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29/03/2023 06:00:00

La strage di Custonaci e la lunga scia di sangue in provincia di Trapani

Lotta per restare in vita Maria Pia Giambona, la donna di 34 anni unica superstite della strage di Custonaci in cui, domenica sera, sono morte sei persone nello scontro tra due auto sulla Sp16. La donna si trova ricoverata in gravissime condizioni al reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. 


Intanto continuano le indagini della procura di Trapani per chiarire quanto successo domenica, alle 19, sul rettilineo Lentina della sp16. A scontrarsi un Doblò Fiat e un’Alfa 159. La Fiat arrivava da Custonaci, stava per raggiungere la Statale 187, per poi dirigersi verso Carini, città delle due famiglie a bordo:Matteo Cataldo, la moglie Maria Grazia Ficarra e il figlio Danilo Cataldo. Con loro i cugini Matteo Schiera e la moglie Anna Rosa Romancino. In direzione opposta l’Alfa 159, guidata da Vincenzo Cipponeri, in compagnia di Maria Pia Giambona. Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa al momento dell’arrivo dei soccorsi il tachimetro dell’Alfa era fermo a 190 km/h. Una velocità altissima, che però, bisogna dire, è difficile da raggiungere dall’imbocco della sp16 al punto d’impatto.
In ogni caso, anche se gli investigatori non si sbilanciano, alla base della tragedia c’è sicuramente l’alta velocità. Lo scontro frontale tra le due auto, raccontano testimoni, sarebbe avvenuto dopo una lunga sbandata da parte dell’Alfa, 300 metri si dice, che ha poi preso in pieno, come un proiettile la Doblò.


I superstiti miracolati
“Ho avuto l’istinto di sterzare. E siamo vivi per miracolo”.


E’ il racconto di chi era a pochi metri dalla tragedia. A pochi metri dal pauroso scontro tra la Alfa 159 e la Fiat Doblò sul rettilineo Lentina sulla Sp16 a Custonaci, domenica pomeriggio.
Giovanbattista Donato e la sua famiglia, moglie e figlia, erano in auto e seguivano a distanza di pochi metri la fiat Doblò. Pochi attimi, l’alfa che sbanda, e come un proiettile finisce la sua corsa contro l’auto con a bordo cinque persone di Carini, tutte morte. Morto anche il conducente dell’Alfa, mentre è gravissima la donna che era a bordo con lui.
“È stato terribile - racconta Donato al Giornale di Sicilia- ci sentiamo dei miracolati, perché se non avessi avuto l’intuito di sterzare a sinistra noi saremmo stati sicuramente le altre vittime di questa tragedia. Ancora ora quando ci penso mi vengono i brividi”.
Un miracolo che nel pauroso impatto non sia stata coinvolta anche la loro auto.

 

 

 

Cipponeri e l’altro incidente
Era reduce da una convalescenza in seguito ad un incidente stradale. Si era ripreso. Ma domenica sera un altro schianto, questa volta mortale. Vincenzo Cipponeri, 44 anni, una delle vittime della strage di Custonaci aveva avuto di recente un brutto incidente stradale che lo ha costretto a portare il busto e a camminare con le stampelle per diverso tempo. Era in fase di piena guarigione, e aveva iniziato a guidare l’auto. Viveva a Custonaci, ma la famiglia è di Rilievo, frazione di Misiliscemi, da dove stava tornando. Con lui e con Maria Pia Giambona, in gravissime condizioni all’ospedale di Trapani, c’era anche il figlioletto di 9 anni, avuto con l’ex moglie alla quale ha portato il bambino, a Valderice, prima di dirigersi verso Custonaci. Cipponeri si era sposato due volte e aveva tre figli. In questi giorni sono stati tanti i messaggi commossi e le dimostrazioni di vicinanza nei confronti della famiglia, molto benvoluta a Misiliscemi. Così come si sta pregando per Maria Pia Giambona, che sta lottando per restare in vita.

