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17/05/2023 06:00:00

La Funivia di Erice, le indagini su Toscano e Cerami. Ecco di cosa si tratta 

 C’era grande nervosismo, tanto per cambiare, in una delle ultime sedute del consiglio comunale di Erice. Ancora una volta c'è stato un batti e ribatti tra la Sindaca Daniela Toscano e i consiglieri di opposizione.

Come si vede nella registrazione del consiglio del 28 Aprile scorso ad un certo punto sono volate parole grosse (nel video il clou è dopo due ore e ventisette minuti) quando si è sfiorato l'argomento funivia, sulla quale la consigliera Simona Mannina ha presentato un'interrogazione, alludendo a procedimenti penali che riguardano la Sindaca Toscano.

In aula Toscano ha confermato le indagini in corso, dicendo che il giudice ha chiesto l'archiviazione. Il dibattito poi, è trasceso, come spesso accade ad Erice. 


 

 Ma di cosa si sta parlando? 

Ancora una volta il Comune di Erice è oggetto di indagini della Procura della Repubblica.  Questa volta i riflettori sono puntati sulla gestione della funivia. Indagate sono quattro persone, la Sindaca Daniela Toscano e l’ “eterno” commissario dell’ex Provincia, Raimondo Cerami, nonché i due ultimi amministratori unici, Luigi Romano e Gandolfo Spagnuolo. La Guardia di Finanza ha condotto un’indagine molto ampia, individuando diverse condotte che possono configurare, tra gli altri,  i reati di falso ed abuso d'ufficio, tuttavia la Procura ha chiesto l’archiviazione. Il 18 Maggio è prevista l’udienza di opposizione ed è probabile che la vicenda avrà ulteriori sviluppi.

Per Daniela Toscano non si tratta della prima indagine. In questi anni ne ha viste tante. Il caso più eclatante è sicuramente quello del cosiddetto "scandalo parcheggi" a San Giuliano, terminato, per il trocone principale, con l'archiviazione. 
Singolare è il coinvolgimento di Raimondo Cerami. Per il Commissario del Libero Consorzio, che non ha mai avuto un rapporto sereno con Trapani, anche ai tempi in cui in città faceva il magistrato,  proprio in procura, si addensa più di qualche nube. Anche perchè da più parti si chiede alla Regione di revocarlo perché non ha i requisiti previsti. 

Per cosa si indaga?

Il procedimento riguarda la Funierice Service Srl, la società a capitale pubblico che gestisce, appunto, la funivia. Soci sono al 50% il Comune di Erice, ed al 50% l’ex Provincia.
Al centro delle indagini ci sono le denunce e le dichiarazioni dell’ex direttore generale della società, Germano Fauci, ascoltato ben tre volte dalla Guardia di Finanza. In particolare, la Finanza ha puntato i riflettori sulla modifica dello statuto dell’ente, che ha sostituito il consiglio di amminstrazione con un amministratore unico. Da questa, e da altre vicende sui provvedimenti adottati, sono nati ben tre procedimenti penali, che uniscono i reati più diversi, dato che, nel frattempo, Fauci ha presentato anche denunce per mobbing e per diffamazione verso Daniela Toscano.

A chiedere che si facesse luce sulla gestione della funivia è stata anche Iris La Rocca, che faceva parte, nel 2021 del consiglio sindacale della società e chiedeva alla Procura di accertare la regolarità della procedura con cui si era arrivati al cambio di governance. Ma, attenzione, a dimostrazione di quanto sia velenosa la vicenda, anche il commissario Cerami ha presentato un suo esposto, sull’operato del Consiglio di Amministrazione.

Tutto nasce dalla diversità di vedute, per usare un eufemismo, tra gli enti proprietari della società e gli organi di amministrazione. Da qui la decisione di Toscano e Cerami di cambiare lo statuto, per avere una governance che seguisse il loro indirizzo politico. Fauci, invece, sostiene che nei suoi confronti sia stata messa in atto una sorta di "persecuzione", perchè era "scomodo" rispetto alle richieste della politica. 

Per la Procura, che ha chiesto l’archiviazione, non ci sono gli estremi per il processo penale, dato che i comportamenti denunciati da Fauci riguardano più la materia civilistica e amministrativa.
Il cambio dello statuto della Funierice avviene davanti al notaio Di Natale, a Trapani, il 12 Maggio del 2021, senza che i soci abbiano l’autorizzazione dei rispettivi consigli. Ma una prima approvazione c’era già stata a Marzo, tranne per alcuni passaggi eliminati  perché in contrasto con il Codice Civile. Per questo sarebbe stato necessario avere nuove delibere, cosa che non è avvenuta. 

