Sono i giorni di presentazione delle liste, degli assessori da indicare in prima battuta, a Trapani si tira la sommatoria di chi c’è e come e di chi porta solo la sua presenza.
Cadono dal pero quelli di Fratelli d’Italia, rimuginano sulla posizione dell’assessore regionale Mimmo Turano della Lega: lui c’è ma i suoi amici no. In soldoni? Niente lista.Ele
Nulla di nuovo sotto il sole, Turano lo aveva detto già durante la conferenza stampa.
Dal sonno si sono svegliati quelli di Fratelli d’Italia, proprio durante la presentazione delle liste, quando tutta la provincia sapeva già che la Lega a Trapani non avrebbe mai potuto presentare una lista.
L’operazione richiesta dai meloniani era il traghettamento della lista Trapani Tua da Giacomo Tranchida a Maurizio Miceli.
E la cosa stupisce perché la classe dirigente di Fratelli d’Italia la politica la sa fare e la sa anche analizzare, è impossibile che vedano solo i numeri elettorali di quella lista e non comprendano che a coordinarla c’è un assessore uscente dell’amministrazione, che ponendosi all’apposizione sconfesserebbe il suo stesso operato.
Dunque, prevedibile che Turano fosse lì con Miceli, perché è uomo di centrodestra ma è lì senza lista, a titolo simbolico.
Potrebbe traballare il ruolo assessoriale per Turano? Da vedersi dal 30 maggio in poi ma certamente degli smottamenti ci sono già e il rimpallo delle dichiarazioni pure.
Giampiero Cannella, coordinatore regionale di FdI, ha preso l’iniziativa: "Turano sostiene di non essere in grado di convincere i suoi amici a schierarsi col centrodestra. Mi pare evidente la carenza di leadership, la Lega dovrebbe interrogarsi sul valore del suo dirigente. Il presidente Schifani dovrebbe porsi il problema di un assessore che dice di non riuscire ad essere sul proprio territorio la cerniera con l’azione di governo”.
A rispondere a Cannella Annalisa Tardino, coordinatrice regionale Lega: “Fratelli d’Italia può decidere a casa sua, in casa Lega decidiamo noi. Il nostro segretario federale si chiama Salvini e non Meloni. Se Turano ha sbagliato a non presentare la lista della Lega a Trapani lo valuteremo noi, non certo Fratelli d’Italia”.
Miceli ancora all'attacco di Tranchida sui conti del Comune.
L’assessore regionale Andrea Messina ha deciso di nominare un commissario provveditore per il Comune di Trapani dopo aver preso atto della nota di Angelo Sajeva, commissario ad acta, nominato a sua volta il 15 novembre 2022 per il Rendiconto 2021 ed il Bilancio di Previsione 2022/2024. Sajeva il 3 marzo riferiva come “le criticità del Comune di Trapani riguardano essenzialmente l’organizzazione degli uffici ed il loro coordinamento, che in base alla normativa vigente, sono ascrivibili alla competenza del sindaco”.
"Un fatto gravissimo ascrivibile alla incapacità di amministrare la città del sindaco Giacomo Tranchida, il quale continua a raccontare il falso ai cittadini. La nomina di un commissario provveditore, da parte della Regione, che dovrà occuparsi di riorganizzare gli uffici comunali per arrivare all’approvazione del Rendiconto 2021 e del Bilancio di Previsione 2022/2024, certifica l’incapacità di Giacomo Tranchida di adempiere al proprio ruolo di sindaco. Proprio 2 giorni addietro venivo accusato di essere autore di “mascariamento” dal sindaco uscente. Il commissariamento da parte della Regione dimostra inoppugnabilmente che avevo ragione – spiega Maurizio Miceli, candidato sindaco del Centrodestra -. In questa città se dici la verità ai cittadini vieni accusato di “mascariamento”. È questa la concezione del potere di chi non accetta la democrazia. Per fortuna esistono gli organi preposti a stabilire la verità, ossia che Tranchida e l’assessore Bongiovanni hanno amministrato pessimamente. Tranchida rappresenta il passato, nel quale la sana gestione dei Bilanci pubblici, dei soldi dei cittadini, non contava nulla. Diamo un taglio a questo passato. Ora basta, ora rimbocchiamoci le maniche e pensiamo a come risollevare questa nostra Trapani. A breve terremo una conferenza per illustrare il programma. Tranchida mistifica la realtà, perché non racconta di come la Regione abbia certificato le sue incapacità, limitandosi a parlare dei rapporti con Misiliscemi, che hanno aggravato “le criticità riscontrate”. Ha il diritto di informare i cittadini ed ha il diritto di dire loro che “le criticità del Comune di Trapani riguardano essenzialmente l’organizzazione degli uffici ed il loro coordinamento, che in base alla normativa vigente, sono ascrivibili alla competenza del sindaco”. Ma non si preoccupi, informiamo noi i cittadini, ci sostituiamo a lui sin da subito…”
