Veloce, anzi, velocissimo, il Giro di Sicilia che ieri ha visto la sua prima tappa prendere il via da Marsala. Con perfetto sincronismo, ieri mattina, la macchina organizzativa della Gazzetta, come da programma ha portato con ordine, organizzatori, moto, gli oltre 170 corridori delle 25 squadre e tutta la carovana di ammiraglie, mezzi dell’organizzazione, di soccorso e polizia a prendere il via puntuali alle 11:15 da via Scipione l’Africano.
Appena una decina di minuti, il tempo di fare il tour attorno al Parco Archeologico della città, Capo Boeo e infine il passaggio davanti al Monumento ai Mille, sono stati questi i primi km della prima tappa della corsa giallo/rossa vinta ieri dal neozelandese Finn Fisher Black in 3h24’07” alla media di 46.738 km/h.
La sbandierata del sindaco e l'operazione "rattoppo" - A dare la sbandierata del via alla gara, il primo cittadino Massimo Grillo, con una bandiera rosa in mano, ma forse, ci voleva quella rossa, per la stessa amministrazione, visto che non sono poche le critiche piovute alla mega operazione di rattoppo delle strade interessate al Giro. Sebbene l’intervento e l’impegno di spesa non faceva capo al Comune di Marsala ma alla Regione Sicilia, vedere tutte le strade con rattoppi e con tratti di asfalto fresco e scuro alternarsi a quello chiaro e usurato, quello dove poggia i piedi il sindaco (come vedete nella foto in copertina) e lo si vede ancora di più nella stessa foto pubblicata dalla Pagina Istituzionale di Marsala, non è proprio un bel vedere. Si poteva fare meglio, come sempre, ma soprattutto, si doveva prevedere il risultato ed evitarlo, asfaltando tutta la sede stradale interessata. Un’occasione persa e non all’altezza di un’organizzazione impeccabile. Come per il turismo anche per gli eventi sportivi, specie di questo calibro, non si può fare solo affidamento alle bellezze naturali della città, alla sua storia e al mare che la circonda, ci vuole anche altro e questo altro lo deve mettere chi amministra una città. Agli organizzatori del Giro di Sicilia, gli stessi del Giro d’Italia, così come si è fatto, si rischia di far arrivare solo la cultura del “rattoppo”.
I commenti sui social sui rattoppi nelle strade: "La strada "arripizzata" dice tutto!” dice Maria Vita su Facebook; "Un triste rattoppo in mondovisione" rincara la dose Matteo; “chi malafiura! Sapendo che sarebbe stato inquadrato alla partenza si poteva evitare il rattoppo”, il commento di Cocò.
La vittoria di tappa al neozelandese Fisher Black - Per quel che riguarda la cronaca sportiva, a vincere la tappa di 159 km da Marsala ad Agrigento e ad indossare per la prima volta la maglia gialla rossa della corsa siciliana è stato il neozelandese Finn Fisher Black. L’astro nascente del ciclismo mondiale del Team UAE Emirates si è imposto davanti a Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa Cycling Team) a 12″ e al suo compagno di squadra Diego Ulissi (UAE Team Emirates) a 14″.
La storia di Finn del miglior talento del ciclismo mondiale – Quando incappi in un infortunio importante le ombre che ti si aggirano intorno sono tante. Riuscirò a guarire al 100%? Tornerò quello di prima? Ritroverò la stessa confidenza in bicicletta? Chissà quante volte Finn Fisher-Black se lo ha chiesto negli ultimi mesi. A maggio scorso, mentre si correva il Giro d’Italia, lui era in Francia alla Boucles de la Mayenne, durante la quarta tappa si è rotto il femore con il risultato obbligato di dover star lontano dalle gare per ben 8 mesi. Un brutto colpo per un corridore considerato all’unanimità uno dei migliori talenti del ciclismo mondiale. Con il Team Emirates ha cominciato un processo di crescita che, si sperava, nel giro di poco tempo potesse portarlo ad essere uno dei corridori di riferimento della squadra. “Vorrei diventare un corridore da corse a tappe, sfruttando anche le mie qualità da cronoman” aveva detto il classe 2001 poco prima di infortunarsi. Poi, il brusco stop, il ritorno all’inizio di questo 2023 e ora la rinascita con la vittoria di ieri al Giro di Sicilia.