Restano ancora pochi giorni per ammirare la mostra fotografica “en plain air” di Giuseppe Iannello.
Un progetto inedito quello realizzato dal noto fotografo dal titolo “Futuro Composto. Street Memories Photo” , tutto declinato sulla conciliazione tra lo spazio materiale (luoghi carichi di significati) fatto di pietre, vicoli, angoli e viuzze del Borgo Salemi e il tempo incorporeo (il passato ed il presente di una comunità) ricco di memorie ed effimere emozioni.
Se l’intento era di creare un “un contatto temporale tra epoche diverse in per chi li ha abitati e chi li vive adesso”, crediamo che l’esperimento dell’artista palermitano ha raggiunto l’obiettivo, colpendo cuori e menti dei visitatori.
Quelle gigantografie, dislocate negli angoli piu’ strategici del borgo, riproducenti vecchie foto risalenti agli anni prima del terremoto e messe a disposizione da alcuni cittadini che le hanno scollate dai loro album di famiglia, hanno scatenato ricordi e forti emozioni, sul piano soggettivo.
Ma anche oggettivamente assolvendo ad una didascalica funzione, una sorta di documentazione storico-antropologica materializzatasi in uno spazio senza tempo.
La mostra e’ stata fortemente voluta e curata da Giuseppe Maiorana, il vero “maitre a penser” degli eventi di maggiore spessore e di rilevanza culturale che si tengono nella città di Salemi e che valicano le mura cittadine, superando il bieco provincialismo di cui sono marcate, ahinoi, tante altre.
Ricordiamo che ad essere state esposte lungo le vie del centro storico sono nove gigantografie, mentre all’interno del Museo d’Arte sacra 14 immagini documentano “il processo di dialogo e di ascolto” che Iannello ha realizzato grazie alle fotografie fornite dalla comunità, ed agli archivi fotografici della biblioteca comunale.
Altra intuizione di Giuseppe Maiorana e’ stato “L’Ecomuseo del Grano e del Pane di Salemi”, diventato da poco di interesse regionale.
Il riconoscimento è arrivato con un decreto dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, al termine di un iter che era stato avviato dall’amministrazione comunale.
L’inserimento tra i siti di interesse regionale apre alla possibilità all’Ecomuseo del Grano e del Pane di Salemi di accedere a finanziamenti regionali che potranno ampliarne l’offerta culturale.
L’idea di un Ecomuseo a Salemi, città da sempre legata alla tradizione del grano e del pane, nacque oltre sette anni addietro, nel 2015.
Basterebbe solo questo per inerpicarsi lungo le stradine del Borgo.
Un breve parentesi. Occorre però che la forma e la sostanza dell’offerta ricettiva, gastronomica e della ristorazione in generale, faccia un salto di qualità. Ma di quello olimpionico, però. Non e’ tollerabile che accadono episodi simili a quelli registrati in occasione dell’ultima edizione della Festa di San Giuseppe, con bar e ristoranti non adeguatamente attrezzati. Chiusa la parentesi.
Per Maiorana, sempre riferendoci ad alcuni anni fa, si rendeva necessario un rinnovamento della tradizionale Festa di San Giuseppe, dando una impostazione contemporanea e legata non più esclusivamente alla lavorazione del pane rituale.
Istituito ufficialmente nel 2019, l’Ecomuseo del Grano e del Pane conta al momento 14 esposizioni che presto diventeranno 15 con l’arrivo permanente di una selezione della mostra ‘Futuro Composto – Street Memories Photo’ di Iannello di sui si e’ parlato sopra.
Le immagini presenti all’interno del Palazzo dei Musei saranno visitabili fino al 17 aprile.
Questi gli orari di apertura: da martedì a sabato dalle 10 alle 13 e 30, e dalle 15 e 30 alle 18 e 30; domenica dalle 10 e 30 alle 13 e 30, e dalle 15 e 30 alle 18 e 30.
A beneficio dei visitatori e turisti si precisa che il Sistema museale di Salemi (www.museisalemi.net) e’ accolto all'interno dell'ex Collegio dei Gesuiti ed offre ai visitatori altre quattro sezioni: Arte sacra; Risorgimento; Archeologia; Museo della mafia-Officine della legalità.
L'obiettivo, secondo il programma del sindaco Venuti e del suo prezioso collaboratore Maiorana, è di proseguire sulla strada già tracciata da tempo.
Di puntare, cioè, sullo sviluppo di un settore che sta ottenendo riconoscimenti da parte degli organi ufficiali ma anche un feedback positivo da parte dei numerosi visitatori giunti sull’Acropoli del Borgo, tra i piu’ belli d’Italia, dove campeggia il manufatto artistico del maestro di architettura, il portoghese Alvaro Siza Vieira.
Infine, una “festina lente”, una raccomandazione da prendere con calma, ma non troppo.
Crediamo sia venuto il momento di correggere, sia sul sito ufficiale del Comune di Salemi, sia sul portale dei “Borghi piu’ belli d’Italia” la frase “nel cuore della Valle del Belice” per indicare la sua posizione geografica. E noto infatti a tutti, persino da Wikipedia, che Salemi, l’antica Halyciae, da sempre, si trova collocata nel “cuore della Val di Mazara”.
Franco Ciro Lo Re