I diritti. Indubbiamente in questo momento storico i cittadini, la maggioranza, ha la mente occupata da preoccupazioni dovute al caro energia, la vita più costosa causa inflazione, sanità pubblica meno accessibile e ricorso a quella privata ovviamente più salata, disoccupazione, salari bassi, al proprio futuro e a quello dei figli in numero sempre più crescente 'costretti' ad emigrare, ai cambiamenti climatici, quindi non ritiene prioritari quelli rivendicati da Gabriel Rufían, attivista e politico spagnolo, in un discorso di gennaio al Congresso dei Deputati ha parlato di argomenti che al di là delle leggi, si concretizzano nelle vite reali delle persone, questo l'intervento:
"Il diritto al divorzio non ti obbliga a divorziare. Il diritto al matrimonio omosessuale non obbliga nessuno a sposare un o una omosessuale. Il diritto a una morte dignitosa non ti obbliga a morire.
Il diritto a cambiare sesso non ti obbliga a essere trans.
Il diritto all’aborto non ti obbliga ad abortire. I diritti non sono obblighi. Sono le destre a obbligare. Ed è così che va detto. Perché se alla destra importa così tanto del battito, il battito di un feto non ancora nato, e così poco delle condizioni di vita di un minore abbandonato, arrivato su una barca o sul retro di un camion, quello che dimostra è che la sua unica religione è il denaro, che la sua unica patria è il mercato e che sono degli ipocriti".
È indiscutibile che non sono la priorità della nazione ma si afferma sommessamente che "se non tange non punge". Infatti l'eutanasia è illegale, matrimonio ugualitario assente, l'aborto complicato per la presenza, legittima, molto alta di personale sanitario obiettore di coscienza. Politicamente scorretta, ma si paga la presenza dell'enclave vaticana, con la commistione tra bigottismo e gesuitismo. I diritti citati devono diventare inviolabili, a supporto del pensiero conforta l'articolo 2 della Costituzione, altrimenti si nega un ulteriore diritto: l'autodeterminazione.
Vittorio Alfieri
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