Sono otto in totale gli indagati nell'inchiesta sulla Sanità siciliana e tra di loro ci sono due ex assessori regionali, Ruggero Razza, di FdI, e Antonio Scavone, del Mpa. Sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catania sfociata negli arresti domiciliari di tre medici e di un ex funzionario amministrativo dell'università.
Indagato anche il presidente dell'ordine dei medici di Catania, Ignazio La Mantia. Per loro e per altri cinque indagati la Procura aveva chiesto l'applicazione della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio. Il gip deciderà all'esito dell'interrogatorio di garanzia, come previsto dalla legge.
Razza avrebbe favorito un candidato per un progetto da 10 mila euro per «Osas Catania - sentinelle della prevenzione», Scavone un altro candidato per un progetto da 15 mila euro per il «Centro cardio hub e spoke - modello di prevenzione e riabilitazione».
L’otorinolaringoiatra Ignazio La Mantia, è indagato per di turbata libertà degli incanti con l’accusa di avere favorito un candidato a un concorso a dirigente all’Ordine dei medici di Catania. Gli altri indagati sono: Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Calogero Grillo e Maria Rosalia Leonardi. Il gip ha fissato l’interrogatorio di garanzia per il prossimo 5 maggio.
Ruggero Razza, in qualità di ex assessore regionale alla Sanità, è coinvolto anche nell'inchiesta riguardante la falsificazione dei dati Covid in Sicilia.