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29/05/2023 02:30:00

L'ospedale di Marsala e la fuga dei cervelli

Ospedale Paolo Borsellino di Marsala e la fuga dei cervelli e non solo. Nei giorni scorsi ironizzando mi sono dovuto sottoporre ad uno dei tanti pit stop che la mia condizione di salute mi costringe ad effettuare.

Premesso ciò la storia che si vuole narrare on mi riguarda più. Il reparto che si 'visita' e nel quale mi visiteranno è quello di pneumologia. Prima della degenza il primario dott. Caradonna senza alcun 'privilegio' dopo averlo contattato mi ha quasi immediatamente controllato. Quella che si pensava una fermata di routine si è resa più urgente del previsto.

Arrivato nel nosocomio ci si è reso conto ed avendo girato lo Stivale per la stessa ragione che gli strumenti a disposizione erano di buon livello e anche la consulenza di otorinolaringoiatria arrivata 'più prima che dopo'. Ovviamente la differenza nell'usare i mezzi come sempre la fanno le persone. Nei giorni trascorsi da ospite di riguardo lo stesso sono gli altri, si è pensato al giuramento d'Ippocrate che si è andato a leggere, ed esercitato egregiamente in questo passaggio:" di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica", nella fattispecie si è creata 'empatia' e non solo con i dottori ma con tutto il personale sanitario. Poi si viene a conoscenza che anche il primario fa i turni, che uno specializzando assunto durante la pandemia a tempo determinato di tre mesi, l'ultimo giorno di lavoro non sapeva se gli avevano rinnovato il contratto, idem per gli infermieri e Oss.Il professionista di cui si racconta, ha continuato la specializzazione a Palermo riuscendo a conciliare i due impegni ed è il paradigma dell'uomo che trascurato dalla sua nazione, potrebbe essere costretto ad emigrare suo malgrado determinando un evasione in altri Stati dopo che la sua formazione è costata più di 220mila €.

Quando ci sono i fondi del Pnrr che nello specifico prevedono un finanziamento di 19,7 miliardi e si articola in due componenti: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Ma nella decade 2010-19 si è preferito depauperare di 37 miliardi -fonte Gimbe-il settore. Una nazione che non investe in: istruzione, sanità e ricerca-di qualsiasi genere-, rischia l'estinzione.

Vittorio Alfieri
 



Native | 2024-10-30 12:18:00
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