 

La lunga scia di sangue
E’ tra i più gravi incidenti stradali accaduti in provincia di Trapani.
E non è la prima volta che un incidente grave accada in quella zona, fornita da strade provinciali e statali non molto sicure e in cui si corre, e parecchio. La sp16 e la ss187 sono le strade che permettono di arrivare da Trapani e Palermo a zone molto frequentate, soprattutto in estate, come Cornino, San Vito Lo Campo, Makari.

Nel 2018 un ragazzo di 28 anni di Trapani, ma residente a San Vito, Michelangelo Giano, è morto scontrandosi violentemente contro un’altra auto. L’incidente avvenne a Purgatorio, frazione di Custonaci. Nel luglio 2021 sulla statale 187 una ragazza di Montelepre restò ferita gravemente in seguito ad un incidente in moto. Pochi mesi prima, però, non ce la fece Giuseppe D’Angelo, 59 anni, che, sempre sulla 187, si trovava a bordo di un’auto condotta dalla moglie, che si schiantò frontalmente con un’altra auto. Nel febbraio 2020, Giuseppe Tilotta, 76 anni, di Valderice, muore sulla stessa strada statale 187 sempre in un incidente frontale. Aveva 39 anni, invece, Michele Di Franco, palermitano, che nell’estate 2019 ha perso la vita sempre in uno scontro frontale tra due auto. Giuseppe Scotto, 26 anni, di Partinico, era a bordo di una moto quando, nel settembre 2018 venne investito da un’auto. Come si nota si tratta spesso di incidenti frontali, che suggeriscono che alla base ci siano spesso imprudenze, sorpassi azzardati e alta velocità.

 

 

Le tragedie della strada in provincia di Trapani
Ma non solo quella zona. E’ tutta la provincia di Trapani ad essere stata tempestata da incidenti tragici.
Nel 2009 un’intera famiglia venne sterminata da un pirata della strada mentre stava seduti fuori a prendere il fresco: quattro le donne uccise. Il giorno di Natale del 2022 due uomini sono morti in uno scontro frontale avvenuto sulla Statale 115, un’altra strada pericolosissima, tra Marsala e Mazara. Si tratta di Giuseppe Rizzo, marsalese di 62 anni, e Hadj Sgair Mahjoub, tunisino di 44 anni. 


Durante le festività di Pasqua 2012 sulla A29 nei pressi di Trapani c'è un incidente stradale mortale, con due vittime e due feriti gravi. L'incidente è avvenuto lungo la direttrice Alcamo-Trapani, in direzione sud, con più esattezza tra gli svincoli di Fulgatore e Dattilo. Le vittime sono Giuseppe Grammatico di 63 anni e la 22enne Simona Genco. A novembre dello stesso anno un ciclista di Marsala, Antonino Errera, 36enne, perde la vita a Valderice. La bici è entrata in collisione con uno scooter di grossa cilindrata. Il conducente della moto, Giacomo Nolfo, 22 anni, di Valderice, rimane gravemente ferito e morirà dopo alcuni giorni. A Petrosino a fine novembre 2014 una famiglia è stata distrutta, una comunità sconfortata per il terribile incidente stradale in cui ha perso la vita Valentina Zerilli, 28 anni, incinta al sesto mese di gravidanza, e una settimana dopo la figlia di 13 mesi, Desirèè. Nello stesso anno la diciannovenne Rossella Patti e il ventiseienne Antonino Graffeo di Salemi sono morti in un incidente sulla strada provinciale che collega Santa Ninfa a Castelvetrano.
L’elenco, purtroppo, potrebbe essere molto più lungo. Una lunga scia di sangue che ha riguardato la provincia di Trapani in questi anni, ma una tragedia così, una strage del genere, mai era avvenuta. E adesso è il momento anche di chiedere con più incisività più sicurezza per le nostre strade e invocare una maggiore prudenza e responsabilità.

 



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