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08/04/2023 06:00:00

Le campane a morto per Berlusconi e il futuro di Forza Italia

 L’Italia è un Paese strano, si suonano già le campane a morto per Berlusconi, quando è ancora ricoverato in Terapia Intensiva e sta lottando contro la leucemia che lo ha colpito.


I talk politici lo commemorano con battute (a volte di cattivo gusto).

Ma piaccia o no Silvio Berlusconi ha creato l’unico partito liberale della storia del Paese. Forza Italia è e rimarrà una forza moderata ancorata al centrodestra ma che guarda ai veri snodi cruciali per la Penisola.

Da quel letto di ospedale del San Raffaele di Milano, il Cavaliere ha chiamato Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ha chiamato i suoi esortandoli a continuare l’azione del partito. Tutti sono stretti intorno alla figura del presidente azzurro, dalla famiglia, dalla moglie Marta Fascina, il partito intero, è come sempre un catalizzatore umano spontaneo, con buona pace di chi divide trent’anni di politica in berlusconiani e anti berlusconiani, quest’ultimi si sono da soli scelti quali depositari di etica, morale, di giustizia terrena e suprema.

Gli occhi oggi sono puntati sulla figlia Marina, la più grande, che ha in mano le sorti del partito ma anche quelle dell’azienda, potrebbe essere lei a guidare Forza Italia, sarebbe la terza donna leader nel panorama italiano, accanto a Meloni per Fratelli d’Italia e a Elly Schelin per il PD.
Ma i più informati dicono che non si spingerà fino a questo punto, che resterà alla guida delle aziende. Troppo presto ancora parlarne, ma un cambio di passo per i forzisti è necessario, Berlusconi non potrà far fronte al pressing e ai ritmi della politica con una malattia in corso di quella portata.
Gli auguri di buona guarigione sono arrivati da tutti, anche gli oppositori più duri hanno mostrato, come logica e buon senso vuole, quel lato umano riconoscendo in Berlusconi l’avversario politico migliore.

Una nota stonata è arrivata da Carlo Calenda, che fa di tutto per accendere i microfoni, le luci della ribalta, lui che si è autoproclamato leader del Terzo Polo, che sceglie candidati e anche coalizioni per le elezioni regionali con risultati evidentemente scarsi.


Calenda non ha perso l’occasione per tacere e fare bella figura, strano, perché ai Parioli il bon ton di solito è alla portata di tutti, intervistato a LA7 ha esordito così: "Il pensiero va a lui e ai suoi familiari, in secondo luogo, penso che è la chiusura di fatto della Seconda Repubblica, perché la Seconda Repubblica è Berlusconi, nel bene e nel male. Io non ho mai creduto alla successione di Berlusconi – ha spiegato il leader di Azione – nel senso che non ho mai creduto che ci possa essere un altro Berlusconi. Si chiude un pezzo di storia – ha concluso Calenda – è una vita più larga della vita, come dicono gli americani. Nel senso che è un uomo che ha fatto veramente tutto. E io l’ho definito un leone, perché oggettivamente è stato…scusate, è un leone. Detto questo adesso l’unica cosa che bisogna fare è augurargli il meglio.

Il giorno prima, invece, a Metropolis aveva detto: “La storia di Berlusconi è irripetibile. E' un leone. Io non l'ho mai votato. La sua impronta è quella del leaderismo. E quando c'è il leader è molto mobile nelle sue posizioni, non c'è una linea politica ma quello che gli passa per la testa. Anche Meloni è partita col blocco navale ed ora... Il problema del leaderismo non è che c'è un leader forte ma che non è ancorato a una linea politica. In questo Berlusconi è stato il precursore”.

Sono arrivate immediate le reazioni degli azzurri, Maurizio Gasparri: “: “Respingiamo al mittente i commenti inopportuni di Calenda, che da politico improvvisato e da eterno figlio di famiglia allevato con dosi massicce di raccomandazioni, non sa né parlare, né tacere”.
Paolo Barelli, capogruppo alla Camera di FI: “Carlo Calenda chieda scusa perché non ha il diritto di entrare nel merito della storia di un uomo, di un grande uomo che ha fondato un grande partito, Forza Italia, a servizio del Paese e degli italiani. Nessuno di Forza Italia parteciperà a un dibattito con lui presente, finché non chiederà scusa. Si concentri piuttosto sulla sua esperienza politica”.

Intanto a maggio a Milano si dovrebbe tenere una manifestazione nazionale azzurra, che con molta probabilità non verrà stoppata.