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25/05/2023 07:52:00

Mensa a rischio a Marsala. Il nuovo appello dei sindacati

I sindacati tornano a lanciare l'allarme per il rischio che il servizio mensa a Marsala possa non partire il prossimo anno scolastico.  Come abbiamo scritto poco tempo fa non ci sono i soldi, infatti, per garantire il servizio. E, con ogni probabilità, ci sarà comunque un aumento dei costi a carico delle famiglie. 

 L'allarme riguarda al momento non i bambini della scuola d'infanzia, ma quelli della scuola primaria, come ha scritto Marsala Schola in una lettera inviata alle istituzioni scolastiche. La situazione desta molta preoccupazione tra i genitori ma anche tra i lavoratori del servizio mensa, come spiega la Uil.

“Il perdurare di numerose incertezze intorno al nuovo bando per la refezione scolastica del comune di Marsala non può che preoccuparci. Da un lato, infatti, temiamo che il servizio non parta in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico, dall’altro temiamo conseguenze sugli utenti e sui lavoratori impegnati nel servizio stesso”.

Ad affermarlo è Giuseppe Tumbarello della Uil di Marsala, a seguito di una riunione con i lavoratori attualmente impegnati nel servizio di refezione.

“Già lo scorso mese di marzo – afferma - avevamo chiesto all’amministrazione comunale marsalese un incontro, ma in tal senso abbiamo solo notizie incerte, nessuna comunicazione ufficiale. All’amministrazione municipale guidata dal sindaco Grillo torniamo a chiedere di intervenire celermente per verificare come sia possibile che l’ente gestore del servizio mensa, ovvero Marsala Schola, lamenti mancanza di risorse tali da non riuscire a garantire l’erogazione del servizio per le prime classi delle scuole primarie per l’anno scolastico 2023/2024 e probabilmente anche per le classi che finora ne hanno usufruito. In particolare, sono due fattispecie, a suscitare preoccupazione, cioè che per far partire comunque il servizio da un lato si aumentino i costi a pasto per le famiglie, dall’altro venga diminuito il numero dei lavoratori impiegati con ovvia perdita di posti di lavoro. Facciamo appello – conclude Tumbarello -, ancora una volta, agli amministratori comunali affinché possano fugare formalmente ogni dubbio sulla vicenda”.