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06/04/2023 06:00:00

Polo tecnologico di Castelvetrano. Dopo la Belice Ambiente, ci riprova la SRR Trapani Sud

 Il Belice ci riprova. E tenta di riprendersi il Polo Tecnologico. La struttura per il trattamento dei rifiuti differenziati era sfuggita alla Belice Ambiente dopo un fallimento da 60 milioni di euro (rimasto senza responsabili). Oggi i comuni che costituivano la Belice Ambiente, essendone stati formalmente i soci, fanno parte della SRR Trapani Sud. L’acronimo sta per “Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti”. Ed è proprio la SRR che si è aggiudicata la struttura per circa 1 milione e 400 mila euro, dopo una serie di vendite all’asta andate deserte. Attualmente ha già corrisposto circa 140 mila euro, ma la proprietà effettiva del Polo si avrà soltanto quando sul piatto ci sarà anche il saldo. Cosa che dovrà avvenire entro il prossimo 31 luglio, diversamente ci si rimetterà anche l’acconto.

 

E da dove li prende questi soldi la SRR? Dai 6 milioni del fondo di coesione dello sviluppo 2014-2020, programmati per i lavori di “riefficientamento” del polo tecnologico, disimpegnati dalla Regione Siciliana. Operazione delicata, dati i tempi delle pubbliche amministrazioni.

“Riefficientamento” è un termine interessante. Fa pensare a qualcosa che un tempo era efficiente ma non abbastanza e che invece adesso sarà potenziato.

Peccato che non sia così. Infatti il Polo Tecnologico di Castelvetrano è un’opera incompiuta. Un progetto che diversi anni fa aveva  ottenuto un finanziamento europeo di 10 milioni e mezzo di euro che prevedeva, oltre all’impianto per la trasformazione in compost dell’organico, anche quello per la selezione e valorizzazione delle frazioni secche (carta, cartone, plastica, vetro e alluminio), un centro di raccolta, un’autorimessa e perfino un laboratorio di ricerca e centro multimediale. Nell’aprile del  2010 venne però inaugurato solo il primo lotto, quello per il trattamento della frazione umida, che dopo meno di due mesi smise di funzionare. Nel 2016 smise di funzionare pure la Belice Ambiente, come si diceva, con un colossale fallimento da più di 60 milioni di euro.

 

Insomma, il Polo Tecnologico fu abbandonato, messo all’asta diverse volte, sempre con un nulla di fatto: non partecipava nessuno. Adesso, la svolta. E tutti si aspettano, legittimamente, che sia la volta buona e che non ci si potrà permettere di perdere di nuovo i finanziamenti, cioè quei 6 milioni dalla Regione Siciliana. Ma è bene ricordare che in passato i finanziamenti prima erano stati ottenuti e soltanto dopo si erano persi. O meglio, revocati, con la richiesta di restituzione delle somme già ricevute. Per cui, il rischio oggi non è soltanto quello di non riuscire a pagare il saldo entro il 31 luglio perché magari la Regione potrebbe non trasferire i fondi in tempo. Ma anche quello di non completare il “riefficientamento”.

 

Nel 2022, in provincia di Trapani si è raggiunto il 75% di raccolta differenziata. Ma la tariffa sui rifiuti continua ad essere alta. Potrebbe abbassarsi, se il Polo Tecnologico di Castelvetrano diventasse operativo, almeno per il trattamento dell’organico.

Ecco il senso del flash mob di Legambiente Sicilia e del circolo Crimiso di Castelvetrano che, davanti l’ingresso del Polo Tecnologico di Contrada Airone, venerdì scorso hanno esibito uno striscione con su scritto “Rifiuti Zero, Impianti Mille – basta discariche/no inceneritori”.

Nella stessa giornata, col patrocinio del comune di Castelvetrano, al Convento dei Minimi, si è svolto l’EcoForun provinciale sui Rifiuti e l’Economia Circolare, nell’ambito del “Sicilia Munnizza Free”, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarci verso l’economia circolare.

 

Manca però un progetto che liberi la Sicilia dalla mancanza di responsabilità. Si potrebbe forse cominciare evitando di fare confusione tra il “riefficientamento” e la realizzazione ex novo degli impianti.

 

Egidio Morici 



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