Fauci ha anche esposto una serie di comportamenti secondo lui illegittimi, che lo hanno nel tempo demansionato. Lui era direttore generale, vincitore di concorso pubblico, ma invece man mano gli è stata tolta la gestione del’ente, con continue contestazioni e reclami che ne hanno mortificato la professionalità.
Per la Procura ci potrebbe essere tutt’al più un danno erariale - materia da Coerte dei Conti - che una responsabilità penale. Le condotte degli amministratori, infatti, alla luce delle nuove interpretazioni sul reato di abuso d'ufficio,  farebbero parte del loro margine di discrezionalità. Ma è proprio così? 

Circa le vessazioni lamentate da Fauci, per la Procura, “trattandosi (la Funierice) di una persona giuridica di naturale imprenditoriale e pertanto a vocazione di lucro poiché ?nalizzata a produrre utili, può ritenersi verosimile che vi sia stata da parte della proprietà e degli organi di amministrazione succedutisi nel tempo la precisa volontà di estromettere Fauci  da qualsivoglia attività di gestione, relegandolo a mansioni puramente esecutive, considerata la più volte rimarcata distonia”.

Le condotte di Toscano, Cerami e Romano in quest'ottica, “non assumono la valenza né di minaccia, né di molestia penalmente rilevante” anche se sono caratterizzate da “una forte vis polemica”. Non c’è “alcuna volontà vessatoria diretta alla morti?cazione e umiliazione del dipendente”. Il demansionamento di Fauci può essere però materia di interesse per il Giudice del Lavoro. Insomma, le lamentele di Fauci, interessano tutti gli altri giudici: contabili, civili, giuslavoristici, ma non presentano estremi di natura penale. Deve rivolgersi altrove. 

La vicenda, tuttavia, avrà degli sviluppi, perchè è probabile che, opponendosi all'archiviazione, Fauci tramite il suo legale fornisca nuovi elementi.  Molto si gioca proprio sul ruolo di Cerami e Toscano, che sono rappresentanti legali dell'ex Provincia e del Comune di Erice, ma non certo i "padroni" della Funivia. Secondo la Finanza, che ha stilato i rapporti investigativi alla base dell'inchiesta, i due sono portavoce della volontà del consiglio  comunale e dell'assemblea dei sindaci, organi di indirizzo e di controllo politico - amministrativo. Quindi lo statuto della Funivia non poteva essere cambiato senza un passaggio dalle due assemblee, cosa che è avvenuta solo una volta, quando ne sarebbe stata necessaria una seconda, dato che ci sono state delle variazioni. La domanda è: perché Cerami e Toscano avevano tutta questa fretta? Perchè questo passaggio è saltato?  

E' chiaro che alla base c'è la volontà di ridurre il margine di manovra di Germano Fauci, che negli anni si è prodigato per potenziare, sviluppare e rafforzare la società, anche in collaborazione con i vari presidenti che ci sono stati (ultimo, prima dell'arrivo dell'amministratore unico, è Franco Palermo). Fauci vanta risultati positivi, conti in equilibrio, ed un servizio pubblico efficente. Secondo le sue deposizioni le logiche politiche "avrebbero voluto nel tempo condizionare l'attività gestionale dela FuniErice". Gli episodi che Fauci denuncia, in questo senso, sono tanti. Sotto la guida di Fauci, la Funierice incrementa i passeggeri, fino a sfiorare il mezzo milione, così come il patrimonio netto, che passa da diecimila euro ad un milione e mezzo di euro. Nonostante questo, denuncia Fauci, aveva a che fare spesso con richieste dal mondo della politica, per transiti gratuiti o scontati alle scolaresche, o ai sindacati. Oppure si è opposto al tentativo dell'Amministrazione Comunale di Erice di fare pagare un canone di concessione per l'esercizio esclusivo del servizio da e per la vetta.  Ancora, altro motivo di scontro con il Sindaco fu il no alla richiesta di un servizio con bus navetta per la vetta. Altro motivo di scontro è stato, durante il lockdown, e il fermo della funivia, la richiesta da parte di Fauci di un aiuto economico per la funivia al Comune di Erice. "Da quel momento inizia la mia persecuzione" racconta Fauci. 

