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11/05/2023 06:00:00

Operazione "Fox", ecco come arrivava la cocaina da Catania a Marsala

 A quasi tre mesi dall’operazione che ha smantellato la grande piazza dello spaccio di droga nel quartiere Sappusi a Marsala, con la via Virgilio trasformata in un supermarket aperto 24 ore su 24, ieri l’operazione Fox condotta dai carabinieri, ha scoperto un vasto traffico di cocaina sull’asse Catania-Marsala.

Sette le persone arrestate, 11 gli indagati – L’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di undici indagati (tre sono finiti in carcere, quattro agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e cinque invece hanno l'obbligo di dimora nel comune di Marsala con divieto di uscire in ore notturne), per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione ai reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina.

Il trasporto della droga tramite auto a noleggio - Il fiume di droga, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in più occasioni, sarebbe stato trasportato dalla città etnea a Marsala utilizzando autovetture a noleggio intestate a due società marsalesi. A Marsala, ogni mese, sarebbero arrivati 2 chilogrammi circa di cocaina che avrebbe inondato la città favorendo lucrosissime entrate illecite per i trafficanti. La cocaina veniva ceduta ai locali pusher locali per l’approvvigionamento delle piazze di spaccio cittadine. L’indagine dei Carabinieri ha consentito di arrestare in flagranza sette persone, sequestrare tre chilogrammi di cocaina e circa 40mila euro in contanti ritenuti provento dell’illecita attività.

I nomi delle persone arrestate o con obbligo di dimora – Sono finiti in carcere: Pietro Marino, di Marsala; Agatino Lorenzo Abate, di Catania; Vincenzo Fabio Licari; di Marsala. Arresti domiciliari con braccialetto elettronico, invece, per Giorgia Marino, di Marsala; Giovanna Martino, di Marsala; Loris Carmelo Abate, di Catania; Obbligo di dimora per Vittoria Stefania Squillace di Marsala; Gaspare Maurizio Giannone di Marsala; Vincenzo Andrea Giannone di Marsala; Francesco Vinci di Marsala; Giuseppe La Mantia, di Petrosino. Sono indagate a piede libero altre tre persone per le quali non sono state previste misure cautelari. Per tutti ci sono gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, in relazione ai reati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina.

 

Le società di autonoleggio e l’avvio delle indagini - E' la Mari autonoleggio una delle due società di noleggio auto sequestrate dalla Procura. E' la società amministrata da Pietro Marino. L'altra società è la Mari Autonoleggio di D'Amico Loredana. L'inchiesta ha avuto origine proprio dall’arresto di Pietro Marino, detto Piero, nell'ottobre del 2020 per detenzione a fini di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina (grammi 158) custodita in una stanza annessa agli uffici della Mari Autonoleggio, di Contrada Santa Venera. Nell'occasione furono trovati 38mila euro in contanti, e Marino è stato anche condannato a tre anni di reclusione e 20mila euro di multa. I veicoli dell'azienda di autonoleggio venivano proprio utilizzati per il trasporto della droga. E molte delle indagini si sono svolte proprio con intercettazioni fuori e dentro la concessionaria. Il 12 febbraio 2021, presso la sede della Mari Autonoleggio, si registra la presenza di Agatino Lorenzo Abate che giunge alla sede della dell'autonoleggio in contrada Santa Venera a bordo di un’autovettura Mini Countryman. Abate, dopo aver salutato  Giorgia Marino, consegna alla stessa due sacchetti in plastica che preleva rispettivamente dal cofano e dal sedile posteriore dell’auto.

L’arresto dei due corrieri, il marsalese Frazzitta e il catanese Abate - A marzo del 2021, in pieno periodo Covid, i militari dell’Arma, durante un posto di controllo nei pressi dell’area di servizio “Coccigrill” lungo lo scorrimento veloce che collega Trapani a Marsala, arrestano il catanese arrestato ieri Agatino Lorenzo Abate con numerosi precedenti penali ed un marsalese, Carlo Frazzitta, entrambi già percettori di reddito di cittadinanza che, nel vano bagagli di un’auto a noleggio nascondevano due lastre di materiale bianco del peso di oltre 2 chilogrammi di cocaina di ottima qualità che avrebbe fruttato, una volta tagliata, oltre 200.000 euro. Tra le persone ragiunte dall’ordinanza del GIP di Marsala vi è nuovamente il corriere catanese, classe ’77, che, nei giorni scorsi, è stato tratto in arresto anche in una vasta operazione dei Carabinieri di Catania che ha messo alla luce gravi indizi di colpevolezza a carico di alcuni indagati (tra cui un soggetto molto vicino al citato corriere) in ordine ai delitti di traffico di stupefacenti aggravati dall’aver favorito il locale clan mafioso dei “Cappello”.

