Continua il pressing sulla candidata sindaca di Trapani Anna Garuccio, qualche avversario politico la tenta sulla via del ritiro dalla candidatura per convergere da una parte o dall’altra.
Che poi non si comprende una cosa semplice ed ovvia: se tutti i candidati sindaco vanno professando di essere più forti della Garuccio quale mai sarà il loro timore nel misurarsi elettoralmente con lei? Evidentemente non è poi così scontato come vanno ripetendo.
La Garuccio mette nero su bianco: “Registro ancora una volta pressioni rivolte alla sottoscritta per indurmi a ritirare la mia candidatura a sindaco di Trapani. Ritengo, quindi, necessario fare chiarezza, ancora una volta, sulle mie posizioni a sostegno della città di Trapani”.
Prima ci ha tentato Francesco Brillante ora ci prova il centrodestra: “Mi si chiede di ritirarmi per lasciare spazio al candidato avv. Miceli, per loro stessa affermazione perdente nella competizione elettorale anche se in presenza di un centrodestra unito. A chi giova questo gioco?
Sembra che si debba sacrificare Trapani a vantaggio di un altro capoluogo di provincia siciliano chiamato al voto del 28-29 maggio. Logiche di scacchiere a danno dei Trapanesi dove ciò che conta è la spartizione del potere.
Palermo, a mio avviso, non può dettare legge, e neppure Roma può farlo. Che ne sa Palermo del problema dell’acqua a giorni alterni e per poche ore nonostante la città abbia la disponibilità di numerosi pozzi? Che ne sa che continuando così la città millenaria muore? Fino a quando sarà possibile sopportare oltre? Sono proprio queste logiche di potere che - tanto a destra quanto a sinistra - da anni ormai, hanno distrutto Trapani riducendola ad una non città.
Io difendo i Trapanesi. Sono loro i miei unici sponsor. Negli anni tante sono state le autorevoli rappresentanze politiche di riferimento che, tuttavia, mai alcuna risposta hanno dato ai Trapanesi. E la disaffezione dei cittadini alla politica ne è la testimonianza. Queste logiche di gestione del potere non hanno nulla a che vedere con il servizio che la politica deve dare. È un sistema marcio basato sulla condizione "se fai questo io ti do questo”.
Poi la logica domanda della Garuccio: “Faccio paura? Fa paura il consenso della gente che ho maturato onestamente in questi 5 anni all’interno del Consiglio Comunale di Trapani e che i Partiti locali non sono stati in grado di costruire? Io non ci sto. Le elezioni amministrative appartengono alla città che è una realtà viva di migliaia di cittadini che conoscono le loro esigenze, hanno sogni, speranze, che pagano le tasse e che hanno diritti e doveri. Trapani non è subalterna ad altre città siciliane. È una città che vive, e che ha il diritto di essere ascoltata, rispettata e riconosciuta nella sua dignità. Ce l’ha per la sua storia, per la sua bellezza, per la sua posizione geografica, per i suoi cittadini che sono stanchi di subire e basta. Non con la mia complicità verrà calpestata ancora una volta la dignità di questa terra riconsegnandola nelle mani del vecchio sindaco.
Non mi ritiro. Saranno le urne a darmi la vittoria o la sconfitta, ma sarà una vittoria o una sconfitta a testa alta".
E oggi l’uscente e candidato sindaco Giacomo Tranchida presenterà la lista “Insieme per la città”, l’appuntamento è alle ore 19.00 presso il comitato elettorale di via Garibaldi, il coordinatore della lista è Giuseppe Virzì.
Nel frattempo l’assessore regionale agli Enti Locali, Andrea Messina, ha firmato il decreto che indice i comizi elettorali per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali in 128 Comuni della Sicilia e per i 6 presidenti e i rispettivi consigli circoscrizionali della città di Catania.
Le elezioni amministrative si svolgeranno in due giorni, 28 e 29 maggio: “Con l’indizione dei comizi elettorali – sottolinea l’assessore Messina – si attiva il sistema della partecipazione pubblica e democratica alla scelta del governo delle città. Un momento di altissima espressione del diritto di libera scelta politica che auspico possa svolgersi nei termini di massima correttezza e nel rispetto delle differenze. Affrontiamo tempi difficili in cui occorre grande senso di responsabilità da parte di tutti e la massima disponibilità per costruire una Sicilia sana e virtuosa, a partire dai piccoli Comuni".
Sono 128 i Comuni chiamati alle urne, quattro i capoluoghi di provincia: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. In 113 amministrazioni si voterà con sistema maggioritario (fino a 15 mila abitanti), mentre in 15 con il sistema proporzionale (oltre ai capoluoghi anche Licata, Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania, Mascalucia, Piazza Armerina, Comiso, Modica, Carlentini).
Cinque i Comuni attualmente commissariati: Catania, Aidone (En), Trabia (Pa), Modica (Rg) e Priolo (Sr). Al voto anche Barrafranca (En), che nell’aprile del 2021 è stato sciolto per mafia.
I consiglieri comunali da eleggere sono 1.646 e le sezioni elettorali che saranno costituite sono 1.579. La popolazione coinvolta è di 1.387.169 abitanti, di cui 301.104 anche per le elezioni dei presidenti di circoscrizione e dei consigli circoscrizionali a Catania.
Domenica 28 maggio i seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23, lunedì 29 dalle 7 alle 15. L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà nelle giornate dell’11 e del 12 giugno con gli stessi orari.
Ultimate le operazioni di votazione e di riscontro dei dati, si darà inizio allo spoglio delle schede.
Le liste dei candidati a sindaco, al consiglio comunale, a presidente di circoscrizione e al consiglio circoscrizionale vanno presentate da venerdì 28 aprile a mercoledì 3 maggio (alle ore 12).