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26/04/2023 06:00:00

  Trapani. L’allarme dei medici dopo l’ennesima aggressione in Ospedale

Qualche settimana fa all’ospedale di Trapani è stato riaperto il posto fisso di Polizia. Ma nonostante ciò, non si sono fermati gli episodi di violenza. E nei giorni scorsi si sono vissuti momenti di paura per l’aggressione a colpi di coltello da parte di un uomo al Pronto Soccorso. I medici tornano a chiedere più sicurezza, perchè, evidentemente, non basta il presidio di polizia.

Cosa è successo
Brandendo un coltello un uomo ha seminato il panico al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate dove il personale in servizio è stato costretto a barricarsi in una sala in attesa che arrivassero le forze dell'ordine.
Senza alcun apparente motivo l’uomo prima avrebbe insultato e minacciato due infermieri. Poi dalle parole è passato alle vie di fatto, aggredendoli.
Una delle vittime è addetta al Triage; l' altra, invece, al pre-Triage. Momenti di tensione con medici e infermieri che alla vista del coltello, terrorizzati, si sono barricati in una stanza, temendo per la propria incolumità.
Soltanto l'arrivo delle forze dell'ordine ha scongiurato che la situazione potesse degenerare. L'uomo, un pregiudicato trapanese, era stato già bloccato un primo momento dalla polizia, che lo aveva identificato e costretto ad andare via dal pronto soccorso, dove aveva messo il terrore a medici e pazienti. Ma lui, dopo un po', era ritornato, ancora più aggressivo. Da qui l'intervento dei Carabinieri con l'arresto.

 

L'allarme dei medici
Come dicevamo non è la prima volta che nell'area di emergenza del nosocomio trapanese si verificano episodi del genere. A subirne le conseguenze i “camici bianchi” vittime, con troppa frequenza, di violenze mentre prestano servizio in uno dei reparti più nevralgici del Sant'Antonio Abate.

“Rimaniamo esterrefatti davanti all'ennesima aggressione subita dai sanitari di una delle strutture ospedaliere della provincia di Trapani. Quanto avvenuto al Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani non può rimanere privo di ulteriori attenzioni da parte di quest'Ordine e delle Autorità preposte al controllo del territorio e dei presidi sanitari”.
A parlare è il presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, Vito Barraco che continua: “Abbiamo salutato con gioia il ripristino dell'operatività del Posto di Polizia proprio nell'area antistante il Pronto Soccorso dell'Ospedale, per il quale abbiamo insistito a lungo. Pur comprendendo le difficoltà sollevate dal Signor Questore, in merito alla dislocazione di uomini e mezzi durante le ore notturne - a causa della carenza di organico -, riteniamo che tutti assieme si debba trovare delle soluzioni concrete per assicurare un presidio di legalità e controllo al Sant'Antonio Abate, così come nelle altre strutture sanitarie più esposte della provincia di Trapani, anche nelle ore notturne. Quella degli organici, vale per le Forze dell'Ordine come per la sanità, è una piaga che mette ancora più a rischio il benessere, anche mentale, dei cittadini. Tutti assieme dobbiamo, ripeto, trovare una soluzione”.
“Ai colleghi vittime di questo increscioso episodio va certamente la nostra solidarietà - continua Barraco - ma siamo consci che non possiamo limitarci a questo. L'Ordine è pronto a sostenere tutte le battaglie necessarie affinché la sanità trapanese possa operare con maggiore serenità. Nella qualità di presidente dell'Omceo di Trapani, chiederò un incontro al Prefetto di Trapani, dott ssa Filippina Cocuzza, per ribadire la necessità di un rafforzamento del presidio e dei controlli, consapevole che non è solo la provincia di Trapani ad essere un "posto a rischio" ma tutta l'Italia. Quanto successo alla collega Barbara Capovani, brutalmente aggredita da un uomo fuori dal suo ospedale a Pisa, deve far riflettere la politica a livello nazionale e, di rimando quella regionale di ogni Regione, affinché davvero si possano arginare questi fenomeni che, seppur imprevedibili, stanno diventando sempre più consueti”.
“Condivido in pieno quanto affermato dal nostro presidente Nazionale, Filippo Anelli, laddove afferma che bisogna avviare una campagna di comunicazione che promuova il ruolo del medico e che renda i posti di lavoro più sicuri. Da Trapani – conclude il presidente Barraco - un appello, pertanto, al Ministro Schillaci: abbiamo bisogno di una diversa organizzazione della sanità ove il tema della sicurezza sia centrale e dove il rapporto con i cittadini sia salvaguardato e non inquinato da una sanità amministrata e aziendalistica. Un appello che, doverosamente, inoltro anche al presidente della Regione siciliana, Renato Schifani e all'assessore regionale, Volo, oltre che alla Deputazione Regionale della provincia di Trapani, affinché si possa addivenire in tempi celeri alla convocazione di un tavolo di concertazione tecnico e risolutivo”.

