Domani è l’11 maggio. Data storica per Marsala. 163 anni fa sbarcava Garibaldi con i suoi “mille” per unire l’Italia. L’11 maggio è anche il giorno in cui, ormai 75 anni fa, gli alleati bombardarono la città.
In città sono già in corso gli appuntamenti per ricordare i due avvenimenti, soprattutto lo Sbarco di Garibaldi e dei Mille. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Grillo ha messo in programma una serie di eventi e appuntamenti che legano lo sbarco e la tradizione enologica marsalese. Si chiamano, proprio, appuntamenti “Garibalvini”.
Ma a questa data e alla serie di appuntamenti il grande assente sarà il Monumento ai Mille, la struttura che sorge sul lungomare, che dovrebbe ricordare l’epopea garibaldina, e che invece non viene utilizzato.
E proprio in concomitanza dell’11 Maggio in città si riapre il dibattito sul monumento, o come l’avevamo ribattezzato, il “surrogato” del monumento ai Mille. Proprio perchè quella struttura non ha nulla a che vedere con un monumento. Ma è la copertura della base del vero monumento che doveva essere realizzato e che poi fu bloccato. Una storia lunga e tortuosa che abbiamo raccontato più volte su Tp24. Ancora oggi c’è un gran dibattito sul monumento, oltre che sull'epopea garibaldina.
Il bozzetto del Monumento mancato
Il monumento non doveva essere così, ma una struttura imponente, alta quasi 50 metri, visibile da Favignana, con una vela a simboleggiare il numero mille. E’ il progetto dell’architetto Emanuele Mongiovì, che risale al 1960, che venne iniziato e mai completato.
Adesso, a partire da oggi, il bozzetto di quel progetto, il plastico, verrà esposto nella sala consiliare di Palazzo VII Aprile. E’ un’iniziativa del consigliere comunale Flavio Coppola e del presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano, con la collaborazione delle Cantine Martinez, che custodisce il prezioso bozzetto, e dell’architetto Sergio Lombardo. “Marsala non ha un monumento ai mille, così, almeno, facciamo vedere cosa doveva essere”, commenta Lombardo. Il bozzetto è altro e qualcosa.
La storia del monumento ai mille
Il Monumento ai Mille di Marsala è stato progettato negli anni 60 dall’archittetto Emanuele Mongiovì. Una struttura che doveva ricordare le due imbarcazioni usate dai Mille, il Piemonte e il Lombardo, uniti in un unica prua, con vele alte 47 metri visibili da Favignana. Ritardi, soldi spariti, poi ritrovati, fecero slittare l’inizio dei lavori agli anni ‘80. I fantastici e socialisti anni 80, quando si procedeva a stati di avanzamento, quando i soldi non erano un problema. Quando i pareri tecnici potevano essere chiesti dopo, o mai, sulle opere pubbliche. Era il 1986 quando Bettino Craxi arrivò in città per la posa della prima pietra. Accanto a lui c'era Enzo Genna, allora sindaco, e Pietro Pizzo, assessore regionale. La frase di Craxi rimane marchiata nella storia, davanti a migliaia di persone, con fazzoletti e garofani rossi, garibaldini e socialisti: “speriamo che non resti un’incompiuta”. Ha portato sfiga quella frase, perchè l’11 maggio 1988 il genio civile di Trapani, a lavori in corso, dichiara l’opera abusiva. Dopo chilometri di carte bollate e passaggi burocratici nei primi anni 2000 si decide che si può completare il Monumento, ma solo coprendo l’esistente, non aumentando volume. Così viene fatto un concorso di idee, vince il progetto “Mille Luci”. Ma non ci sono soldi per farlo, tutto e allora si inizia solo il primo stralcio. Siamo a cavallo del 150esimo anniversario dello sbarco. Ci vorranno altri 6 anni per inaugurare il monumento. E’ il 2016, e Alberto Di Girolamo tagli il nastro a quello che doveva essere un infopoint, una sala conferenze e un museo garibaldino. Oggi non c’è nulla di tutto ciò.
Chiuso e abbandonato
E’ tutt chiuso, abbandonato, e pieno di infiltrazioni il Monumento ai Mille. Non è stato risistemato neanche per queste manifestazioni garibaldine.
Infatti la struttura non verrà utilizzata nel fitto programma di eventi garibaldini, e cui dovranno partecipare anche le scuole. Il monumento viene continuamente vandalizzato, e là dove dovevano esserci i cimeli della storia della città, non c’è nulla.