Sembrava Woodstock. Musica a palla, ininterrottamente, dalla mattina alla sera. Alcol, droga, giovani ubriachi e sballati. In un paio di casi è intervenuto anche il 118. Auto parcheggiate ovunque, anche tra i vigneti. E poi bottiglie e rifiuti sparsi ovunque.
Sembrava Woodstock, appunto, il 25 Aprile, lo Stagnone di Marsala.
Migliaia di giovani hanno letteralmente preso d’assalto quella che da Riserva è diventata zona del kite e poi ancora un’area in cui d’estate si sposta la movida, selvaggia. Il tutto dietro la maschera dello sviluppo turistico, che rischia di devastare ancora di più una delle zone più belle e delicate del nostro territorio. E pensare che qualcuno spera ancora che lo Stagnone diventi patrimonio Unesco.
Il preludio di un’estate che rischia di mettere, ancora di più, in serio pericolo la sopravvivenza della Riserva.
E così, con la bella stagione alle porte, si apre il tema dell’utilizzo della Riserva dello Stagnone.
Il Comune di Marsala, visto il delirio del 25 Aprile , cerca di correre ai ripari, per il ponte del primo maggio. Così per oggi e domani sono state disposte alcune restrizioni, dalla vendita degli alcolici, alla musica, alle auto, con un bus navetta. Qui tutti i dettagli.
Il tema dell’utilizzo della Riserva Naturale dello Stagnone, in particolare per quanto riguarda la pratica del kitesurf e la presenza massiccia di persone, è presente da anni, ma non si è mai discusso seriamente di come tutelare la riserva.
La pratica del kitesurf, sebbene spettacolare e attrattiva, può essere dannosa per l'ambiente, come sostengono da anni le associazioni ambientaliste, Legambiente su tutte. Per gli ambientalisti l'uso di attrezzature sportive può disturbare l'habitat naturale dei numerosi animali che vivono nella zona e la quantità di persone che si riversano nella riserva naturale, non sempre rispettano le regole e le limitazioni stabilite per la tutela dell'ambiente. Per gli appassionati e i titolari delle scuole di kite non c’è nulla di dannoso.
Di recente c’era stata una conferenza al Liceo Scientifico, proprio sul kite e sull’utilizzo dello Stagnone, in cui sono volate parole grosse tra Legambiente e titolari delle scuole di kite.
Ma il kite, adesso, può essere il minore dei problemi per lo stagnone, che nel frattempo è diventato un vero e proprio luogo della movida selvaggia.
Negli ultimi anni sono nati nella zona molti locali, tra cui bar che organizzano serate da discoteca e che attirano molti giovani. Questo ha portato ad un'ulteriore massificazione dell’area, con il rischio che venga ulteriormente devastata. Di usi e abusi nello stagnone ne avevamo parlato anche qui.
Nella zona di Birgi nascono ormai come funghi chioschi, locali, scuole di kite, che attraggono persone da ogni parte. Il dibattito è sempre quello sullo sviluppo turistico della zona. Ma la massificazione, la presenza esagerata di persone (che bevono, sporcano, inquinano, calpestano la riserva), rischia di avere un effetto contrario, e di distruggere quella zona, desertificandola, trasformandola in qualcosa di diverso da quello che i tanti turisti hanno apprezzato in questi anni, facendoli scappare.
L'ente gestore della Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala è il Libero Consorzio di Trapani, ma da quando è stato commissariato, ormai 10 anni fa, non ha gestito con attenzione la riserva. Inoltre, negli anni, la zona della riserva è stata oggetto di numerosi abusi, a causa dell’assenza di regole chiare e più stringenti davanti al proliferare di chioschi, scuole, e altre attività che portano all’ulteriore massificazione di quella che resta una zona di riserva.
A proposito di locali e ristoranti. Si è risolta la vicenda che riguarda il ristorante Assud Mozia. Due anni fa, la notte della finale degli Europei, la Polizia Municipale aveva chiuso il locale perchè l’attività di ristorazione era ritenuta abusiva, non consentita in quella zona. Una vicenda che qualche mese fa si è risolta con la sentenza del Tar che ha dato ragione al ristorante, decretando la legittimità dell’attività.
In questi anni si è discusso anche sulla necessità di affidare la gestione della riserva ad altre associazioni o enti, anche il Comune di Marsala era in ballo per la gestione della Riserva. Enti che devono però assumersi la responsabilità della tutela dell'ambiente e della promozione di un turismo sostenibile.