Mi devo mordere la lingua ogni volta che do consigli non richiesti, soprattutto in tema di comunicazione, ma questa cosa al Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, che ha idee molto vaghe e ottocentesche sull'argomento, la devo spiegare: la "comunicazione" non è una cosa che si fa, si produce, un tanto al chilo. Non sono spazi che si occupano. Non è urlare più forte, attirare più compassione. La comunicazione, soprattutto quella pubblica, è una specie di lievito. Serve a fare sapere meglio il buono che si fa. Ecco. Se però alla base non c'è il "buono", anzi, c'è la mediocrità, la comunicazione non farà altro che farci apparire ancora più goffi, maldestri, antiquati di come lo siamo. Se il messaggio è sbagliato, se il medium è sbagliato, non è che un video su Facebook dove faccio il simpaticone o un'uscita in consiglio comunale dove faccio il padre della patria cambierà la percezione che i cittadini hanno di me. Fine di queste premessa.
Non è vero che i Sindaci sono tutti gli stessi. Alberto Di Girolamo, ex Sindaco di Marsala, aveva l'empatia e il savoir faire di un amministratore di condominio. L'attuale Sindaco, Massimo Grillo, invece, lo ricorderemo, un giorno, come il "Sindaco del fatto compiuto". Fateci caso, è la sua chiara strategia di amministrazione. Creare tutta un'illusione di movimento, di riunioni, di tavoli, di "ascolto", per poi assumere la faccia funebre e dire: "Siamo di fronte al fatto compiuto". Quindi, non ci possiamo fare nulla. Aggiungendo poi qualcosa del tipo: dobbiamo stare uniti, evitare i personalismi, e altre chicche che predica come i grani di un rosario.
E' andata così con la vergognosa situazione dell'ITET di Marsala e dell'Università. Anzichè fare passerelle, Grillo poteva chiarire meglio i passaggi per cercare di mantenere a Marsala l'unico barlume di Univeristà che abbiamo. Era compito suo. Non l'ha fatto. Salvo poi andare in consiglio a mettere tutti davanti ... al fatto compiuto. Con l'aggravante che in questo caso, l'incapacità del Sindaco a trovare locali adeguati per gli studenti di Enologia, stava per compromettere scelte già decise sul futuro degli studenti del Commerciale di Via Trapani, che da decenni fanno scuola in un ex albergo, per il quale ogni anno l'ex provincia paga centianaia di migliaia di euro di affitto.
Stessa cosa vale per le "grandi opere". Qualche giorno fa il Sindaco ha tenuto un incontro pubblico per spiegare le opere pubbliche più importanti in corso di realizzazione in città. Ho guardato e riguardato la registrazione: non si capisce nulla. Davvero. Dove passerà la nuova pista ciclabile, ad esempio? Quando saranno fatti i lavori? Se lo fa apposta, ad essere così poco chiaro, è bravo. I commercianti e coloro che avevano qualcosa da dire, sono stati messi di fronte ... al fatto compiuto. La cosa non ci deve stupire. Questa amministrazione assomiglia sempre più ad una lunga, noiosissima, messa, una litania (più che una liturgia) del piccolo potere locale. E come a messa siamo di fronte ad un fatto compiuto, un mistero della fede , anche con il Sindaco Grillo è così. Dice le sue formule, sbiascica qualche preghiera, invita ai segni di pace, assegna i posti nei banchi, ricorda qualchea appuntamento, ma nessuno può dire la sua. Perchè, ad esempio, sulla mole di lavori pubblici presentati qualche giorno fa, magari, la cosa che uno voleva dire è che non c'è alcuna visione di città in un'amministrazione che concentra milioni di investimenti, in pratica, in un solo quartiere ed in un solo tratto di costa. Ma si può solo assistere al rito, e quando qualcuno si lamenterà, lui dirà che siamo di fronte al fatto compiuto. Come accaduto con il vergognoso padiglione delle malattie infettive, come con i passaggi a livello, come con il porto. E' incredibile in due anni e mezzo a cosa stiamo assistendo. Sui caso dei passaggi a livello, tra l'altro, il Sindaco ha ammesso candidamente di sapere che non c'erano più i finanziamenti per la loro abolizione, ma non ha parlato "perchè eravamo in campagna elettorale". Si fanno cioè i calcoli politici sulla pelle dei cittadini e della trasparenza della pubblica amministrazione.
E' più conveniente mettere tutti davanti al fatto compiuto.
Giacomo Di Girolamo