“Due vaschette di ricci” - Così definivano la cocaina, al telefono, durante le conversazioni intercettate, acquirenti e spacciatori coinvolti nell'operazione antidroga dell'Arma dei carabinieri, che ieri mattina, a Marsala, ha portato agli arresti di sette persone e di undici indagati totali. Uno degli acquirenti nel corso delle indagini telefona a Gaspare Maurizio Giannone, sottoposto questa mattina ad obbligo di dimora e gli ribadisce che ha bisogno di “due vaschette di ricci” e non di “una” come l’altra volta e precisa che deve essere “di quello aperto ora” e non come “quello dello scorso anno”.
Giannone non è un commerciante di ricci, per gli investigatori, che seguono le intercettazioni e il percorso che compiono gli indagati l'interlocutore di Giannone chiede “due grammi” di cocaina (“due vaschette di ricci”), raccomandandosi che sia di buona qualità. La conversazione intercettata dai carabinieri:

Gaspare: pronto?
Peppe: fratello… buon Natale Gaspare
Gaspare: grazie, altrettanto a te Peppe mio. Come stai?
Peppe: come stiamo? Minchia, ti… hai mangiato e ti sei messo sotto le coperte…
minchia, che gran freddo che si è buttato
Gaspare: minchia, cose brutte… toh… cose brutte veramente
Peppe: (ride)
Gaspare: che fai?
Peppe: niente, qua stavo andando da Fabio … ho detto… Telefoniamo ai “picciotti” ? Senti una cosa… ma … eheee… all’ultimo poi lo sai cosa ho fatto? A forza di provare le va… la vaschetta con le co… quella delle cose… dei ricci, che mi hai dato… minchia, e se la sono mangiata. Mia madre mi ha detto vedi di capitarmele altre due vaschette
Gaspare: eh… eh… e ma senti qua, io per oggi non ce la faccio
Peppe: non ce la fai per oggi?
Gaspare: no.
Peppe: perché oggi
Gaspare: domani mattina
Peppe: a che ero libero, tipo facevo una scappata io anche a metà… là, dove ci siamo
visti ieri
Gaspare: maaa… minchia
Peppe: venivo io… avvicinavo io a metà strada
Gaspare: ma tu sce... scendi in caso a Marsala?
Peppe: no, a Marsala no, ci vediamo… ci vediamo là, ci vediamo a metà strada. Che ci
vuole?
Gaspare: ah… ora vedo, va … aspetta
Peppe: una scappata
Gaspare: andiamo, senti qua facciamo una cosa… e ti… ti… ti chiamo… fra una
mezz’ora ti chiamo, dai
Peppe: eh… vedi
Gaspare: vabbò?
Peppe: in caso due vaschette prendimi
Gaspare: eh… va… va
Peppe: no una vaschetta come quella dell’altro giorno
Gaspare: va…va…
Peppe: due vaschette però di quello
Gaspare: va bene
Peppe: di questo che hanno aperto ora però
Gaspare: si, si, va
Peppe: no quello dell’anno scorso (incomprensibile) da te
Gaspare: va bene, okay
Peppe: avanti, aspetto a te … da Fabio sto andando, va… ciao ciao
Gaspare: vabbò, ciao ciao
A testimonianza dell'importante ruolo nella gestione dello spaccio a Marsala, di uno degli arrestati, Vincenzo Fabio Licari, terminata la conversazione intercettata, Vincenzo Andrea Giannone che si trova in compagnia del padre, lo contatta per informarlo che stanno andando a casa sua, ma Licari dice di trovarsi “al ponte”.

Vincenzo Fabio Licari e il bar "Pieruccio" – Tra coloro che gestiscono e vendono la droga direttamente o tramite altri indagati vi è Vincenzo Fabio Licari, pregiudicato e già noto alle forze dell’ordine per spaccio di droga, ma anche per essere stato arrestato per la vicenda delle rapine ai bancomat con gli escavatori tra Marsala, Trapani e Catania. Sono diverse le cessioni di stupefacenti da parte di Licari registrate dagli inquirenti a persone note alle forze di polizia poiché dedite allo spaccio di cocaina nel territorio marsalese. Gli inquirenti tramite le telecamere installate presso il bar “Pieruccio”, il chiosco nei pressi dell’ospedale di via Salemi, hanno documentato due incontri in cui Licari ha ceduto la cocaina a Riccardo Giacalone, per la successiva vendita al “dettaglio”. Gli incontri avvenivano sempre presso il chiosco “Pieruccio”, luogo abitualmente scelto da Vincenzo Fabio Licari per incontrare i suoi “clienti”. E così è documentato il 1 marzo 2021 alle ore 15:55, Riccardo Giacalone arriva presso il bar, dove alle 16:00, arriva a bordo della sua auto anche Licari che parcheggia sul retro del bar “Pieruccio” e lì avviene la cessione della droga.



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