Festa della liberazione. Quest'anno sono 78 i genetliaci, anche se un altro giorno essenziale della nostra nazione è il 2 giugno. Giorno divisivo come sempre, quest'anno particolarmente atteso perché al governo per la prima volta da forza maggiore c'e il partito post-fascista di FdI e si ravvisa una particolare nostalgia del ventennio, come se i nostri cugini di oltralpe lo fossero della Repubblica di Vichy e parte di noi della dittatura fascista!!! È indiscutibile che l'antifascismo sia la nostra identità fondante ed è illuminante l'appello dell'ultimo segretario del MSI Fini:"La destra i conti li ha fatti, Giorgia Meloni dica, perché so che ne è convinta, che libertà e uguaglianza sono valori democratici, sono della Costituzione, sono valori antifascisti: non capisco la ritrosia a pronunciare questo aggettivo. Non la giustifico".
L'Italia fu liberata dal nazifascismo, ecco la ragione per cui il tessuto sociale è sensibile sull'argomento e seppur i regimi comunisti abbiano fatto di peggio sono meno attenzionati, non avendoli vissuti. La nostra a dispetto di La Russa è una Repubblica antifascista, perché alla 12^ delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione della Repubblica Italiana al primo comma recita: 'E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista'.
Quindi il bizantinismo linguistico sull'antifascimo non contemplato dalla carta è rispedito al mittente. Mentre si scrive, tutte le alte cariche statali la commemorano all'Altare della Patria, quantomeno il minimo sindacale è stato esercitato. Mutuando: "Ora è sempre Resistenza".
Vittorio Alfieri