 

 

 

Le reazioni della politica
“Non possiamo più continuare a girarci dall'altro lato, la sanità regionale e territoriale vive momenti di sconforto anche per quanto riguarda le sempre più numerose aggressioni a medici e paramedici in servizio nei Pronto Soccorso. L'ultimo episodio avvenuto all'Ospedale di Trapani ci pone davanti ad una scelta che va compiuta velocemente e senza più tergiversare: è fondamentale che la Medicina di Urgenza acquisisca una sua dignità potenziando i servizi e consentendo a medici e paramedici di lavorare in condizioni di maggiore sicurezza e serenità. Tutti speravamo che quella stagione di violenza fosse un ricordo del passato, ma l’aumento degli episodi di aggressione ai medici negli ultimi tempi ci deve vedere tutti attivi e responsabili nell'alzare ulteriormente la guardia”.
Così il deputato regionale trapanese del Pd, Dario Safina dopo l’ennesima aggressione avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale di Trapani.
“La politica siciliana – continua Safina - ha il dovere di ripensare la sanità in genere e, soprattutto, di rivedere il ruolo della Medicina d'urgenza nei territori che, invece, continuano ad essere abbandonati a sé stessi. Ci rendiamo certamente conto delle difficoltà, da parte delle Autorità preposte, ad assicurare un maggior numero di agenti al presidio delle strutture sanitarie ma non può questo essere il leit motiv che ci vede alzare le spalle rimanendo inermi. Dobbiamo, invece, alzare il livello della sicurezza e dei servizi affinché episodi come quello avvenuto a Trapani e, purtroppo, in altre zone della Sicilia e d'Italia, non accadano mai più”.
“Al presidente Schifani e all'assessore Volo, pertanto, - conclude il deputato regionale - mi rimetto affinché venga istituito un tavolo di concertazione urgente ed indifferibile”.
“ L'aggressione avvenuta al Pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate è un fatto gravissimo e impone interventi immediati. Da tempo segnalo i pericoli a cui è giornalmente esposto il personale sanitario. Questo, infatti, è solo l'ultimo episodio di una lunga serie.
Di recente, per circa quattro mesi, solo per citare un caso, un soggetto ha seminato il terrore tra medici, infermieri e parenti dei pazienti sottoponendoli a minacce. Solo dopo ripetute denunce si è riusciti a catturarlo. Da assessora ai Servizi sociali, ho sollecitato la Polizia municipale, i Carabinieri e la Questura per cercare di tutelare gli anziani dei centri sociali durante l'attività serale in quanto tale soggetto entrava e compiva atti di minaccia per recuperare denaro” dice invece Carmela Daidone, assessore ad Erice.
“Non si può più aspettare, il personale sanitario deve essere tutelato con adeguate forze e mezzi. Il presidio di Polizia, di recente attivato presso il Pronto soccorso, a causa della carenza di personale, non è operativo e ciò comporta dei rischi per gli operatori sanitari. Deve quindi essere intensificata la vigilanza, al fine di prevenire e scongiurare ulteriori aggressioni. Occorre anche inasprire le pene nei confronti degli autori di tali episodi. Bisogna intervenire immediatamente e assumere le necessarie decisioni non più rinviabili”.
 



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