Inimitabile e Inarrivabile. Ci ha lasciato Gianni Minà, i suoi racconti ci hanno accompagnati per decenni. Fra questi ricordiamo quelli su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Silvia Baraldini, Rigoberta Menchù, Diego Armando Maradona, il sub comandante Marcos. In particolare, è stato editore e direttore della rivista Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015 e direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido.
Ha ricevuto diversi premi, come il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi. Nel 1981 il presidente Sandro Pertini gli consegnò il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell'anno. Memorabile fu la sua intervista per 16 ore a Fidel Castro racchiusa in un documentario dal quale è stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo "Fidel racconta il Che" dove il presidente cubano, per la prima volta parla di Guevara raccontando la sua storia.
L'intervista fu ripetuta nel 1990, dopo il tramonto del comunismo. I due incontri sono riuniti nel libro Fidel. Memorabile la cena con Muhammad Ali che voleva andare a mangiare nel cuore della città-Roma-. A un certo punto si aggiunsero Gabriel Garcia Marquez, Sergio Leone e Robert De Niro nella capitale a girare il film 'c'era una volta in America'. Il conduttore televisivo: "Io, Robert, Gabriel e Sergio ascoltavamo il pugile: eravamo tornati tutti bambini". Indimenticabile la domanda al Pibe de Oro poco prima della squalifica per doping dovuta all'assunzione di cocaina se lui fosse: "un bohémien o altro?". Intervistò anche i Beatles. Nella storia nobile della TV nostrana lo sketch con Massimo Troisi, sulla sua agendina telefonica. Gianni è morto in solitudine professionalmente, ma Inimitabile e Inarrivabile.
Vittorio Alfieri