Opposto il commento sulla vicenda da parte del Sindaco Giacomo Tranchida: "«Finalmente, l’Assessorato alle autonomie locali ha preso atto che la nascita del Comune di Misiliscemi - per effetto della scissione dalla Città di Trapani in conseguenza dell’esito referendario della primavera 2018 - anche a causa di una legge regionale priva di chiare indicazioni, sta producendo notevoli difficoltà, che si stanno riverberando sull’approvazione dei documenti contabili e sulla concreta possibilità di rendere autonomo - sotto ogni profilo - il Comune di Misiliscemi. Ci auguriamo che il Commissario nei 6 mesi assegnati nel decreto possa agevolare il percorso che dovrà rendere i due Comuni indipendenti l’uno dall’altro, chiarendo tutti gli aspetti economici e patrimoniali, garantendo trasparenza ed equità dei rapporti. Riteniamo pure che tale provvedimento possa mettere definitivamente fine alle speculazioni dei nostri avversari, visto che viene suffragato quanto da noi affermato da mesi. Per assumere le eventuali iniziative del caso (si spera nell’assegnazione, anche attraverso l’istituto del comando, di personale e/o di adeguate risorse finanziarie), la Regione, attraverso il Commissario provveditore, avrà modo di accertare le difficoltà in cui opera il Comune di Trapani e il neo costituito Comune di Misiliscemi, che, senza risorse umane e strumentali, si avvale del personale e delle strutture del solo Comune di Trapani, già vistosamente carente di dipendenti e di adeguate professionalità anche in merito ai delicati rapporti patrimoniali e giuridici oggetto della particolarmente complessa controversia di fatto insistente».
Rincara la dose contro Tranchida il candidato Sindaco Francesco Brillante: «Il sindaco uscente, Giacomo Tranchida, accoglie con favore il commissariamento per la definizione dei rapporti finanziari e patrimoniali tra il Comune di Trapani e il Comune di Misiliscemi attribuendo a questo adempimento il valore di unico motivo ostativo per la formazione del rendiconto 2021 e del bilancio 2022/24. Tranchida però non dice, in bilico tra astuzia grossolana e colpevole omissione, delle pesanti censure del collegio dei revisori dei conti e della corte dei conti». «Allora è bene ricordare a Tranchida e soprattutto ai trapanesi, ciò che scrive la magistratura contabile sulle responsabilità di questo esecutivo: “Appare censurabile, in particolare, l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio 2019 addirittura nel mese di aprile 2021, ritardo che produce conseguenze negative particolarmente rilevanti sulla corretta programmazione e gestione dell’Ente (deliberazione n. 111/2020/PRSP». «Dalle comparazione delle date appare di tutta evidenza che, ancora una volta il sindaco uscente Tranchida attribuisce a ragioni esterne le carenze strutturali della sua amministrazione, quando invece, e lo conferma ancora la Corte dei Conti, le ragioni di tali ritardi sono del tutto interne all’esecutivo ed al metodo Tranchida e le definisce “criticità organizzativa di non scarsa rilevanza. Ci aiuta a capire ancora il testo estrapolato dalla deliberazione della Corte dei Conti: “L’approvazione tardiva degli strumenti contabili – scrive la corte - produce, pertanto, conseguenze negative sul naturale, fisiologico e normativamente previsto sviluppo del ciclo di bilancio, contribuendo ad aggravare la già difficile situazione finanziaria del Comune.La Sezione, pertanto, conferma il rilievo critico, invitando l’ente a superare questa illegittima prassi, che è espressione di una criticità organizzativa di non scarsa rilevanza». «La verità dunque, non è quella affermata dal sindaco uscente Tranchida, ma quella vergata nero su bianco dalla corte dei conti e dal collegio dei revisori dei conti, giudizio che per brevità omettiamo ma che inviatiamo quanti possono farlo a leggere. Tranchida lascia in eredità al suo successore un Comune che non può approvare gli strumenti finanziari perchè, purtroppo, ci sono debiti ancora nascosti alla contabilità che potranno produrre il dissesto finanziario sulle spalle dei cittadini Trapanesi con il blocco di servizi ed assunzioni. Del resto Tranchida non è nuovo a produrre dissesti se si ricorda la vicenda di Valderice quando smise il suo incarico sindacale. Siamo pronti ad avviare una verifica puntuale per sanare queste gravi irregolarità, da sindaco mi occuperò di intraprendere ogni azione necessaria, anche rigida senza mettere le mani in tasca ai trapanesi».