Piera Maggio e Piero Pulizzi prendono le distanze dalle iniziative dell'ex pm Maria Angioni, primo magistrato ad occuparsi delle indagini sulla scomparsa di Denise e condannata per false informazioni al pubblico ministero.
“Dopo le ultime notizie e fatti avvenuti, noi genitori di Denise Pipitone ci dissociamo e prendiamo le distanze da ogni azione o iniziativa intrapresa autonomamente dalla dottoressa Maria Angioni, per conto e a nome di Denise”.
Così scrivono sui social Pietro Pulizzi e Pera Maggio genitori di Denise, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, in risposta all’ex Pm Angioni, che indagò sul caso e condannata a un anno di reclusione per false informazioni al pubblico ministero.
“Sosteniamo tutte le iniziative che riguardano Denise Pipitone e ogni bambino scomparso: smuoviamo le coscienze!”, ha scritto la Angioni sulla sua pagina social, lanciando una raccolta di 500 firme su Change.org.
Le motivazioni della sentenza di condanna - «Un modo, evidentemente, per scrollarsi di dosso ogni responsabilità dell’insuccesso dell’inchiesta - ha scritto il giudice monocratico di Marsala -. La Angioni, in ogni fase del procedimento-processo, sfruttando le proprie conoscenze giuridiche, ha giocato sulla possibilità di addure in qualsiasi momento, come scusa, il cattivo ricordo. Se è vero, da una parte che l’imputato ha diritto di mentire è anche vero dall’altra che ciò va tenuto in debita considerazione sia al fine di parametrare la pena da infliggere che la eventuale concessione delle attenuanti generiche. La circostanza che l’imputata, all’epoca dei fatti fosse un magistrato- ha proseguito - incide, indubbiamente, sulla intensità del dolo e la gravità del danno che ha cagionato con la propria condotta». Secondo il magistrato «l’imputata ha mantenuto un comportamento ostile nei confronti del commissariato nonostante le evidenze processuali abbiamo dimostrato l’assoluta infondatezza delle accuse mosse».