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12/05/2023 06:00:00

Il nuovo corso della Sicilia, l'Ars in sei mesi non ha fatto quasi nulla

 

Sono stati sei mesi di lavoro non fatto all’ARS, c’è imbarazzo pure nelle parole di Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea, pesa fortemente la comparazione con il lavoro svolto dal suo predecessore, Gianfranco Miccichè.

Sei mesi di vita di Governo regionale, di Assemblea e solo appena 41 sedute, ci sono 392 ddl presentati ma appena 6 leggi approvate, con il massimo però degli articoli impugnati: 66.

E’ un bilancio amaro, l’invito del presidente dell’ARS, senza volere alzare alcuna polemica, è quello di accelerare per dare risposte ai siciliani e per mettere in campo quelle risorse che in tanti si aspettano: “Vogliamo lavorare fino alla settimana prima delle elezioni amministrative, cercheremo di intensificare per recuperare il gap che abbiamo perso fino a questo momento”. Molti deputati sono infatti impegnati con le elezioni comunali, servono presenze.

Pochi deputati in Aula anche nell’ultima seduta, che non si è potuta svolgere per mancanza del numero legale.

Galvagno, ha richiamato i parlamentari, sala d’Ercole era uno scacchiere vuoto: “Non possiamo andare avanti con nessuno dei ddl perché non c’è il numero legale, per potere continuare pertanto non ci sono le condizioni. Non appena chiuderò la seduta chiamerò il presidente della Regione per la questione relativa al governo perché non è sua totale responsabilità il dialogo con i capigruppo, ma chiamerò tutti i capigruppo di maggioranza perché queste assenze sono pesanti nei confronti dei siciliani”.

In verità l’assessora Giovanna Volo, alla Salute, aveva chiesto un ulteriore rinvio per consentire ai suoi uffici di predisporre le risposte alle criticità presentate.
Non è mancato l’imbarazzo e il presidente d’Aula non lo ha voluto nascondere: “Sono in forte imbarazzo, ricorrono sei mesi dal nostro insediamento, sei mesi in cui ognuno di noi ha messo tutti i buoni propositi per svolgere il mandato a favore dei siciliani. Non posso prendermela per le assenze dei deputati di minoranza perché può starci, devo constatare che la stragrande maggioranza degli assenti del centrodestra mette in grandissimo imbarazzo questa Presidenza. Ci rivedremo il 16 maggio, mi auguro ci sia la presenza del governo, vi dico davvero che è imbarazzante questa fase”. Antonio De Luca, capogruppo del M5S, ha parlato di marcia con il freno a mano dell’esecutivo: “Finanziaria a parte, tra l'altro in parte fatta a pezzi da Roma finora la produzione legislativa del governo Schifani è stata nulla. Il paradosso è che, come ha sottolineato lo stesso Galvagno,  sono aumentate notevolmente le norme impugnate pur non avendo Schifani un governo 'nemico' a Roma, come diceva spesso Musumeci per discolparsi e per scaricare altrove la responsabilità dei suoi fallimenti. La verità è che con questo governo la Sicilia non ha speranze. Pure Schifani se n'è accorto e infatti parla di tagliando da fare dopo l'estate. Altro che tagliando, ripeto, qui c'è solo da rottamare”.
A chiedere alla Volo di lasciare il posto in giunta è Ismaele La Vardera: “Credo che questa sua mancanza di risposte, davanti a problemi che in realtà ha anche risolto e lei neanche lo sa, dica tutto. Il suo assessorato è strategico per tutta la Sicilia ed è evidente che lei non sia in grado di mantenere questo ruolo. È giunto il momento che si dimetta”.