Araba Fenice. Era un mitico uccello divenuto simbolo della rinascita, che viveva nell'Arabia Felix, l'attuale Yemen. Secondo la leggenda, ne esisteva un solo esemplare al mondo, e ogni cinquecento anni si bruciava da sé per poi rinascere dalle proprie ceneri.
Correva l'anno MMXX in piena primavera si usciva dal lockdown causato dal Covid-19 e Marsala s'immergeva nella campagna elettorale per l'elezione del primo cittadino e del consiglio comunale che, a detta della coalizione, che poi si è insediata al quartiere spagnolo e a Sala delle Lapidi, avrebbe fatto 'risorgere' la città dopo il quinquennio Di Girolamo.
È indubbio che Lilibeo rispetto a 30 mesi fa non è migliorata, anzi è peggiorata, la deriva sociale, culturale e securitaria ha piena cittadinanza. Il politically correct vuole che le critiche siano costruttive e la soluzione delle criticità è prerogativa della classe politica. Si prova a dare un contributo pur non avendone le competenze. Per la sicurezza: utilizzare l'Esercito di operazione strade sicure. Nel sociale: recupero di Villa Damiani con creazione di campi da tennis, calcetto e sale per il tennis da tavolo, l'inclusione dei disabili, giochi da tavolo e multimediali. Nella cultura: scuola di formazione politica, scuola di teatro, una settimana primaverile e autunnale tra bagli e cantine.
Sindaco, giunta e maggioranza siete alla guida di Capo Boeo, improbabile che i prossimi due anni e mezzo Marsala diventi l'Araba Fenice ma quantomeno la realizzazione di due/tre progetti a piacere ma necessari per l'urbe. Anche perché non è una provocazione, ma uno stimolo alla classe dirigente politica che ambisce a governarci, finanche in Italia si dibatte d'intelligenza artificiale.
Vittorio Alfieri