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16/05/2023 06:00:00

Francesco Brillante: "Trapani ha bisogno di normalità e programmazione"

Francesco Brillante candidato sindaco a Trapani, alle prossime elezioni amministrative del 28 e 29 maggio, con una colazione che è composta dal movimento di De Luca, Cinque Stelle, un po’ di PD. Brillante come sta andando la campagna elettorale?

La campagna va molto bene, a Trapani c’è una grande voglia di cambiare, che noi cerchiamo di interpretare al meglio. Io ho messo a disposizione la mia persona per un progetto importante che ha come obiettivo il rilancio di Trapani affinché possa essere pronta ad affrontare le sfide moderne. Un progetto pronto a mettere insieme una Trapani 2.0. Dobbiamo riportare intanto Trapani ad una condizione di normalità e dopo progettare una Trapani che sia pronta per i prossimi 20 anni.

Perché Trapani deve ritornare ad una condizione di normalità? Qual è stata la subnormalità secondo lei dell’amministrazione Tranchida?

Trapani ha bisogno di essere portata ad una condizione di normalità complessiva, per ciò che riguarda anche alcune dinamiche interne. E’ necessario che si ponga l’accento su una netta separazione tra determinati ambienti e determinate dinamiche mafiose che hanno bloccato la città. Noi abbiamo una città che in cinque anni è andata indietro, non è andata avanti. Abbiamo raggiunto dei picchi importanti negli anni passati, grazie ad aventi che vengono ricordati come eventi mitologici, mi riferisco all’America’s Cup. Non siamo riusciti a brandizzare Trapani come meta turistica a tutto tondo, non siamo riusciti a dare servizi per valorizzare il nostro bellissimo litorale. Ma non siamo riusciti nemmeno nell’ordinario, ritengo che una città come Trapani sia comunque meta turistica, anche per una compagnia che decide di fare qui un suo hub aeroportuale, e noi dobbiamo presentare una città che sia ordinata, pulita, dalla rotatoria d’ingresso dell’autostrada, che è in uno stato di abbandono totale, al verde pubblico. Oggi abbiamo una città che non si presenta con il suo abito migliore, anzi, con il suo abito peggiore, e tutto questo non è un problema necessariamente legato a destra o a sinistra, o a scelte di campo politico, è un problema di programmazione. Chi ci ha governato fino adesso non ha programmato in maniera ordinata questa città. Non ha rispettato le scadenze di legge, non ha ritenuto opportuno che i bilanci venissero approvati in tempo, non ha ritenuto opportuno di programmare la scerbatura e la pulizia delle spiagge quando doveva essere necessario farlo.

Brillante, per chi vota il PD, un elettore DEM per chi dovrebbe votare Tranchida o Brillante?

Io ritengo che l’elettore DEM dovrebbe votare ad occhi chiusi Brillante. La coalizione di Giacomo Tranchida non rappresenta il Partito Democratico, né i valori e la storia di questo partito. Oggi abbiamo una coalizione sforzatamente civica, a Tranchida non interessa il voto del partito democratico, interessa solo il voto.

Brillante, qualche settimana fa abbiamo pubblicato le intercettazioni delle telefonate tra Tranchida e Giuseppe Linares, che impressione le ha fatto vedere questa confidenza, questa connessione tra il dirigente della polizia e il candidato sindaco nel 2007 ad Erice, che aveva nel dirigente un consigliere speciale che a tratti non era super partes quale il suo ruolo richiedeva. Miceli ha parlato di inquinamento della libertà democratica, ci ha sorpreso non vedere nessuna reazione da parte della sua coalizione. Cosa ne pensa di questa vicenda?

I fatti che avete raccontato sono sicuramente di interesse giornalistico e appartengono ad una dimensione temporale di quasi quindici anni fa, bisogna capire quale rilevanza possono avere in questa campagna elettorale. Io personalmente le posso dire che ho un sostenitore di eccellenza che è Marcello Linares, fratello di uno dei protagonisti di questa vicenda, che ha manifestato il suo più ampio sostegno da quando ho fatto la scelta di candidarmi. Riguardo a questa vicenda, dico che lo farei anche io, se avessi informazioni che mi portano a pensare che un soggetto, che possa essere vicino ad una persona a cui io tengo, non sia affidabile, o addirittura abbia legami con ambienti mafiosi, mi permetterei di suggerire a quella persona di prenderne le distanze, però questo attiene ad una fase fisiologica, ma devo dire che l’uscente, Tranchida, non utilizzava queste informazioni in maniera fisiologica, e questo il biasimo che posso riconoscere. Non si può utilizzare lo strumento pubblico ai fini di strumento politico, o addirittura per cercare di colpire qualcuno o scavare nel suo passato, questo credo che sia qualcosa di veramente aberrante.

Nell’ipotesi che lei dovesse diventare sindaco di Trapani, il fatto che erediti una città allo sbando, non potrebbe diventare una scusante per la nuova amministrazione?

L’obiettivo della nuova amministrazione è quello di portare la città ad una condizione di normalità.

Cosa intende lei in termini pratici per normalità?

Intanto dobbiamo approvare tre bilanci. Io ho indicato uno dei migliori dottori commercialisti che io conosca, Andrea Agosta, che mi aiuterà a mettere mani in questi bilanci. Una volta riportata la contabilità della città ad una condizione di trasparenza, possiamo cominciare a programmare, perché se lo strumento contabile non è messo a punto, noi non possiamo programmare nulla. Dopo si inizia a programmare i servizi pubblici che devono essere degli orologi svizzeri. Oggi non avendo il bilancio approvato non possiamo programmare capitoli di spesa, perché si va in esercizio provvisorio. Non si può continuare ad intervenire con decreti di urgenza per i servizi alla città, dobbiamo uscire da questo loop.