Turano vuole con se la "maestra dell'Ave Maria". Ma molte cose non tornano
Come abbiamo raccontato su Tp24, fa molto discutere il caso della maestra che sarebbe stata sospesa venti giorni dalla sua scuola, in Sardegna, perché ha fatto recitare l'Ave Maria ai suoi bambini in classe. L'assessore regionale alla formazione in Sicilia, l'alcamese Mimmo Turano, ha colto la palla al balzo, e si è detto meravigliato: la maestra per un'innocente preghiera viene sospesa venti giorni, quella, invece, che a Castelvetrano era amica di Matteo Messina Denaro, è stata sospesa solo dieci giorni. Turano, indignato, ha detto che prenderà la maestra dell'Ave Maria, se così vogliamo chiamarla, con se, addirittura come consulente (alle preghiere?).
Come avviene spesso in questi casi, ormai, le notizie che trovano eco sui social, con i politici pronti a reagire, una volta verificate, si dimostrano per storie molto diverse da quelle raccontate. E il caso della maestra dell'Ave Maria non fa eccezione. A cominciare proprio dalla sua sospensione che lei dice che gli è stata comunicata "con una busta chiusa consegnata dal preside", neanche fosse un gioco a quiz. Nessuna sospensione avviene così. Ma poi, tutta la vicenda non è chiara: in Italia ormai non si sospendono più neanche i prof no vax ... è davvero difficile che una maestra venga sospesa perchè fa dire le preghiere in classe (nonostante, comunque, va ricordato il principio della laicità della scuola pubblica).
Ma davvero in Italia un'insegnante elementare viene sospesa dall'insegnamento per "aver fatto recitare una preghiera ai bambini"? No. Scavando a fondo nella vicenda, infatti, si sscopre che la docente aveva l'abitudine di far recitare il rosario, di ungere il capo dei bambini con olio santo, di mostrare video di sciagure naturali causate, a suo dire, dall'ira divina. "Tralasciando le questioni "teologiche" forse una visita sullo suo stato psicologico non sarebbe male" ironizza un docente sui social.
La maestra è stata intervistata da Repubblica. Dice che la sospensione è avvenuta su segnalazione di alcune mamme, che si sono lamentate del fatto che lei, durante una supplenza, ha fatto fare ai bambini dei "rosarietti" (così dice). Qui l'intervista.
Secondo La Nuova Sardegna, "sembrerebbe che la recita delle preghiere all’inizio delle lezioni fosse una consuetudine dell’insegnante che in alcuni casi avrebbe invitato a partecipare anche altri colleghi".
Alcune mamme, che però non vogliono comparire con nome e cognome, raccontano di diversi episodi incredibili, come l’unzione sulla fronte di alcuni bimbi di olio ritenuto benedetto, forse proveniente dal discusso santuario mariano di Medjugorie e di filmati fatti vedere da uno dei social più usati dagli adolescenti dove si vedevano eruzioni vulcaniche commentate come opera di Dio a fronte della malvagità degli uomini.
La maestra, nata 58 anni fa a Nuoro, è una dichiarata amante del canto, tanto da partecipare sin dall’età di 14 anni al coro polifonico di nostra signora delle Grazie, ed esprime pubblicamente, sui social, la sua fede, non temendo anche di esprimere posizioni ritenute necessarie contro il cartone animato di Peppa Pig, o contro famosi cantanti dalla sessualità “liquida”.
"Voglio che venga fuori la verità. Sono sospesa dal 25 marzo al 15 aprile. In un momento delicato dell’anno scolastico, hanno privato delle lezioni i bambini. La scuola è la mia vita: non vedo l’ora di tornare", ha detto in un'intervista al 'Corriere della Sera', la maestra. "Non volevo ha aggiunto però è un segno che mi ha dato Gesù. Quello che è accaduto è un’ingiustizia grave ed è bene che venga alla luce. Mi sento messa in croce", ha detto ancora.
L'Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna, criticato per il provvedimento, fornisce chiarimenti. Il Direttore Generale dell’USR, Francesco Feliziani difende quanto deciso e spiega che non si tratta di una decisione basata su una “furia iconoclasta”, come aveva detto il Presidente della Regione Sardegna, Francesco Solinas. Piuttosto, si è seguito un processo garantista da parte dell’organo collegiale competente.
In particolare, vi sarebbero state altre segnalazioni da parte di docenti e genitori riguardanti le pratiche religiose svolte durante le lezioni. Da qui è scaturita l’azione disciplinare nei confronti della docente: non si è trattato soltanto di una preghiera in classe, precisa Feliziani.
Il procedimento è stato un atto dovuto, in conformità alla Legge Brunetta del 2009. Infatti chi non esercita un’azione disciplinare che ha l’obbligo di portare avanti, diventa passibile a sua volta di azione disciplinare. Alla fine del procedimento l’Ufficio provvedimenti disciplinari verifica se ci siano state violazioni e le inquadra nel regolamento con le relative pene.
Oltre a Turano, che la vuole come consulente, e al variegato mondo della Lega, ad esprimere solidarietà alla maestra, con i suoi soliti toni pacati, è anche Vittorio Sgarbi: "Questa sospensione è un affronto alla nostra cultura cristiana, alle nostre tradizioni, alla nostra storia che è legata indissolubilmente al Cristianesimo" dice in un video. Lo stesso Sgarbi che, qualche settimana fa, ha detto in tv che "le ragazze nate dopo il 2000 sono tutte tr...".
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