L'operazione di cambio dello statuto per ridimensionare il ruolo di Fauci prende il via, a sua insaputa, nel Gennaio del 2021. Il tutto avveniva, tra l'altro, mentre il direttore generale veniva colpito da una malattia cerebrale rarissima, l' "ipotensione liquorale", che lo ha costretto quattro mesi, immobile, a letto. La chiave della modifica dello statuto sta nel fatto che, nell'organizzazione della Funierice, viene esautorato il ruolo del Direttore Generale in caso di nomina di un Amministratore Unico. Ed è la prima cosa che Cerami e Toscano fanno una volta definito il complicato iter per il nuovo statuto. 

E' proprio l'iter della formazione dello statuto ad essere oggetto principale delle indagini. Nel Febbraio del 2021 viene deliberato dal Commisario Cerami il testo del nuovo statuto, concordato con il Sindaco di Erice. A Marzo il consiglio comunale di Erice approvava, non senza divisioni (la delibera passa per un solo voto, 8 contro 7) lo stesso atto.  Il 6 Aprile l'allora presidente della Funierice, Palermo, convocava l'assemblea dei soci presso lo studio del notaio Francesco Di Natale per modificare lo statuto, secondo quanto deliberato dai due enti. Ma, sorpresa, Di Natale rimandava tutto al mittente. C'erano infatti, nelle modifiche previste, alcune variazioni "contra legem", che non potevano essere accolte. Di Natale pertanto avverte i due enti che non può omologare lo statuto per la mancanza dei requisiti di legge. E li rimanda al mittente: cioè ai rispettivi organi di indirizzo politico - amministrativo. 

I due rappresentanti non si perdono d'animo. Ma anzichè tornare dal notaio Di Natale con le modifiche richieste, e approvate di nuovo dai rispettivi organi competenti, i due "soci" (Comune di Erice e Provincia) procedevano con una nuova assemblea dal notaio, il 12 Maggio. In quella sede, davanti ai toni "perentori" di Cerami, il presidente della Funierice, Palermo, chiedeva ai rappresentanti legali dei due enti di fornire i titoli autorizzativi per fare le modifiche: in altre parole, dato che lo statuto andava modificato di nuovo, era necessario avere nuove delibere, perchè il testo approvato dai rispettivi consigli era diverso da quello che si stava procedendo a votare. Quindi ci voleva una nuova autorizzazione. E, attenzione, i due rappresentanti dei due enti pubblici, Comune di Erice ed ex Provincia, dichiaravano di essere in possesso delle delibere, ma non fornendo né data, né numero. Il notaio invitava Cerami e Toscano a fornire gli elementi necessari, ma nulla. Il giorno dopo è il presidente Palermo a chiedere al notaio di indicare nel verbale gli estremi delle delibere autorizzative alla modifica del testo delo statuto. Altrimenti Cerami e Toscano non potevano fare quella che possiamo definire una "modifica della modifica". Il notaio rispondeva dopo qualche giorno dicendo a Palermo che doveva essere lui a fare questa verifica.  Il presidente Palermo allora chiedeva ai due segretari generali di fornire copia delle delibere. Nessuna risposta da Erice. Mentre dal Consorzio arriva la copia della delibera vecchia (quella delle prime modifiche...). Nonostante questo, a fine Maggio 2021, il notaio ugualmente omologava il nuovo statuto.  Da lì in poi per Cerami e Toscano è tutto in discesa: il Cda viene revocato, e viene nominato un nuovo amministratore unico, il palermitano Luigi Romano. La vita per Fauci si complica ulteriormente, con una serie di condotte che lui definisce persecutorie e diffamatorie. 

Circa la gestione della funivia, il nuovo amministratore unico, Gandolfo Spagnuolo, ha ammesso, ascoltato dai consiglieri comunali di Erice, di non avere alcuna precedente esperienza gestionale nel trasporto pubblico, così come il suo predecessore, Romano. Spagnuolo ha avocato a se le funzioni del direttore generale, Fauci, completamente esautorato. Ma c'è dell'altro, perchè ha anche conferito, nel Marzo scorso, un incarico diretto ad un professionista per svolgere le funzioni che prima erano di Fauci e che avrebbe dovuto svolgere l'amministratore. Tutto questo nonostante sia presente, nella pianta organica della Funivia, un secondo impiegato amministrativo oltre all'indigesto Fauci. Su queste vicende, anche per sapere se ci sono indagini in corso (ora lo sa ...), quanto costa il professionista incaricato al posto di Fauci e altro, ha presentato un'interrogazione la consigliera Simona Mannina. Attende ancora risposta. Le urla, invece, quelle non mancano.