizzato e quanto rinvenuto dai tecnici dello stesso Ufficio".
Un altro aspetto importante, e che non è per niente un punto a favore della ditta, è quello sulla concessione demaniale. Infatti - come riportato da Repubblica - la concessione demaniale era scaduta all’inizio dei lavori e non ci sarebbe stata alcuna proroga.
La concessione de maniale è stata rilasciata il 15 settembre 2020 alla ditta di Maurici. La società ha iniziato a costruire l’opera sugli scogli di Levanzo nel maggio 2023. Stando all’atto ufficiale, la ditta avrebbe dovuto edificare la struttura, e avviare l’attività, entro il 15 settembre 2021. Pena la decadenza della licenza. Quindi, sostanzialmente, i lavori sono iniziati dopo, e come confermano dagli uffici regionali non c’è stata alcuna proroga. Ma in questo filone viene tirato in causa il Comune, perchè, stando così le cose avrebbe rilasciato il permesso a costruire con la concessione demaniale scaduta. Il Comune di Favignana infatti ha dato alla ditta il permesso di costruire la struttura in data 7 gennaio 2022, “quindi quattro mesi dopo la possibile decadenza per mancata esecuzione, basandosi e citando la concessione rilasciata un anno e quattro mesi prima. Per norma, c’è un lasso di tempo ben preciso entro cui le concessioni dovrebbero andare a regime di vigenza a partire dalla data di rilascio” scrive Repubblica.
La stessa Regione nei giorni scorsi aveva anche precisato che nel caso in cui la ditta non dovesse procedere alla demolizione del solarium di Levanzo e al ripristino dei luoghi, così come disposto dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Trapani, la Regione interverrà direttamente, rivalendosi poi sul privato. Tutto ciò prima di aver scoperto della decadenza della concessione.
Ricordiamo che sul solarium c’è anche l’anomalia del parere discordante tra Genio Civile e soprintendenza, coin il Genio civile che ha autorizzato acciaio e bulloni, materiali poi contestati dalla Soprintendenza che ha detto di avere dato l'ok solo al legno.
Sul caso sono intervenuti gli Ambientalisti Egadini, che chiedono che la Regione demolisca l'opera. “È incredibile quello che di giorno in giorno sta venendo fuori sul solarium sito nell'isola di Levanzo. Un pasticcio fatto dai vari enti”. Sulla vicenda della concessione scaduta gli ambientalisti tirano in causa il sindaco delle Egadi: “È vergognoso tutto ciò, soprattutto dopo avere sentito nelle scorse settimane il Sindaco Francesco Forgione ergersi a battagliero tanto da avere preso un avvocato addirittura fuori dalla Sicilia. Si rende conto il Sindaco Forgione della gravità del fatto se fosse dimostrato che il suo Comune ha rilasciato il permesso di costruire il solarium dello scempio basandosi su una concessione scaduta ? Noi non sappiamo cos'altro ancora dobbiamo aspettarci. Siamo un gruppo di giovani Ambientalisti Egadini e chiediamo alla Regione di fare chiarezza e di demolire l'opera. Ciò a cui stiamo assistendo è veramente una fiera dell'assurdo e crediamo che le responsabilità siano molteplici”.