Trapani: Tranchida dopo Tranchida, ma quanta ansia ...
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Non è stata una marcia trionfale, come cinque anni fa. Giacomo Tranchida è stato rieletto Sindaco di Trapani. Ma, mentre nel 2018, aveva schiacciato tutti i suoi avversari, ieri se l'è vista brutta. E deve ringraziare tre fattori, principalmente, al di là della sua coalizione mostruosa e dei suo comunque saper fare la campagna elettorale meglio di tutti.
Il primo è il quorum basso che in tutto il mondo esiste solo in Sicilia per essere eletti al primo turno: basta il 40%. E lui ha preso giusto giusto il 42%. Il povero Maurizio Miceli, pur avendo preso il 36% può solo rosicare. Poi ci sono altri due fattori, che hanno un nome e cognome. Il primo è Mimmo Turano, l'assessore leghista della Giunta Schifani non solo non è riuscito a fare una lista per Miceli, ma tutti i suoi uomini hanno fatto una lista per Tranchida. In politica il gioco dei travasi non funziona. Ma la vittoria di Tranchida è avvenuta davvero per uno scarto minimo, e sarebbe bastato un gesto di coerenza di Turano per far vincere Miceli. Chissà adesso se il presidente Schifani lo farà accomodare fuori dalla Giunta regionale. Il terzo fattore si chiama Anna Garuccio. Anche in questo caso non vale il gioco della somma, ma il 7% della ostinata e solitaria Anna Garuccio è tanta roba, ed è stata snobbata dal centrodestra quando magari poteva essere una risorsa utile.
E così ieri, musi lunghi all'inizio del lungo pomeriggio di scrutinio, quando le prime proiezioni davano addirittura Miceli in vantaggio. Poi via via l'aria si è fatta più serena e il Sindaco ha poi fatto capolino, verso le 21, promettendo un clima di maggiore distensione, ringraziando tutti, e tradendo, dalla sua stanchezza, il fatto di averla vista brutta.
Da Miceli, invece, la situazione è stata opposta. Euforia iniziale, convinzione che il voto disgiunto avrebbe portato al clamoroso risultato, e poi, invece, man mano che emergeva la vittoria di Tranchida, le facce si sono allungate. Qui l'intervista a tarda sera con il giovane avvocato trapanese.
Da Francesco Brillante, invece, regnava una maggiore tranquillità. Il risultato è quello che in molti attendevano. Si sperava in qualcosa in più, magari per essere determinanti in un possibile ballottaggio, che non ci sarà: "Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, tutti candidati delle liste che hanno accettato la sfida. Tutti nessuno escluso. Al netto del mio sfortunato infortunio fisico, è stata un esperienza unica. Ci sono momenti nella vita dove si raccoglie e momenti dove si semina.
Oggi sono certo che abbiamo gettato semi che germoglieranno".
Nella notte, infine, il conteggio dei voti per lista e per candidato, per determinare la nuova geografia del consiglio comunale.
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