Venti di Guerra - in declinazioni diverse -. Non ci si riferisce alla miniserie televisiva in sette puntate del 1983, che narra gli avvenimenti che diedero inizio al secondo conflitto mondiale, a partire dal marzo 1939 fino all'ingresso in guerra degli Stati Uniti nel dicembre 1941, ma ai focolai di ribellione esistenti persino nel cuore dell'Europa.
A distanza di 13 mesi dall'invasione dell'Ucraina perpetrata dal regime di Putin e da quest'ultimo ritenuta un'operazione speciale', ad oggi la situazione è questa: su Vladimir Putin pende un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Corte Penale Internazionale, una minaccia agli spostamenti del presidente russo che deve stare attento a quali Paesi potrà o meno fare visita, pena l’arresto. Lo zar risponde dispiegando armi nucleari tattiche in Bielorussia.
In Israele si è in piazza a protestare avverso la riforma della giustizia, il timore diffuso è di una china simile a quella di paesi europei come Ungheria e Polonia, a propria volta nel mirino delle istituzioni Ue per riforme che hanno violato il principio di separazioni dei poteri e sottoposto la magistratura al controllo della politica.
In Tunisia sono insistenti da settimane le proteste in piazza che denunciano la corruzione del sistema politico che insieme ad una crisi finanziaria economica ed alimentare, ha condotto la nazione al collasso.
In Siria sono 12 anni di conflitto civile che ha mietuto oltre 400mila morti-fonte SOHR-e con interessi internazionali nell'area rappresentati da Russia, Usa, Turchia e Isis. Parigi è dintorni sono in fiamme per la riforma delle pensioni che innalza a 64 anni l'età minima della quiescenza. A Berlino si contesta con scioperi epocali il caro vita dovuto all'inflazione e la stagnazione dei salari. E l'orizzonte non promette 'Albaria'.