Continuano a chiamarlo “Caso Trapani” e invece il nodo è solo su Catania, perché a Trapani piaccia o meno, la coalizione che sostiene Giacomo Tranchida è la stessa del 2018, con la defezione di Giuseppe Guaiana.
Non ci sono i simboli di partito, che poi è inutile pure girarci attorno: non è la Lega che fa Mimmo Turano è esattamente il contrario, i voti sono dell’assessore regionale e non del partito, che altrimenti anche questa volta sarebbe rimasto a guardare.
Il nodo è tutto interno a Fratelli d’Italia, alla contrapposizione tra Fratelli d’Italia e la Lega, è tutto su Catania.
Questo scontro poi, contro ogni possibile apparenza, si riversa anche su Trapani, dove il candidato a sindaco Maurizio Miceli ancora non ha pubblicamente presentato la candidatura, lo ha fatto un tavolo regionale.
Si prende tempo, quella casella così sicura, quel comitato con manifesti appesi non ha ancora avviato i lavori elettorali per colpa proprio di Catania.
Fratelli d’Italia vuole i candidati sindaco ovunque, a Catania si rischia la prova mortale del centrodestra, se dovesse spuntarla un candidato meloniano a qualche altra casella, di città chiamata al voto, verrà chiesto di fare un passo indietro. E se questo dovesse accadere a Trapani chi dovrebbe sostituire Miceli? Impossibile solo pensarci, i partiti tutti oggi hanno una difficoltà, che è legata alla selezione di classe dirigente, che viene scelta per coprire caselle, per dare ruoli che non vengono esercitati, per dire che ci sono ma che poi non producono. E la vera difficoltà di tutti i partiti è proprio quella di avere gente all’interno competente e che sappia fare.
Entro mercoledì di questa settimana ci dovrebbe essere un’altra riunione per decidere Catania ma la Lega ad oggi dice di non andare, Annalisa Tardino, commissaria del Carroccio è perentoria: “Senza una valida soluzione su Catania e il rispetto degli impegni già presi in altri Comuni, non ci saremo”.
E sui veti messi dalla Lega la Tardino chiarisce: “Non c'è alcun veto verso l'ex assessore regionale Ruggero Razza. Gli amici di FdI, invece di continuare ad agire scompostamente nei territori, non rispettando gli impegni assunti nel tavolo del centrodestra, come a Licata, dovrebbero risolvere i loro problemi interni. Nel rispetto di una città del sud importante come Catania, ci siamo impegnati a proporre la migliore candidatura, anche sacrificando dirigenti storici della Lega, come Fabio Cantarella, che ha ricoperto lo stesso incarico di Sergio Parisi, il cui nome sembra circolare da giorni e che i catanesi ritengono debole”.
La Lega punta su Valeria Sudano, lo strascico di Catania si fa sentire in ogni Comune chiamato al voto.
Ad andare dritto presentando le liste, in totale sono 10, è il candidato sindaco di Trapani Tranchida, domenica è stata la volta di “Trapani con coerenza”, il coordinatore della lista è Vincenzo Abbruscato. Duante la presentazione della lista “Insieme per la città”, invece, è stato presentato il secondo assessore designato, si tratta di Giuseppe Virzì, classe ’78, educatore e già consigliere comunale uscente appartenete all’attuale maggioranza di governo: “In questi anni – dice Tranchida - abbiamo superato numerosi ostacoli: abbiamo camminato insieme come comunità trapanese con l’obiettivo di dare una mano di aiuto a chi stava peggio. In tanti, tra istituzioni e Enti del Terzo Settore, ci siamo concentrati nella raccolta fondi, di alimenti e di beni di primo soccorso, sia nel periodo pandemico, sia per aiutare la popolazione ucraina. Ho tante perplessità, inoltre, su ciò che vuole realizzare il Governo Meloni, con la possibile eliminazione del “salvagente” attuale costituito dal Reddito di Cittadinanza senza prevedere un aiuto diverso a chi ha bisogno di arrivare a fine mese. La nostra nuova Amministrazione dovrà prestare ulteriore ascolto alle persone, anche con nuove politiche sociali e un occhio attento ai diversi disagi che emergono nei grandi quartieri e io penso che anche l’esperienza personale e socio culturale da cui proviene il consigliere Giuseppe Virzì può essere di aiuto e per questo gli ho chiesto di darci una mano in più designandolo assessore qualora dovessi essere nuovamente eletto Sindaco di Trapani. Giuseppe proviene da una esperienza oratoriale e ha un approccio basato sull’ascolto. Tendere una mano: così come simboleggiato dal logo della lista Insieme per la città”.
Continua la sua battaglia per il simbolo del Pd il candidato sindaco Francesco Brillante: “Il PD Sicilia può accettare che un capoluogo di provincia vada al voto senza simbolo del PD? La mia richiesta formale e dal forte sapore politico è in linea con la temperie che ha animato le primarie sul Segretario Nazionale e forti della spinta identitaria di quella parte del Paese, culturalmente ed elettoralmente affine”.